Cara acqua in Lombardia - Indagine di Cittadinanzattiva sui costi del Servizio Idrico Integrato in Italia: quando anche la dolce è “salata” Di Mariano Votta
Con
Mariano Votta
Nota stampa Roma, 4 luglio 2005
CARA ACQUA IN LOMBARDIA
Indagine di Cittadinanzattiva sui costi del Servizio Idrico
Integrato in Italia: quando anche la dolce è “salata”
In Lombardia, a parità di consumo, la bolletta può variare
anche di 72 €, a seconda se si risiede a Milano piuttosto
che a Brescia. In particolare, una famiglia di tre persone
che consuma 192 m3 annui spende a Brescia oltre il 55% in
più rispetto a Milano e Lecco, il 36% in più rispetto a
Lodi, dal 22 al 26% in più rispetto a Varese, Pavia, Bergamo
e Sondrio, l’11% in più rispetto a Mantova e il 3-4% in più
rispetto a Cremona e Como.
Brescia presenta un costo annuale di 187 €, superiore del
21% rispetto alla media regionale (154 € annui). Sopra la
media si attestano anche Como (181 € annuali), Cremona (180
€), Mantova (168 €) e Sondrio (157 €), mentre le altre città
lombarde ne sono al di sotto: a Bergamo la spesa annua
ammonta a 154 €, a Pavia a 150 €, a Varese a149 €, a Lodi a
138 €, a Lecco a 119 € e infine a Milano a 115 €.
Relativamente alle città di Milano e Lecco va evidenziato
che sono entrambe tra i 10 capoluoghi di provincia italiani
in cui si spende meno per il servizio idrico.
A livello nazionale, le tariffe sono mediamente più care al
Sud, e in una provincia il servizio idrico integrato può
avere costi anche tre volte superiori rispetto ad un’altra
provincia, e più che doppi tra province nell’ambito di una
stessa regione.
Sul sito www.cittadinanzattiva.it la comparazione completa a
carattere regionale.
Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe
di Cittadinanzattiva, l’analisi a carattere nazionale del
Servizio Idrico Integrato (acquedotto, fognatura,
depurazione più quota fissa, ove presente) in termini di
costo sopportato da una famiglia di tre persone che consuma
all’anno 192 metri cubi di acqua, in linea con quanto
calcolato dal Comitato di vigilanza sull’uso delle risorse
idriche nell’ultima relazione al Parlamento.
L’indagine ha preso ad oggetto le tariffe del servizio
idrico ad uso domestico applicate nel 2004 in tutti i
capoluoghi di provincia delle venti regioni italiane, ed è
stata realizzata da settembre 2004 a marzo 2005 da
rilevatori civici di Cittadinanzattiva. I dati sono stati
reperiti (e confermati) direttamente dagli Ato o dai gestori
del servizio idrico nelle città interessate alla
rilevazione, e tutti i costi sono stati considerati
comprensivi di Iva al 10% (eccetto la Puglia che applica
un’Iva al 20%).
Città Depurazione costo annuo Fognatura costo annuo
Acquedotto costo annuo Quota fissa costo annuo Altre voci
Costo annuo Costo complessivo annuo
Milano 54,52 € 26,71 € 21,31 € 5,11 € 7,27 € 114,92 €
Lecco 62,72 € 21,32 € 29,31 € 6,00 € 0,00 € 119,35 €
Lodi 59,36 € 20,27 € 40,30 € 11,21 € 6,85 € 137,99 €
Varese 61,83 € 22,00 € 61,83 € 3,07 € 0,00 € 148,73 €
Bergamo 58,89 € 20,26 € 69,73 € 4,95 € 0,00 € 153,83 €
Sondrio 63,15 € 24,29 € 53,46 € 15,85 € 0,00 € 156,75 €
Pavia 58,66 € 22,74 € 64,80 € 3,88 € 0,00 € 150,08 €
Mantova 58,53 € 20,00 € 77,23 € 7,71 € 4,80 € 168,27 €
Cremona 73,86 € 27,23 € 70,49 € 8,71 € 0,00 € 180,30 €
Como 55,46 € 19,33 € 92,28 € 10,33 € 3,74 € 181,14 €
Brescia 61,69 € 24,43 € 85,67 € 7,13 € 8,35 € 187,27 €
Media regionale 60,79 € 22,60 € 60,58 € 7,63 € 3,10 € 154,42
€
Fonte: elaborazione Osservatorio prezzi&tariffe di
Cittadinanzattiva 2005 su dati 2004 di Asm Pavia Spa, Asmea
Brescia, Asm Sondrio, Tea Spa Mantova, Metropolitana
Milanese Spa, Sii Spa Bergamo, Astem Spa Lodi, Aem Spa
Cremona, Acel Spa Lecco, Aspem Varese, Acsm Spa Como.
