9 20 14 1) TRADIMENTO - 2) LUNA NERA

1) TRADIMENTO

Il mio cervello impiega qualche istante a registrare forme e colori, e quando lo faccio mi manca il respiro.

Comincio ad ansimare, emettendo respiri superficiali e faticosi.

Una buona cosa quando non hai molto per cui vivere é che smetti di prendertela a cuore.

Non mi sono trasformato nell'arcangelo Gabriele.

Dico sul serio.

Ho svilippato facilmente la capacità di recupero di fronte a tutto ciò che nel mondo é male e alla fine mi é diventato naturale come aprire gli occhi il mattino o sbadiglaire quando sono stanco.

Sorrido perché ora so di avere ragione.

Posso permettermelo.

L'idea mi fa gelare il sangue nelle vene, perciò tutte le volte che posso mi giro dall'altra parte e mi sforzo il più possibile di non pensarci.

A meno che non sia un qualcuno, ma un qualcosa.

Qualcosa di non umano.

2) LUNA NERA

Lì, di fronte al teatro.

Sorride il ragazzo, senza stringermi la mano. "Perché non ti dai pace?"

Mi asciugo le lacrime dagli occhi.

Pace, pace, queste parole mi girano in testa.

Guardo lontano.

Sì, c'è il dolore, cose del mio passato che non voglio affrontare.

Sì, ci sono cose del futuro che probabilmente mi faranno piangere.

In lontananza scorgo una piccola luce brillare rossa in una distesa di macchine intrigate.

E' troppo lontana perché possa vederla bene, ma mi concentro e lentamente, molto lentamente, qualcosa di quella luce, qualcosa delle parole del giovane maschio cominciano a infondermi calma.

Chiudo gli occhi e mi appoggio a uno schienale immaginario.

"Cosa stai pensando?" domanda il giovanotto. "Perché quel sorriso?".

Non rispondo.

Scuoto la testa e mi aggrappo all'immagine del piccolo fuoco in lontananza, al suono delle parole del ragazzo ripetute all'infinito, all'inizio di qualcosa che assomiglia alla pace.

Sorrido perché ora so di aver ragione.

Posso permettermelo.

Posso darmi pace.

Alzo gli occhi. La luna é nera.

Mario Pulimanti

Mario Pulimanti
Società