Ss 38: SI PROCEDE MA CI VORRANNO LO STESSO ANNI Statali 38 e 36 in provincia: i costi previsti - I tempi - il rebus dei finanziamenti - Completamento tangenziale di Sondrio per il 2005 - Richiamo al realismo - I palliativi nel frattempo - Si ma...
Il Presidente del Comitato Istituzionale della Legge
Valtellina ing. Bordoni ha comunicato la definizione della prima
fase della progettazione delle Statali 38 dello Stelvio e 36
dello Spluga, cioè a dire l’assegnazione ai concorrenti
dell’incarico per la stesura definitiva dei progetti dei
diversi lotti tra la provincia di Lecco e Tirano/Sernio, nonché
circonvallazione di Bormio, in Valtellina e quelli in
Valchiavenna, con l’importo di massima, in miliardi, per
ciascuno di essi e gli assegnatari degli incarichi (pubblichiamo
solo, per ogni lotto, la capogruppo).
STATALI 38 e 36 IN PROVINCIA: I COSTI PREVISTI
Questa la situazione:
1)
Completamento tangenziale di Sondrio 68, STE srl
2)
Circonvallazione di Bormio 136, Enel Hydro spa
3)
Gera Lario-Chiavenna 160, Lotti & Associati spa
4)
Fuentes-Tartano 450, Bonifica spa
5)
Tartano-Sondrio 450, Italconsult spa
6)
Tresivio-Stazzona 450, Fiat Engineering spa
7)
Stazzona-Lovero 325, Pro Iter srl
Totale 2039 miliardi.
Resta confermata la situazione a suo tempo prospettata su
questo giornale dal Comitato Cittadini Consumatori Valtellina
che, in proposito, era intervenuto anche sull’allora Ministro
dei Lavori Pubblici Nesi.
Per lungo tempo si dovrà continuare a viaggiare sulle
attuali statali, con, per i locali che le conoscono, le
“scorciatoie”, almeno temporali, rappresentate dalle strade
provinciali, che per la verità potrebbero meglio svolgere il
ruolo complementare se si procedesse ad alcuni interventi di non
rilevante entità, un tema questo che non è nuovo…
Sono molti che guardano speranzosi all’occasione dei
mondiali di sci del 2005 in Alta Valle, come occasione
quantomeno per accelerare i tempi di realizzazione. Movimenti ed
iniziative in corso, ad esempio quelle in Bassa Valle o a Tirano
ove il Comitato sorto alcuni mesi fa per sollecitare la
tangenziale sta operando attivamente, sono molto utili
certamente ma non possono fare il miracolo, così come il nostro
Comitato Cittadini Consumatori Valtellina, di ridurre i tempi
tecnici. Possono però, stimolando tutte le Istituzioni, fare in
modo che si riesca ad evitare che si aggiungano tempi morti a
quelli tecnici, non di più.
I TEMPI
Quali sono questi tempi tecnici?
-
La progettazione esecutiva (fine 2002)
-
L’iter di approvazione
-
L’acquisizione dei finanziamenti
-
Le procedure d’appalto
-
Le operazioni preliminari (espropri ecc.)
-
I tempi di esecuzione
-
I tempi di collaudo
I primi sono definiti. Entro la fine del prossimo anno
devono esserci i progetti.
Destano preoccupazione soprattutto i secondi e i terzi. I
progetti rischieranno infatti per la Valutazione di Impatto
Ambientale (VIA) dato che in tale sede possono emergere
richieste di modifiche progettuali che rischiano di complicare
le cose in un territorio come il nostro per via del fondovalle
angusto e fortemente antropizzato.
Complicare le cose vuol dire allungare i tempi…
Il nuovo Ministro Lunardi ha già presentato un disegno di
legge per l’accelerazione delle procedure che delinea scenari
positivi per una riduzione dei tempi e una semplificazione che
metta, almeno parzialmente, fuori gioco il più attivo Istituto
italiano, l’UCAS (Ufficio Complicazione Affari Semplici), ma
non sarà semplice, e comunque breve, la sua traduzione in
legge.
IL REBUS DEI FINANZIAMENTI
Il rebus dei finanziamenti, data l’entità, è un altro
passaggio difficile, da Forche Caudine, visto e considerato che
di certi ci sono ora solo i 150 miliardi della Legge Valtellina
(nei quali peraltro ci starebbero i 68 per il completamento
della tangenziale di Sondrio) e i 280 per cui si è impegnata la
Regione.
Facciamo l’ipotesi di una alleanza strategica dei Santi
Patroni di Morbegno, Sondrio e Tirano – e, per Chiavenna, di
San Lorenzo – per realizzare il miracolo di azzerare i tempi
morti.
In tal caso, oggettivamente, considerando la scadenza
anzidetta dei mondiali del 2005 si potrebbe forse riuscire ad
avere il completamento della tangenziale del capoluogo con
svincolo in Fiorenza in corrispondenza del bivio per Tresivio.
COMPLETAMENTO TANGENZIALE DI SONDRIO PER IL 2005
Si tratta di circa 3 Km che però svincolerebbero la
Statale 38 dalla servitù del passaggio a livello di Montagna,
un anacronismo più unico che raro nel terzo millennio,
eliminando un tratto, sino all’inizio della salita della
Fiorenza, poche centinaia di metri prima del nuovo svincolo, che
di fatto ormai è strada urbana con un continuum ai lati di
residenze e attività produttive o commerciali.
