IL DECLINO DELLA CHIESA
Due commiati quasi in contemporanea. Se ne stanno andando i frati cappuccini dal convento di Colda, eretto a partire da mezzo secolo fa con i primi fedeli nella nuova Chiesa tre anni dopo, 47 anni or sono. Se ne sono andate pochi giorni fa le ultime due suore che erano rimaste in Via Lavezzari. Sono nella casa madre di Mese, in Valchiavenna che oggi purtroppo può contare soltanto su 26 sorelle in tutto.
Se ne erano andate qualche anno fa le Canossiane e, prima ancora, tante altre suore dagli ospedali, dalla casa di Lovero, da asili e via dicendo. Non solo ma ad accentuare la tristezza di questo bollettino dell'arretramento ci sta la notizia, qualche settimana fa, di una sola ordinazione nella Cattedrale di Como da parte del nostro Vescovo. Ricorderanno i meno giovani gli anni in cui ce n'erano sempre almeno una dozzina, e diversi dalla nostra provincia.
Un po' dovunque si chiudono conventi e monasteri, altri si ridimensionano, le vocazioni sono in costante discesa, la secolarizzazione avanza. Reggono quegli Ordini, come ad esempio i Salesiani che ben conosciamo, che sanno stare al passo con i tempi senza per questo venir meno ai sacri principi.
Non c'è soltanto quella malinconia che avvolge ricordi, d'ogni genere, d'un tempo che fu, anzi del meglio del tempo che fu. C'è un interrogativo grosso come una casa su cosa può esserci dietro l'angolo. E' vero che vi è stato un rinvigorimento della fede più intenso di quanto, in controtendenza, non sia la pratica religiosa, scesa molto, e che quindi all'adesione si sia sostituita una più accentuata convinzione dei fedeli, sia zelanti che meno praticanti, ma i segnali negativi restano preoccupanti. Mancano i sacerdoti. Una piccola apertura c'è stata con i diaconi che possono essere anche sposati. Non si vuole dire cosa deve fare la Chiesa, ma certo che qualche ripensamento sarebbe opportuno visto che ci sono Chiese cristiane nelle quali non è prescritto il celibato, regola maturata nel tempo e non certo parte dei fondamenti religiosi. Più complessa, se vogliamo, la questione del sacerdozio femminile anche se molti dicono - e come dargli torto? - che sarebbe stata certo un, o una, ottimo/a cardinale Madre Teresa di Calcutta, per fare un esempio significativo.
Per la Polizia in molti hanno detto 'via i poliziotti dagli uffici, mandiamoli fra la gente'. E' forse il caso di dire la stessa cosa per i sacerdoti, molti dei quali occupati in incombenze che potrebbero benissimo essere affidate a laici.
Torniamo a Sondrio. Alla carenza di sacerdoti è imputabile anche l'impossibilità di arrivare, come molti chiedono, nelle tantissime frazioni o contrade di montagna che dopo il periodo dell'abbandono hanno visto il ritorno in tutta la stagione estiva e nei week-end delle mezze stagioni, Giove Pluvio consentendolo.
Torniamo dunque a Sondrio, in particolare a Colda. Il nostro Vescovo ha annunciato che arriverà una nuova comunità francescana di recente formazione con presenza sia femminile che maschile.
Resta una domanda: e San Lorenzo?
Red