ARCHITETTO È BELLO - BEYOND MEDIA

BEYOND MEDIA, il festival internazionale dedicato alle più attuali visioni sull'architettura e al dibattito sulle relazioni del progetto con i media, si è tenuto nella Stazione Leopolda di Firenze dal 9 al 17 luglio 2009.

Organizzato da Image e curato da Marco Brizzi, BEYOND MEDIA ha spiegato dal 1997 lo sviluppo dei sistemi di comunicazione in architettura, misurando la loro incidenza sulla produzione architettonica contemporanea, promovendo una più ampia consapevolezza e incentivando la loro qualità.

Il tema dell'edizione di BEYOND MEDIA luglio 2009 è stato: VISIONS. Perché?

Si dice che l'architettura contemporanea sembra aver perso, negli ultimi anni, la capacità di ricercare visioni ampie, di raccogliere in uno sguardo esteso la complessità dei fenomeni di trasformazione dell'ambiente abitato, di guidare il pensiero e la coscienza al di là di quello che è consueto, empirico, visibile. Le immagini dell'architettura, la loro enorme produzione e il loro consumo hanno avuto come conseguenza, negli ultimi anni, una maggiore vicinanza del pubblico alla progettualità mondiale( Basti ricordare i numerosi visitatori dell'ultima Biennale Architettura di Venezia). Ma, al contempo, hanno realizzato una modificazione nel modo di pensare l'architettura e segnato sulla capacità e sull'opportunità di realizzare visioni, e quindi teorie, radicate nel nostro tempo ma aperte verso possibili nuovi scenari.

E per essere più precisi, abbiamo intervistato l'architetto Brizzi, che di Beyond Media non solo è uno degli organizzatori più appassionati, ma l'animatore fiducioso delle nuove generazioni che si affacciano in numero sempre maggiore( in quanto a scuole provenienti da tutto il mondo) aquesta branca del sapere che tanto spazio sta occupando nelle progettazioni dei nuovi centri abitati.

Domande & Risposte

.Prof. Brizzi, può spiegarci che cos'è Beyond Media?

BEYOND MEDIA è il festival nato a Firenze nel 1997 per portare alla luce e discutere le rinnovate relazioni che si andavano definendo, in quella fine di millennio, tra cultura progettuale e universo dei media, anticipando di fatto un dibattito che nel corso degli anni avrebbe visto coinvolti molti dei protagonisti dell'architettura contemporanea. Il festival indaga le relazioni che intercorrono tra l'architettura, protagonista della costruzione di tessuti culturali, di nuovi scenari economici e di processi di innovazione, e le tecnologie di comunicazione, che intorno ad essa sviluppano una molteplicità di ambiti di intervento, generano professionalità, e consentono l'avvio di inediti percorsi di ricerca.

Da qualche tempo l'architettura è diventata la "regina" di molti convegni di studio: come mai tutto questo interesse?

Negli ultimi anni l'architettura ha visto crescere la propria popolarità. Se ne parla di più rispetto a qualche anno addietro, anche attraverso i canali non specialistici. Si sta assistendo al manifestarsi di una tendenza secondo la quale il tema dell'architettura e del suo progetto, appaiono più vicini al pubblico. Il fenomeno è legato alla cultura del nostro tempo: se da una parte questa tende a esaltare la dimensione spettacolare di alcune manifestazioni architettoniche, dall'altra vede gli architetti sempre più intimamente connessi al sistema dei media e alle conseguenze che questo può innescare nelle loro attività. In tutti i casi si tratta di un fatto interessante, che potrebbe corrispondere a una fase di acquisizione di maggiore consapevolezza, per i cittadini, del ruolo dell'architettura contemporanea. Questo è, in effetti, il mio auspicio.

Abbiamo letto ultimamente sulla rivista Monocle la classifica delle città più vivibili al mondo secondo alcuni parametri tra cui la cultura, i trasporti pubblici, l'attenzione all'ambiente, il decoro stradale, i ristoranti e la tolleranza….L'Italia è al 46. mo posto! Con tanti luoghi incantevoli che il mondo ci invidia, come mai così in basso?

La qualità della vita di una città non coincide necessariamente con la sua bellezza. È piuttosto qualcosa che si misura, per esempio, nella capacità di accompagnare e di dare forma alle modificazioni sociali e culturali di chi le abita, nella generale accessibilità, nel costo e nella qualità dei suoi servizi. La città contemporanea si confronta costantemente con la necessità di guidare tale genere di processi e in questo l'architettura ha un ruolo decisivo. Per rispondere alla sua domanda, le città italiane sono spesso testimonianza di una elevata capacità progettuale che ha materializzato, nel tempo, invidiabili configurazioni urbane. Ma il confronto spontaneo e fecondo con la contemporaneità, sovente disatteso dalle nostre Amministrazioni, è una condizione necessaria per renderle più vivibili.

Si dice che la tecnologia ci renderà immortali. In architettura qual è il nesso?

Non sono sicuro di saper cogliere il nesso. Ma l'affermazione potrebbe avere a che fare con il mito positivistico che tende a portare alcuni architetti a guardare alla tecnologia come autonoma risolutrice, qualcosa in grado di risolvere qualsiasi problema progettuale. Sappiamo che è solo attraverso un continuo confronto tra le esigenze di una civiltà e gli strumenti in suo possesso che la tecnologia dà luogo alle sue manifestazioni e stabilisce dei passi in avanti. Si tratta di un processo che richiede solitamente del tempo e che offre all'architettura la possibilità di sviluppare il proprio discorso per accompagnare le necessità umane.

