Energia: 1) Si completa l'organigramma di Federutility 2) Le idee di Scajola e Zuccoli

di CS

1) Si completa
l'organigramma di Federutility

Il primo consiglio direttivo di Federutility - la
federazione delle aziende di servizi pubblici nata dalla
fusione tra Federgasacqua e Federenergia - ha nominato nei
giorni scorsi i vice presidenti. A Giuliano Zuccoli
(presidente di Federutility e di AEM Milano) e Mauro D’Ascenzi
(presidente aggiunto di Federutility e amm. delegato di ACOS
Novi Ligure) si aggiungono i vice-presidenti: Guido Cace
(consigliere ACEGAS-APS spa), Tiziano Campagnoli (
Presidente Hera Imola - Gruppo HERA Spa ) e Amos Cecchi
(presidente Publiacqua Spa Firenze). Il consiglio direttivo
ha anche varato il Comitato di Presidenza, composto - oltre
che dai presidenti e vice presidenti - da rappresentanti di
aziende scelte in base alla posizione geografica ed alla
dimensione, al quale appartengono: Roberto Bazzano (amm.
delegato AMGA Genova), Renzo Capra (presidente ASM Brescia),
Orfeo Gozzi (consigliere ENIA spa Reggio Emilia), Franco
Reviglio (presidente AEM Torino), Paolo Romano (amm.
delegato SMAT Torino) e Adolfo Spaziani (resp Energia ACEA
Roma) Nella stessa seduta sono stati indicati anche i nomi
dei componenti dei Comitati Esecutivi di settore Acqua ed
Energia.

2) Le idee di Scajola e
Zuccoli

Nel settore elettrico «non ha senso il tetto del 30% imposto
alle nostre aziende». Parola di Giuliano Zuccoli, presidente
e amministratore delegato dell'Aem di Milano e presidente
della Federutility: «Questo vincolo - continua - è uno degli
errori rilevanti della mancata politica energetica di cui
oggi paghiamo le consguenze». A Zuccoli ha risposto il neo
ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola, con un
impegno ad esaminare il tema. «Entro la fine dell'anno - ha
detto il ministro - intendo presentare al Cipe il piano
energetico nazionale con l'obiettivo di dare a tutti energia
sicura, pulita, con prezzi competitivi». Secondo Scajola, «è
prioritario dare certezze agli investitori sull'effettiva
apertura del mercato dell'energia: la liberalizzazione è
indispensabile per migliorare l'efficienza del servizio e
fare scendere i prezzi». Sul fronte dell’offerta «abbiamo
concesso nell'ultimo triennio 41 autorizzazioni per nuove
centrali, per una potenza complessiva di oltre 20mila
megawatt, che una volta realizzate aumenteranno di un terzo
la capacità di produzione». «La vera sfida per l'energia del
domani - puntualizza Zuccoli - si gioca sul metano e
l'Italia è già in vantaggio ma il gas oggi è troppo legato
ai prezzi del greggio, anche se è un mercato completamente
diverso. Dobbiamo sganciare il metano dal petrolio». Un
esempio è la nuova centrale di Chivasso dell'Edipower,
società di cui fanno parte Edison ( 40%), Aem Milano ( 16%),
la svizzera Atel ( 16%) e Aem Torino ( 8%), più alcune
banche come soci finanziari.
CS



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