09 10 10 (ripresa dall'aggiornamento del 9.10) CLAMOROSO INTERVENTO DELL'ON. PROVERA NEL DIBATTITO AL PARLAMENTO EUROPEO SULLA LIBERTA' DI STAMPA IN ITALIA

Chi ha seguito alla radio (Radio Radicale) giovedì 8 ottobre intorno alle 19 il dibattito al Parlamento Europeo sulla libertà di stampa, proposto da eurodeputati italiani, ha avuto modo di seguire gli interventi, di diversi schieramenti politici, tendenti a dire in buona sostanza che i problemi interni a ciascun Paese ciascuno se li veda a casa propria non trasferendoli impropriamente al Parlamento europeo.

Clamoroso, ed indubbiamente efficacissimo, l'intervento dell'on. Provera.

Provera

L'on. Provera è stato quasi laconico ma lapidario. Il Parlamento europeo in fatto di violazione dei diritti fondamentali con riferimento alla libertà di stampa ha rilevato oltre 400 provvedimenti sinora adottati. Di questi una trentina carico di Francia e Germania, e poi via via una serie di altri Paesi. Per 'Italia, verso la coda, solo sette ovvero meno del 2 % del totale!

Il comunicato ufficiale

Nel corso di un dibattito sulla libertà di informazione in Italia, i rappresentanti dei gruppi PPE, ECR e EFD hanno ammonito dall'utilizzare l'Unione europea quale forum per risolvere le questioni di politica interna. D'altro lato, i gruppi S&D, ALDE, Verdi/ALE e GUE/NGL hanno chiesto alla Commissione di proporre un'ampia legislazione europea sul pluralismo dei media.

Dichiarazione in nome della Commissione

Il commissario per i media, Viviane REDING, ha sottolineato che l'Unione europea ha poteri limitati nel campo della stampa scritta ma che tutti gli Stati membri hanno istituzioni proprie per risolvere eventuali problemi legati ai diritti fondamentali. Ha quindi invitato i deputati a non risolvere i problemi tramite le istituzioni europee se possono farlo a livello nazionale.

Interventi in nome dei gruppi politici

Il Presidente del gruppo PPE, Joseph DAUL, condannando l'utilizzo del Parlamento quale forum per un dibattito nazionale ha sottolineato che l'Italia è un paese democratico dove l'ordinamento giuridico è rispettato. Il Parlamento non ha poteri su questa materia e non dovrebbe essere strumentalizzato per i regolamenti di conti.

Per David-Maria SASSOLI (S&D, IT) l'Italia è un grande paese democratico, come dimostrato dalla sentenza di ieri della sua Corte costituzionale. Tuttavia, a suo parere, nei paesi dell'Unione il diritto di informazione dovrebbe essere garantito da standard comuni. Ha pertanto chiesto una direttiva europea con indicatori applicabili a tutti.

Il leader belga del gruppo ALDE, Guy VERHOFSTADT, ha dichiarato che non dovrebbe essere negata l'esistenza di un problema. Il fatto che tre paesi dell'Unione siano stati classificati dall'organizzazione Freedom House come aventi media solo "parzialmente liberi" lo preoccupa e rende necessaria la richiesta alla Commissione di garantire il pluralismo dei media.

La deputata olandese del gruppo Verde, Judith SARGENTINI, ha precisato che il tentativo di depennare questo dibattito dall'agenda è stato vergognoso. A causa di pressioni, i giornalisti italiani applicano l'autocensura e la democrazia italiana è diventata vulnerabile. Gli Stati membri attuali, come quelli in via di adesione, dovrebbero rispettare i criteri di Copenaghen.

Per Ryszard CZARNECKI (ECR, PL) questi temi sono emersi anche in altri Paesi dell'Unione europea, inclusa la Polonia, senza che di ciò si dibattesse al Parlamento europeo. Spetta agli italiani risolvere i loro problemi interni.

Patrick LE HYARIC (EUL/NGL) ha criticato l'influenza sui mezzi di comunicazione del Primo ministro italiano che, a suo parere, risulta incompatibile con una democrazia moderna. Ha poi richiesto la creazione di un osservatorio europeo per la libertà di stampa.

Francesco SPERONI (EFD, IT) ha sottolineato che in Italia l'opposizione ha un ampio spazio sui media. Chi ritiene che in Italia non vi sia libertà di espressione, ha aggiunto, dovrebbe avviare la procedura prevista dall'articolo 7 del Trattato per violazione dei diritti fondamentali, che richiede prove e documentazione allo stato dei fatti assolutamente inesistenti.

Replica della Commissione

Replicando al termine del dibattito, la commissaria REDING ha asserito che una normativa sul pluralismo dei media sarebbe possibile unicamente allo scopo di risolvere eventuali problemi legati al mercato interno.

Il Parlamento europeo adotterà una risoluzione sulla libertà d'informazione nel corso della sessione del 19-22 ottobre a Strasburgo.

A titolo individuale sono anche intervenuti i seguenti deputati italiani:

- Cristiana MUSCARDINI (PPE, IT) - Mario MAURO (PPE, IT) - Sonia ALFANO (ALDE, IT) - Potito SALATTO (PPE, IT) - Oreste ROSSI (EFD, IT) - Gianni VATTIMO (ALDE, IT) - Mario BORGHEZIO (EFD, IT) - Carlo CASINI (PPE, IT) - Gianluca SUSTA (S&D, IT) - Fiorello PROVERA (EFD, IT) - Salvatore IACOLINO (PPE, IT) - Rita BORSELLINO (S&D, IT) - Debora SERRACCHIANI (S&D, IT) - Clemente MASTELLA (PPE, IT) - Alfredo PALLONE (PPE, IT) - Elisabetta GARDINI (PPE, IT) - Licia RONZULLI (PPE, IT) - Sergio SILVESTRIS (PPE, IT)

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