Caro acqua: marcate disparità di costo dell’acqua
all’interno di una stessa regione, una babele di balzelli e
canoni ad appesantire le tasche dei consumatori (quota
fissa; quota variabile cui corrispondono tariffa base,
tariffa agevolate e tariffa eccedenza; Iva al 10%; deposito
cauzionale; canoni di depurazione e fognatura variabili in
base a consumo e destinazione d’uso dell’acqua, etc.);
scaglioni di consumo dell’acqua calcolati su base annuale
(71% dei casi) piuttosto che mensile (13%), giornaliera
(7%), trimestrale (6%), quadrimestrale (2%) o semestrale
(1%). Approvati solo 61 Piano d’ambito negli 87 ATO
insediati (sui 91 previsti). Il tutto a fronte di un
incremento tariffario, dell’acqua potabile, del 16% da
gennaio 2000 ad oggi, secondo dati Istat.
Questo il poco edificante quadro del settore idrico italiano
a 10 anni dalla riforma del settore (legge Galli 36/94).
“La giungla di voci e tariffe che emerge dall’indagine di
Cittadinanzattiva” commenta il vice segretario Giustino
Trincia “è una grave denuncia della mancanza di
comprensibilità e di trasparenza che caratterizza il settore
idrico italiano, che andrebbe completamente ripensato dal
punto di vista del cittadino consumatore. Al ritardo
accumulato per decenni, in nome della difesa di poltrone di
migliaia di enti inutili nel Paese, con la conseguenza di un
servizio idrico in molte parti a pezzi e con forti sprechi
di acqua, si unisce la beffa di tariffe e bollette di
consumo incomprensibili per il 99,99% dei cittadini”.
In Lombardia, la voce che mediamente incide di più sulla
bolletta è quella relativa alla depurazione (40%), seguita
dall’acquedotto (38%), dal canone di fognatura (15%) e dalla
quota fissa annuale (5%). Rispetto alla voce acquedotto è da
evidenziare che Milano presenta, non solo a livello
regionale ma anche a livello nazionale, il costo più basso
(21.31 €).
Una famiglia tipo che consuma 192 m3 annu di acqua sopporta
un costo dell’acqua di 0.31 €/m3, con un minimo di 0.11 €/m3
a Milano e un massimo di 0.48 €/m3 a Como. Il servizio di
depurazione si paga invece in media 0.32 €/m3, con un minimo
di 0.28 €/m3 a Milano e un massimo di 0.38 €/m3 a Cremona.
Il servizio di fognatura costa in media 0.12 €/m3, con un
minimo di 0.10 €/m3 a Mantova e Como ed un massimo di 0.14
€/m3 a Milano e Cremona. Infine, per la quota fissa annuale
si pagano mediamente circa 8 €, con un minimo di 3,07 € a
Varese e un massimo di 15.85 € a Sondrio.
