6 30 TIRANO, PALAZZO SALIS TRA MUSICA E ARTE
Palazzo Salis di Tirano splendida cornice per un grande evento culturale come la mostra dell'artista milanese Francesco Polenghi, allievo del Santagata e fondatore dell'associazione di volontariato Aves, che da anni si dedica all'insegnamento dei veri valori alle nuove generazioni. I suoi quadri sono espressione di una ricerca metafisica che culmina nella visione di divinità immanente che traspare nell'ottimismo delle sue composizioni, tratto su tratto, quasi un sonno ipnotico che invita alla meditazione. Un vernissage inaugurato nel "Saloncello d'onore" della splendida dimora dei Salis dal sindaco di Tirano Pietro Del Simone e dell'assessore provinciale Alberto Boletta, prima di una preziosa introduzione all'opera da parte del noto critico d'arte e saggista internazionale, Arturo Schwarz. "Il mondo dell'arte contemporanea è infelicemente diventato mercimonio dell'anima, complice il disfacimento morale di antichi valori, ed è sempre più difficile entrare in un mondo scevro da illusioni precarie dettate dal consumismo, in cui regnano armonia, intelletto, bellezza pura e meditazione", ha infatti detto Schwarz sostenendo la tesi di una pittura automatica dettata dall'inconscio e rielaborata da un'emozione quasi ieratica. La mostra è stata però solo l'occasione per una visita al "museo Salis" che custodisce tesori inestimabili tra dipinti e affreschi rinascimentali, tra oggetti e suppellettili di rara bellezza, tra documenti unici come gli Statuti di Valtellina e tra arredi originari delle varie sale delle 8 Meraviglie, di Apollo e Aurora, del Soffitto ligneo e di quello policromo, accanto al piccolo gioiello della chiesa di San Carlo, prima di passare al delizioso giardino all'italiana. Anche il grande giardino di Palazzo Salis si è animato dell'antico fasto di nobili signori all'ombra riverente del grande cedro che domina il centro dell'anfiteatro naturale del parco. La maggiore Corte è stata poi il magnifico parterre di un uditorio attento e partecipe ad un concerto di grandi virtuosi che hanno reso l'atmosfera ancora più magica e seduttiva . Protagonisti due talenti come Elena Piva, grande arpa dell'Orchestra del Teatro alla Scala di Milano proprio come il flauto e primo ottavino Giovanni Gandolfo, insigni interpreti internazionali che hanno eseguito brani di Nino Rota accanto a classici immortali come "Mèditation" di Massenet o l'"Arabesque" di Debussy. Perfetti anfitrioni il conte Francesco e la contessina Paola che hanno guidato con garbo il numeroso pubblico intervenuto tra le sale della dimora signorile. Palazzo Salis sta rivivendo proprio grazie all'impegno tenace ed appassionato degli ultimi eredi, testimone nei secoli della storia locale che ha visto personaggi illustri della casata nobiliare assumere più volte le redini del territorio come governatori, letterati, giuristi e condottieri.
Nello Colombo