Cittadinanzattiva su servizi bancari: PattiChiari un anno dopo il bilancio dal punto di vista degli utenti
PattiChiari? Ancora no per un italiano su 4: conti correnti
a confronto, l’iniziativa che ha raccolto il più vasto
consenso (è valutata utile dal 69% dei consumatori), mentre
tempi medi di risposta sul credito alle PMI e obbligazioni
bancarie strutturate e subordinate sono le iniziative meno
chiare e, di conseguenza, quelle valutate meno utili, con
solo il 49% e 50%, rispettivamente, di giudizi positivi.
Radio (1%) all’ultimo posto tra i canali attraverso i quali
i cittadini hanno sentito parlare per la prima volta di
PattiChiari; al primo posto le associazioni dei consumatori
(24%), seguite dagli stessi istituti bancari (21%) e da
giornali & riviste (20%). Seguono ambiente di lavoro &
colleghi (13%), amici e conoscenti (8%), TV e Internet (6%
ciascuno).
Questo il primo bilancio di un anno di PattiChiari dal punto
di vista degli utenti, nei dati resi noti a Roma da Cittadinanzattiva nell’ambito della presentazione di
“PattiChiari in città”, la terza fase del progetto voluto
dall’ABI per creare condizioni di trasparenza nei rapporti
tra banche e risparmiatori.
Intervistati da Cittadinanzattiva 2000 cittadini informati
per conoscere una valutazione di merito delle otto
iniziative di cui si compone PattiChiari: per il 26% degli
intervistati, le otto iniziative non sono chiare, anche se
l’opinione complessiva sul progetto PattiChiari è positiva
nel 65% dei casi, a fronte di un 22% di cittadini che
manifesta analoga valutazione per il settore bancario nel
suo insieme.
Nel dettaglio, l’iniziativa Faro (Funzionamento Atm Rilevato
On line) viene valutata utile per il 57% dei cittadini, poco
utile per il 12%, non è ancora chiara per il 30% degli
intervistati;
Obbligazioni a basso rischio & basso rendimento: utili per
il 63% dei cittadini, poco utili per il 6%, non sono ancora
chiare per il restante 31% degli intervistati;
Obbligazioni bancarie strutturate e subordinate: utili per
il 50% dei cittadini, poco utili per il 15%, non sono ancora
chiare per il restante 35% degli intervistati;
Criteri di valutazione della capacità di credito: utili per
il 58% dei cittadini, poco utili per il 10%, non chiari per
il restante 32% degli intervistati;
Conti correnti a confronto: utili per il 69% dei cittadini,
poco utili per il 5%, non chiari per il restante 26% degli
intervistati;
Servizio bancario di base: utile per il 59% dei cittadini,
poco utile per il 9%, non chiaro per il restante 32% degli
intervistati;
Tempi medi di risposta sul credito alle piccole e medie
imprese: utili per il 49% dei cittadini, poco utili per il
13%, non chiari per il restante 38% degli intervistati;
Tempi certi di disponibilità delle somme versate con
assegno: iniziativa valutata utile per il 60% dei cittadini,
poco utile per il 9%, non chiara per il restante 32% degli
intervistati.
“Nel rapporto tra banche e consumatori” ha commentato
Giustino Trincia, vice segretario generale di
Cittadinanzattiva “non bisogna sottovalutare la portata del
progetto PattiChiari che, se attuato in ogni sua parte,
contribuisce ad elevare il livello medio del sistema
bancario italiano dal punto di vista dei bisogni e della
tutela degli utenti”.
“È proprio da questo punto di vista” ha continuato Trincia
“che iniziative come PattiChiari assumono un significato di
rilievo e segnano il recepimento di critiche e proposte di
cambiamento espresse da anni dai cittadini consumatori e
dalle loro organizzazioni di tutela dei diritti”.
Mariano Votta
GdS 20 VI www.gazzettadisondrio.it