7 10 56 "LA GESTIONE VENATORIA NON È UN FATTO PERSONALE"

Un comunicato dalla Provincia:

"Rispetto delle regole, ma soprattutto delle professionalità che, con capacità e competenza, lavorano per una miglior gestione del patrimonio faunistico della nostra provincia a maggior tutela anche degli stessi cacciatori, fruitori privilegiati di un patrimonio comunque collettivo". L'Assessore alla Caccia Salvatore Vitali e il Dirigente del settore Daniele Moroni ricordano a tutti i cacciatori la centralità dei Comitati e il ruolo dei rispettivi Presidenti quali promotori di eventuali istanze approfondite e condivise. Rispetto alla recente e ingiustificata polemica da parte del Consiglio di Specialità della Tipica Alpina, l'Assessore Vitali sottolinea come lo Studio di Incidenza, redatto dal Tecnico Faunistico della Provincia di Sondrio, si basi su rilevazioni ben precise e non certo su personalismi o peggio ancora orientamenti ideologici. Rispetto ai prelievi, aver purtroppo imposto delle regole, attraverso lo Studio di Incidenza, nelle Zone di Protezione Speciale e nei Siti di Interesse Comunitario è stato determinato dal fatto che alcune specie risultano essere in calo e dunque in sofferenza. "Se così non fosse stato - spiega l'Assessore Vitali - avremmo messo fortemente a rischio gli equilibri di quelle zone a scapito per altro degli stessi cacciatori; i numeri parlano chiaro e non sono di certo discrezionali". L'Assessore Vitali palude al lavoro svolto dai cacciatori impegnati nei censimenti, ma non intende mettere in discussione il lavoro svolto dai professionisti della Provincia in collaborazione con il Corpo di Vigilanza, le cui guardie sono quotidianamente impegnate sul territorio e forniscono informazioni sulla situazione della fauna selvatica. 'Assessorato alla Caccia auspica dunque un maggior dialogo con il mondo venatorio, ma all'insegna della trasparenza, della correttezza e del rispetto delle professionalità.

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