INTERRATE QUELL'ELETTRODOTTO!
 
 Nel riportare un articolo richiesto dal settimanale "La 
 Provincia di Sondrio" integriamo - in corsivo - con 
 approfondimenti che ragioni di spazio hanno impedito di fare per 
 il settimanale (NdD).
 LA MAGISTRATURA ORDINA: INTERRATE 
 (E SOVRALZATE)
Ha fatto sensazione la notizia proveniente 
 dal Tribunale di Como relativa sia all’elettrodotto a 220 kV Cislago-Sondrio un tratto del quale, compreso tra i tralicci 293 
 e 296 dovrà essere interrato, che a quello a 132 kV, un tratto 
 del quale, tra i tralicci 14 e 18 dovrà essere innalzato di 10 
 metri, a singola terna. 
 TERNA spa e GRTN spa (le due nuove 
 società ex ENEL) dovranno provvedere entro 15 mesi. Cosa non da 
 poco visto che l’ordinanza stessa prevede per i due interventi 
 una spesa rispettivamente di 4368 e di 625 milioni di lire.
 ORDINANZA E NON SENTENZA
 Innanzitutto una precisazione per correttezza di informazione: 
 non si tratta di una sentenza, come tutti hanno ritenuto, ma di 
 un’ordinanza, peraltro corposa e documentata, che assegna 
 altresì il termine di 30 giorni per l’inizio della causa di 
 merito per le domande risarcitorie e, in via subordinata, di 
 indennizzo.
Erano state richieste dai ricorrenti in base all'articolo 844 
 del Codice Civile che regola le "immissioni". Si tratta, 
 liberamente traducendo tale articolo, di inconvenienti e 
 molestie che provengono da un terreno confinante eccedendo "la 
 normale tollerabilità". Viene anche precisato che "l'autorità 
 giudiziaria deve contemperare le esigenze della produzione con 
 le ragioni della proprietà. Può tener conto della priorità di un 
 determinato uso".
 Una decisione quindi di tipo cautelare, che poi potrà avere o 
 meno conferma dal giudizio di merito, promosso da persone 
 residenti in abitazioni prossime agli elettrodotti.
 INTERESSE DELLA PROVINCIA
 Evidente l’interesse in una provincia come la nostra percorsa da 
 una selva di elettrodotti e con moltissimi casi di abitazioni o 
 unità produttive site in prossimità delle linee ad alta tensione 
 se non addirittura sotto di esse anche se purtroppo nessuno ha 
 provveduto ad un censimento come invece sarebbe necessario anche 
 in funzione dei Decreti attuativi della legge 22.2.2001, n. 36 
 che prima o poi dovranno pur essere emanati. 
 Si tratta di 
 Decreti per i quali il Governo avrebbe dovuto provvedere entro 
 sessanta giorni ma il 9 maggio dello scorso anno il Consiglio 
 dei Ministri non riuscì ad approvare il testo predisposto dal 
 Ministro Bordon per l’opposizione del collega della Sanità 
 Veronesi. Cambiato il Governo il Ministro Matteoli ha nominato 
 nuove commissioni e si è riservato di decidere.
Non si tratta di storia o di cronaca. C’è invece un legame 
 importante con l’ordinanza venuta da Como nella quale si assume 
 come limite di “normale tollerabilità”, così come indica il 
 citato art. 
 844 del Codice Civile, invocato per la questione, 0,3 microTesla 
 (l’unità di misura dell’induzione magnetica, quella che viene 
 chiamata in causa per possibili danni all’organismo umano). 
 Bene, nel testo Bordon il valore di attenzione 0,2, la 
 controproposta Veronesi era 0,5, quasi il doppio del valore 
 preso a base nell’ordinanza citata.
Il valore preso a base dell'ordinanza di 0,3 microTesla, 
 sulla base della valutazione cautelare per possibili rischi, 
 risulta pertanto pi§ù retrittivo di quello a suo tempo 
 caldeggiato dal Ministro della Sanità.
 PRIMO CONSIGLIO AI VALTELLINESI
 - Di qui il primo consiglio ai convalligiani che si trovassero 
 in contiguità ad elettrodotti. Un conto sono le situazioni tipo 
 Montagna con valori rilevati tra 2 e 3 microTesla, un altro 
 conto, a nostro avviso, situazioni analoghe a quella comasca per 
 le quali è prudente attendere i Decreti attuativi sui quali 
 l’ordinanza in argomento eserciterà sicuramente un’azione 
 acceleratrice, vista l’entità dei costi in gioco, come sopra 
 indicati. 
 Resta, ahimè, l’esigenza di un censimento e di alcune 
 azioni conseguenti, come da mesi sosteniamo…
Abbiamo ripetutamente sottolineato su questo giornale le 
 conseguenze della fissazione dei valori-limite. Fissare ad 
 esempio 0,2 microtesla, proposta Ministro Bordon, significa per 
 elettrodotti come quello chiamato in causa nell'unico incontro 
 pubblico sinora svolto, in Comune di Montagna, avere una fascia 
 di rispetto di novanta metri per parte, fascia che, anche se 
 edificabile in Piano Regolatore, diverrebbe inedificabile.
 SECONDO CONSIGLIO AI VALTELLINESI
 - Un secondo consiglio riguarda le proprietà fondiarie contigue 
 agli elettrodotti oggi edificabili. 
 Fosse passato il testo Bordon l’edificabilità sarebbe perduta per tutta la fascia di 
 rispetto che, come detto prima,  avrebbe potuto 
 raggiungere i 90 metri per parte. 
Gli interessati dovrebbero preoccuparsene, e qualche Ente 
 preoccuparsi di tali, legittime, preoccupazioni.
 TERZO PUNTO: VIA LA SELVA DI 
 ELETTRODOTTI!
 - Il terzo punto riguarda infine la “razionalizzazione” degli 
 elettrodotti, in altri termini l’eliminazione della selva 
 esistente. 
 In seguito all’iniziativa promossa da chi scrive, 
 allora alla guida del BIM, nel giugno del 1992 il Consiglio di 
 Amministrazione dell’ENEL aveva adottato una corposissima 
 delibera, la n. 16887, nella quale si impegnava la struttura a 
 proseguire il lavoro. Ricordo che era previsto lo smantellamento 
 di 1201,5 Km di linee, di cui 893,5 a 220 kV e 308 a 132 kV e la 
 costruzione di nuove per 346,2 Km. 
 Si fosse andati avanti in 
 provincia su questa strada – evidentemente quasi nessuno ha la 
 padronanza di questa materia - tanti problemi di oggi non ci 
 sarebbero. 
 In questi anni ho continuato a porre il problema che 
 però è rimasto lettera morta. Per la verità con un'eccezione. 
 La Comunità Montana di Valchiavenna, grazie all'assessore Marco 
 Sartori (si vede che con l'esperienza di manager c'é una marcia 
 in più...) ha fatto un progetto di razionalizzazioone degli 
 elettrodotti. Di difficile attuazione, dati i costi ipotizzati, 
 ma intanto là non si é rimasti con le mani in mano!
Chissà che oggi non ci si accorga 
 – anche il mondo imprenditoriale! – che il momento potrebbe 
 essere propizio e si vada dunque a verificare se quello che 
 allora era possibile lo è ancora oggi.
Alberto Frizziero
 Gds - 28.3.2002
                         
                                            
                                             
 
