09 12 02 (aggiornamento del 2.12) DUE PESI E DUE MISURE. ALL'EUROPA VA BENE IL NO AL CROCEFISSO, NON VA BENE IL NO AI MINARETI (CHE CON LE PREGHIERE NON C'ENTRANO)

Fa specie la lettura di commenti sul no del popolo svizzero ai minareti. Tutta Europa pare in gramaglie per questa 'terribile' decisione a sorpresa visto che il 34% diagnosticato dai sondaggi alla vigilia è diventato il 57 e rotti. Tutti preoccupati, Vescovi compresi, ed in particolare toccati quelli dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, di quel Consiglio di cui è emanazione la Corte che ha emesso la recente sentenza contro il Crocefisso.

Premettiamo che abbiamo sempre sostenuto, in ogni sede e con il supporto di esemplari citazioni, il diritto di chiunque a professare la propria religione. In Svizzera ci sono quasi 200 luoghi ove i musulmani pregano, indipendentemente dal fatto che vi sia o no il minareto tanto più che dai quattro esistenti non viene la voce del muezzin che chiama i fedeli. E sarebbe un grande successo se in gran parte dei Paesi musulmani ci potessero essere luoghi di culto cristiani anche senza campanili. Non solo questi non sono ammessi ma in tante parti non è neppure ammesso essere cristiani. Peggio ancora: se si viene scoperti con una Bibbia si finisce male. Ma questo non dice niente all'Europa giacobina…

Vorremmo però capire la ragione per cui, sia nell'Europa del nord antipapista che anche in casa nostra dove è facile che chi di dichiaro laico si manifesti invece come laicista, si usino due pesi e due misure. Il NO al Crocefisso va bene, e ci si affanna a tentare di dimostrane le ragioni mentre il NO ai minareti è cosa tale per cui la maggior parte degli svizzeri votanti merita il rogo.

Riproponiamo uno stralcio di quanto scritto sul precedente numero:

"…Occorre prestare molta attenzione perché la situazione appare in equilibrio precario. Se si tira troppo la corda la situazione può sfuggire di mano creando un terreno favorevole a quel razzismo che va combattuto in modo appropriato. E questo succede se si continua, chi ideologicamente e chi invece per una sincera volontà di accoglienza, a privilegiare chi vien da fuori a scapito di chi è radicato qui. Proibire il Presepio in una classe, in una scuola come è stato fatto da molte parti porta, di fatto, a colpevolizzare gli extracomunitari - in genere musulmani - che poi non c'entrano affatto. Occorre dire basta con l'atteggiamento ostile verso chi richiama i nostri valori, le nostre radici, le nostre tradizioni, con accuse di razzismo che non hanno né capo né coda. E magari con sentenze ammazza-buon senso".

Lo ribadiamo inoltre con una citazione del Ministro Maroni che ha detto che al voto non vanno le élites ma il popolo che può anche pensarla diversamente, come si è visto. Sta alle élites rendersene conto e con un po' d'umiltà mettersi in discussione. Quando si pronuncia in un certo modo il 57,5% non si può liquidare la cosa come se fosse 'un voto leghista', semmai è vero il contrario che la Lega interpreta quello che pensa la gente. Non la gente di un certo colore ma la gente di ogni colore, gran parte della quale non ce l'ha affatto con i musulmani ma con chi, più realista del re, crede di santificarsi calando le braghe, togliendo i Crocefissi, abolendo i Presepi, tollerando usi non ammessi come ad esempio il burqa ecc. Per non parlare di quelli che barano con la storia, sprezzanti della verità, ottusi nella loro ideologia, ignorando le radici giudaico-cristiane dell'Europa.

Alla prossima.

GdS

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