Quali sono gli ambiti privilegiati dell'architettura?

Una delle funzioni primarie dell'architettura è dare spazio alle attività dell'uomo. Offrire protezione, favorire la costituzione di spazi di relazione, ad esempio. Accanto a questa esistono altre funzioni, che non metterei in secondo piano. Per esempio la funzione rappresentativa, attraverso la quale gli spazi costruiti veicolano, per una comunità, dei significati.

Il vostro convegno ha prestato particolare attenzione al mondo della scuola, quali tecniche usate?

Il festival BEYOND MEDIA si è rivolto fin dall'inizio all'esplorazione di come il mondo della didattica rifletteva la crescente incidenza dei mezzi di comunicazione nell'attività progettuale. Per questo abbiamo raccolto, discusso e confrontato le prime elaborazioni video realizzate dagli studenti di architettura. Per la stessa ragione è dal 2003 che il festival ospita una mostra, SPOT ON SCHOOLS, curata da Paola Giaconia, che porta a confrontarsi, a Firenze, le migliori scuole di architettura attive, nel mondo, sui temi delle tecnologie di comunicazione come risorsa per il progetto.

Noi seguiamo sempre la Biennale Architettura di Venezia, però ora ne stanno nascendo in giro tantissime: è un bene?

Le esposizioni, al pare di altri atti di comunicazione, sono un fatto importante che testimonia la necessità di consolidare relazioni o di costruirne di nuove. Mi riferisco sia al discorso interno alla materia architettonica sia alle forme di confronto tra questo e la sfera pubblica più generale. Le diverse declinazioni dei temi dell'architettura sono espressione di un'epoca di cambiamento, che vede la materia progettuale alla ricerca di nuove configurazioni professionali e di rinnovata identità.

"Chi è"

Marco Brizzi insegna presso la California State University a Firenze, la Kent State University a Firenze. Si interessa di problemi di storia e critica dell'architettura, dei rapporti tra innovazione tecnologica e progetto, con particolare attenzione alle nuove tecnologie di comunicazione. Dirige la rivista ARCH'IT www.architettura.it, dal 1995 prima piattaforma digitale di informazione sull'architettura contemporanea. Animatore di iniziative dedicate alla promozione dell'architettura contemporanea e allo sviluppo di tecnologie digitali, dal 1997 cura il festival BEYOND MEDIA www.beyondmedia.it, una delle principali iniziative al mondo dedicate alle più attuali visioni sull'architettura contemporanea. Con Image www.image-web.org promuove l'adozione di sistemi di comunicazione del progetto.

Che cos'è :VISIONS, il tema del 2009.

Col tempo il modo di guardare e la capacità di vedere tendono a cambiare. Si vedono oggi cose che prima non si supponeva nemmeno esistessero e altre cose che prima vedevamo nitidamente, si confondono o sembrano addirittura scomparire. Quando, oltre dodici anni fa, un gruppo di "utopisti" decisero di realizzare quello che poi sarebbe diventato il festival BEYOND MEDIA, molti non si resero conto al fenomeno in trasformazione, apparentemente marginale, di alcuni percorsi che l'architettura stava intraprendendo. Oggi si cerca di misurarne le più aggiornate conseguenze: le elaborazioni sul piano teorico, le manifestazioni di creatività, le ricadute sulle professionalità, le conseguenze in ambito sociale.

Quel sistema di vicendevoli relazioni che coinvolgono l'architettura contemporanea insieme a fatti di comunicazione, offre un punto di vista che può rivelarsi utile per comprendere alcuni percorsi della produzione architettonica recente. L'architettura sta cercando di rinnovare la propria identità, di ridefinire i propri strumenti nonché i contorni del proprio ambito di intervento all'interno di un mondo in accelerata trasformazione. Ed è in questo frangente che i sistemi di comunicazione e i media diventano sempre più parte dei mezzi con i quali il progettista opera o intrattiene relazioni, mezzi dalla cui diffusa presenza una consistente parte della produzione architettonica è inevitabilmente influenzata.

VISIONS, l'edizione 2009 di BEYOND MEDIA, è stato un invito all'esame della vista, rivolto senza mezzi termini all'architettura contemporanea, sulla capacità e sull'opportunità di proiettare visioni, quindi teorie, radicate nel nostro tempo ma aperte verso possibili nuovi scenari.

Il simposio ha indagato le molteplici interpretazioni del tema proposto dal festival

BEYOND MEDIA, riferite alla cultura del progetto contemporaneo, affrontando il tema dell'immaginazione e della visionarietà con un'indagine in sei aree tematiche: architettura, arte,

letteratura, città globale, comunicazione e tecniche costruttive. Tale approccio multidisciplinare con ospiti internazionali ha cercato di indagare come si articola la visione nel contemporaneo e se essa è

ancora capace di offrire uno sguardo diverso sulla realtà.

Notizie tecniche

Per informazioni di carattere generale, l'organizzazione del festival è contattabile ai seguenti recapiti: BEYOND MEDIA c/o Image Firenze

info@beyondmedia.it

per la sezione video e Image ARCHIVE, videos@beyondmedia.it

per l'ufficio stampa e la Image MEDIA AGENCY: press@beyondmedia.it

Maria de Falco Marotta & Team

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Società