Città Depurazione € al m3 Fognatura € al m3 Acquedotto € al
m3 Quota fissa annua
Milano € 0,28 € 0,14 € 0,11 € 5,11
Lecco € 0,33 € 0,11 € 0,15 € 6,00
Lodi € 0,31 € 0,11 € 0,21 € 11,21
Varese € 0,32 € 0,11 € 0,32 € 3,07
Bergamo € 0,31 € 0,11 € 0,36 € 4,95
Sondrio € 0,33 € 0,13 € 0,28 € 15,85
Pavia € 0,31 € 0,12 € 0,34 € 3,88
Mantova € 0,30 € 0,10 € 0,40 € 7,71
Cremona € 0,38 € 0,14 € 0,37 € 8,71
Como € 0,29 € 0,10 € 0,48 € 10,33
Brescia € 0,32 € 0,13 € 0,45 € 7,13
Media regionale € 0,32 € 0,12 € 0,31 € 7,63
Fonte: elaborazione Osservatorio prezzi&tariffe di
Cittadinanzattiva 2005 su dati 2004 di Asm Pavia Spa, Asmea
Brescia, Asm Sondrio, Tea Spa Mantova, Metropolitana
Milanese Spa, Sii Spa Bergamo, Astem Spa Lodi, Aem Spa
Cremona, Acel Spa Lecco, Aspem Varese, Acsm Spa Como.
Per segnalare eventuali disservizi (perdite nelle
condutture, interruzioni del servizio, sprechi, etc.),
Cittadinanzattiva mette a disposizione la propria rete
territoriale d’informazione e consulenza sui servizi di
pubblica utilità. In Lombardia, i cittadini consumatori
potranno rivolgersi direttamente al PiT
Servizi-Cittadinanzattiva di Milano in Via Mecenate 25, tel.
02/73950559, fax 02/73950559, e-mail
cittadinanzattivapit@fastwebnet.it (apertura martedì,
mercoledì e giovedì dalle 10 alle 13).
Cittadinanzattiva onlus – Ufficio stampa
Alessandro Cossu, responsabile, 06/36718302 – 348/3347608
Aurora Avenoso, senior account, 06/36718408 – 348/3347603
Mariano Votta, addetto stampa politiche dei consumatori,
06/36718351 – 339/8927455
Ufficio stampa
Comunicato stampa Roma, 4 luglio 2005
CARA ACQUA
Indagine di Cittadinanzattiva sui costi del Servizio Idrico
Integrato in Italia: quando anche la dolce è “salata”
Marcate disparità di costo dell’acqua tra province di una
stessa Regione, una babele di balzelli e canoni ad
alleggerire le tasche dei consumatori (quota fissa; quota
variabile cui corrispondono tariffa base, tariffa agevolate
e tariffa eccedenza; Iva al 10%; deposito cauzionale; canoni
di depurazione e fognatura variabili in base a consumo e
destinazione d’uso dell’acqua, etc.); scaglioni di consumo
dell’acqua calcolati su base annuale (71% dei casi)
piuttosto che mensile (13%), giornaliera (7%), trimestrale
(6%), quadrimestrale (2%) o semestrale (1%). Approvati solo
61 Piani d’ambito negli 87 ATO insediati (sui 91 previsti).
Il tutto a fronte di un incremento tariffario, dell’acqua
potabile, del 16% da gennaio 2000 ad oggi, secondo dati
Istat.
Questo il poco edificante quadro del settore idrico italiano
a 10 anni dalla riforma del settore (legge Galli 36/94).
Caro acqua: In una provincia, il servizio idrico integrato
può avere costi anche tre volte superiori rispetto ad
un’altra provincia, e più che doppi tra province nell’ambito
di una stessa regione. Ad esempio, in Puglia una famiglia di
tre persone spende 330,89 €, il triplo di quanto spenderebbe
a Cuneo o Milano, le città più economiche nel costo del
servizio idrico con, rispettivamente, una spesa di 110,37 €
e 114,92 €. E ancora, in Toscana a Massa la spesa, pari a
116,21 €, è meno della metà rispetto a quanto si spende ad
Arezzo (314,93 €) e Livorno (308,79 €), le città più care
d’Italia dopo i capoluoghi pugliesi, unificati nell’Ato
Puglia da una spesa di 330,89 €. Ulteriori esempi si possono
fare in Emilia Romagna (dove a Reggio Emilia si spende 166 €
in più rispetto a Piacenza), piuttosto che in Piemonte (dove
tra Asti e Cuneo intercorre una differenza di 155 €) o in
Veneto (dove tra Rovigo e Venezia la differenza è di 154 €).
Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe
di Cittadinanzattiva, l’analisi a carattere nazionale del
Servizio Idrico Integrato (acquedotto, fognatura,
depurazione più quota fissa, ove presente) in termini di
costo sopportato da una famiglia di tre persone che consuma
all’anno 192 metri cubi di acqua, in linea con quanto
calcolato dal Comitato di vigilanza sull’uso delle risorse
idriche nell’ultima relazione al Parlamento.
“Il servizio idrico in Italia va completamente ripensato dal
punto di vista del cittadino consumatore” commenta il
vicesegretario Giustino Trincia. “I dati della nostra
indagine, infatti, segnalano due questioni: la giungla di
voci di spesa e di tariffe, e le profonde differenze tra
zone e zone del Paese, su cui c'è ancora disattenzione o
sottavalutazione, mentre esse sono centrali per i cittadini
consumatori. Al ritardo accumulato per decenni, in nome
della difesa delle poltrone di migliaia di enti inutili, con
la conseguenza di un servizio idrico in molte parti a pezzi,
con forti sprechi di acqua, si unisce la beffa di tariffe e
di bollette di consumo incomprensibili per il 99,99% dei
cittadini”.
Tariffe mediamente più care al Sud: a fronte di una media
nazionale di 195,55 €, delle sei regioni dove più salato è
il costo del Servizio Idrico Integrato, tre sono del Sud:
Basilicata (con un consumo medio di 210,02 €), Sicilia
(223,96 €) e Puglia (330,89). Il Molise è la regione che
presenta una spesa più contenuta (“solo” 138,78 €), seguita
da Valle d’Aosta (144,45 €) e Friuli Venezia Giulia (153,89
€).
L’indagine ha preso ad oggetto le tariffe del servizio
idrico ad uso domestico applicate nel 2004 in tutti i
capoluoghi di provincia delle venti regioni italiane ed è
stata realizzata in un arco temporale di sette mesi
(settembre 2004 – marzo 2005). I dati sono stati reperiti
direttamente dai gestori del servizio idrico nelle città
interessate alla rilevazione e tutti i costi sono stati
considerati comprensivi di Iva al 10% (eccetto la Puglia che
applica un’Iva al 20%).
Servizio idrico: le 10 città più costose
Città Spesa annua per servizio idrico
Ato Puglia (contempla tutte le province della Regione) €
330,89
Arezzo € 314,93
Livorno € 308,79
Enna € 303,26
Rovigo € 295,77
Pesaro € 292,20
Caltanissetta € 286,92
Reggio Emilia € 283,17
Forlì € 278,74
Pisa € 273,08
Fonte: Osservatorio prezzi&tariffe di Cittadinanzattiva –
2005 su dati 2004
Servizio idrico: le 10 città più economiche
Città Spesa annua per servizio idrico
Cuneo € 110,37
Milano € 114,92
Isernia € 116,14
Massa € 116,21
Piacenza € 116,89
Lecco € 119,35
Novara € 122,89
Pordenone € 125,31
Oristano € 126,72
Udine € 132,37
Fonte: Osservatorio prezzi&tariffe di Cittadinanzattiva –
2005 su dati 2004
Dalle ore 14.00 sul sito www.cittadinanzattiva.it la
comparazione completa a carattere regionale.
Cittadinanzattiva onlus – Ufficio stampa
Alessandro Cossu, responsabile, 06/36718302 – 348/3347608
Aurora Avenoso, senior account, 06/36718408 – 348/3347603
Mariano Votta, addetto stampa politiche dei consumatori,
06/36718351 – 339/8927455
Mariano Votta
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