Auschwitz e la "strategia della memoria"
L'apertura dei cancelli di Auschwitz rivelò definitivamente
al mondo l'orrore di un progetto folle, premeditato e
pianificato che non deve essere dimenticato perché sia a
tutti di monito. Questo il senso più profondo della Giornata
della Memoria, importante per ricordare sia l'olocausto di
milioni di ebrei, sia l'eliminazione di tutto ciò che veniva
considerato "diverso", omosessuali, Testimoni di Geova,
portatori di handicap, discriminazioni alle quali purtroppo
ancor oggi capita di assistere.
Le vittime dell'Olocausto, credo, non chiedano pietà; credo
che, invece, chiedano l'allontanamento di quell'indifferenza
che, purtroppo, permette a troppi giovani, ma non solo, di
guardare a quelle orribili vicende con pericoloso distacco.
Per scongiurare il rischio che il sacrificio di tanti
innocenti cada nell'
indifferenza e nella dimenticanza, bisogna fare in modo che
non si parli e si ricordi quelle terribili atrocità,
soltanto il 27 gennaio. Occorre tener quelle vicende ben
ferme e salde nelle menti e nei cuori di ognuno,con
iniziative concrete di informazione nelle scuole, nelle
associazioni, con tutti i mezzi di informazione, perché "il
valore della memoria" rimane un "elemento cruciale" per la
"formazione delle nuove generazioni".
La "strategia della memoria" è impegno rivolto al presente e
al futuro per far in modo che le giovani generazioni odierne
conoscano e ricordino per poi tramandare, domani, la memoria
ai loro figli e nipoti. Poiché senza memoria non c'è futuro,
il nostro impegno a mantenere viva la memoria rappresenta il
miglior antidoto contro il rischio che si ripetano quelle
tragedie. che hanno segnato la storia dell'Europa.
facciamo tutti veramente qualcosa in più, per costruire una
società migliore, di giustizia sociale , di libertà, in cui
ci sia la pace per tutti i cittadini del mondo.
Francesco Lena
GdS 10 II 05 www.gazzettadisondrio.it