Qualcuno si scandalizza che ci voglia tutto questo tempo
per realizzare i tre Km di peduncolo conclusivo della
tangenziale in terreni che non presentano la minima difficoltà
e con una sola opera d’arte di rilievo e cioè lo svincolo con
annesso sottopasso ferroviario, opera comunque tale da
richiedere pochi mesi e non di più per la realizzazione.
Ci vuole tutto questo tempo perché, grazie all’ambientalismo
ideologico – che non sempre coincide con quello serio e
responsabile -, condiviso a suo tempo da funzionari e anche
uomini delle Istituzioni, venne un po’ di anni fa una
decisione cervellotica, solo da pochi di noi in Valle avversata.
Nel momento cioè in cui veniva giustamente indicata
l’obbligatorietà della VIA per la nuova Statale 38, si
ritenne di ricomprendervi anche questi tre Km, peraltro già
progettati in via di massima, e comunque sia obbligati come
tracciato, parallelo alla ferrovia da Montagna al Piano sino al
bivio per Tresivio.
E così tre Km utilissimi di strada che potevano esserci già
da tempo dovranno attendere ancora tre o quattro anni!
RICHIAMO AL REALISMO
Indispensabile richiamo al realismo dunque, senza che ciò
debba significare abbandono alla rassegnazione o alla
indifferenza, anche se può preoccupare quello che sta
succedendo per l’elettrosmog, con il rischio di un vincolo su
80 milioni di metri quadrati in provincia e di cui si è parlato
molto poco, anzi tanti non se ne sono affatto occupati e
preoccupati – sebbene fortunatamente ci abbia pensato il
nostro giornale e il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina.
D’un lato occorre infatti tenere sotto pressione il
problema per affiancare l’impegno di chi, istituzionalmente,
sta cercando di mandare avanti le cose azzerando i tempi morti
di cui dianzi.
Dall’altro, sapendo che per un bel po’ di anni ancora
dovremo armarci di santa pazienza ogni volta che dovremo
(qualcuno più volte al giorno) percorrere le strade in
provincia ci sarebbe da introdurre alcuni palliativi per
alleggerire il problema.
I PALLIATIVI, NEL FRATTEMPO
Già oggi molti saltano Tirano deviando per Stazzona e
strada d’argine sinistro dell’Adda, altri percorrono la
strada delle Orobie dal bivio Tartano a Caiolo, altri ancora,
andando in direzione Cek-Valchiavenna, saltano Morbegno via
sottopasso di Talamona e poi o Paniga o parallela a valle della
ferrovia. C’è anche chi, diretto verso Livigno, salta Bormio
passando per Oga. Inclinazioni spontanee per quello che invece
dovrebbe essere “sistema” di statali e provinciali, per il
quale anzi una decina di anni fa l’ing. Macori aveva fatto un
apposito studio, rimasto tale, commissionato dalla Provincia e
pagato dal BIM.
Per altro verso le complanari dell’area industriale di
Morbegno-Talamona e dell’area artigianale di Berbenno, di cui
è positivamente in corso l’allungamento, hanno dimostrato la
loro efficacia così come la gestione “intelligente” del
sistema semaforico di Morbegno.
Resta aperto il problema della cosiddetta “Strada della
Rinascita” in Alta Valle con l’impossibilità, per
lunghissimi tratti, di sorpassi, col risultato che un veicolo
lento in salita viene a rallentare tutto il traffico che segue
con la formazione di lunghe code e la tentazione per molti
automobilisti, come succede, di sorpassare lo stesso in galleria
con elevato rischio non solo per loro ma per tutti. Almeno in
due punti, ove è tecnicamente possibile, andrebbero previste
aree di sorpasso con l’obbligo per i veicoli lenti di lasciare
defluire interamente la coda formatasi dietro di loro.
SI’, MA…
Torniamo ai tempi. Senza inciampi, e posto di aver trovato
i soldi, l’orizzonte potrebbe divenire roseo, sia in
Valtellina che in Valchiavenna (ove una riconsiderazione della
Trivulzia sarebbe opportuna per alleviare i disagi
dell’attesa), negli anni 2007/2008.
Sì, ma…
Qualche dubbio infatti per la Bassa Valle, perché sul
tracciato a suo tempo individuato in tale zona se ne erano
sentite un po’ di tutti i colori.
Si deve sapere, oggi, che sta avviandosi la progettazione
esecutiva. Non sarebbe ammissibile che, presentato il progetto,
si apra ancora il fronte della contestazione, o comunque bisogna
sapere che dovesse aprirsi tale fronte, e ne venisse una
riapertura delle discussioni, diventerebbe probabile che nel
2010 si continui a passare per i semafori di Morbegno, il centro
di Regoledo, la strettoia di Delebio…
In quest’anno e poco più in cui i progettisti lavorano,
se c’è da approfondire lo si faccia pure. Si perda, anzi si
occupi, un mese o due se servono effettivamente per migliorare le
cose. Poi però stop alle discussioni. Troppe volte, su tanti
problemi vitali, la ricerca del meglio ha persino impedito la
realizzazione del possibile.
Gds – 7 luglio 2001