IL FILM 'ANTICRISTO' (CANNES

Di questo articolo, centrato e pregevole) è vivamente consigliata la lettura

Accolto da fischi e risate, più che da applausi il film Antichrist di Lars Von Trier, è un durissimo documento di questo regista danese, molto, ma molto urtato da quanto male hanno scritto i critici di più testate internazionali, tanto da dichiarare: "'Non mi devo giustificare con voi, io lavoro per me, non ho fatto un film per voi, ma per me stesso"aggiungendo come il film, ispirato a Strindberg, sia nato dopo un lungo periodo di depressione e di terapia psicanalitica. Non è vero affatto che un regista realizza un film per sé ( figuriamoci chi gli darebbe i soldi, specie in questa crisi mondiale), ma per il pubblico. Nè- tantomeno- lo mette in Concorso a Cannes. Il sito Slashfilm ha realizzato una mini-rassegna stampa, e l'idea generale è che il film abbia fatto un bel fiasco. Riporto cosa hanno scritto: Roger Ebert: Mai prima d'ora un uomo e una donna si erano inflitti così tanto dolore a vicenda in un film. Non credevamo a quello che vedevamo. […] [Il film] dice che portiamo dentro di noi una capacità di fare del male mai immaginata. Trasforma un trattamento psicologico in una tortura mai nemmeno sognata nei meandri della storia. […] Von Trier non sta facendo tanto un film sulla violenza, quanto un film per infliggere la violenza su di noi, forse come esperienza salutare.

Jeff Wells: Sicuramente uno dei maggiori fallimenti nella storia del Festival di Cannes e la completa dissoluzione di un grande artista del cinema. […] In nessun modo Anticristo può non essere considerato un enorme imbarazzo per la carriera delle star Willem Dafoe e Charlotte Gainsbourg, e forse la fine della carriera di Von Trier. […] E' un completo disastro, uno dei film più assurdamente espliciti, pesanti e involontariamente comici che io abbia mai visto.

Pare, in sostanza, che siamo di fronte a una provocazione troppo ostentata, figlia corrotta di Lynch e del torture porn alla Hostel. E con un paio di scene davvero insostenibili, come un'evirazione in camera… Ed altre cose insopportabili pure da quelli che hanno peli duri sul cuore.

Il film Anticristo

Antichrist (Antichrist)

REGIA: Lars von Trier

SCENEGGIATURA: Lars von Trier, Anders Thomas Jensen

ATTORI: Charlotte Gainsbourg, Willem Dafoe, Storm Acheche Sahlstrøm Ruoli ed Interpreti

FOTOGRAFIA: Anthony Dod Mantle

MONTAGGIO: Anders Refn

PRODUZIONE: Zentropa Entertainments, Film i Vast, Lucky Red, Liberator Productions, Slot Machine, Arte France.

DISTRIBUZIONE: Key Films

PAESE: Germania, Danimarca, Francia, Italia, Polonia, Svezia 2009

USCITA CINEMA: 22/05/2009

GENERE: Drammatico, Horror

DURATA: 104 Min

FORMATO: Colore Girato in digitale con la Red One Camera, stampato in 35 mm, 2.35 : 1

Questo film non è attualmente programmato al cinema.

TRAMA DEL FILM ANTICHRIST.

Una coppia sta cercando di superare il lutto della morte di un figlio, si rifugia nell'"Eden", la loro isolata casa nei boschi, nella speranza di risolvere i loro problemi e salvare il loro matrimonio. Ma la Natura farà il suo corso, e le cose volgeranno presto di male in peggio. Il film presenta troppo sesso esplicito, violenze di ogni tipo, sangue e una scena di auto-infibulazione che fa molto discutere. Sin dalla prima scena un uomo e una donna (lei è Charlotte Gainsbourg , lui Willem Dafoe) stanno facendo l'amore e non si accorgono che nell'altra stanza il loro bambino si affaccia dalla finestra della sua camera cade, perdendo la vita. Da qui un viaggio nel senso di colpa e nell'orrore per un film nato dopo un lungo periodo di depressione e di terapia psicanalitica del regista.

NOTE:

Presentato in concorso al 62mo festival di Cannes (2009)

Chi è

Lars von Trier, é il regista danese più celebre e discusso dopo il "maestro" Carl Theodor Dreyer, di cui conosce a memoria tutti i film e che considera in qualche modo il suo pedagogo. Ribellione, provocazione, volontà di stupire, queste le parole chiave nella vita e nell'opera di Lars von Trier. Che tanto per cominciare si chiama semplicemente Trier e decide costituito da un esiguo numero di registi associati che rispettano un codice anti-hollywoodiano composto da 10 regole: 1) le riprese devono esse fatte sul luogo, il set non deve essere costruito; 2) il suono non deve essere separato dalle immagini e viceversa (la musica può rimanere se è nel contesto); 3) la camera deve essere tenuta a mano; 4) la pellicola deve essere a colori, le luci speciali sono vietate; 5) filtri e trucchi visivi sono vietati; 6) il film non deve contenere omicidi, armi, azioni violente; 7) il film deve seguire la regola del "qui e ora", sono vietati salti temporali e geografici nella narrazione; 8) il film di genere sono vietati; 9) il formato della pellicola deve essere "Academy 35 mm". Scopo di tutto questo, secondo von Trier è «costringere la verità a uscire dai personaggi e dalle ambientazioni». Più che una ricerca cinematografica, è una ricerca filosofica della vera morale, che va a svantaggio (a volte) del buongusto e dell'estetismo. Esattamente come un reale ed effettivo dogma di fede con il suo carattere di indiscutibilità.

Regista dei seguenti film:

Antichrist (regia, sceneggiatura)

Lars von Trier 2009

Il grande capo (regia, sceneggiatura)

Lars von Trier 2006

Dear Wendy (sceneggiatura)

Thomas Vinterberg 2005

Manderlay (regia, sceneggiatura)

Lars von Trier 2005

Dogville (regia, sceneggiatura)

Lars von Trier 2003

Le cinque variazioni (attore, regia, sceneggiatura)

Lars von Trier, Jørgen Leth 2003

Dancer in the dark (regia, sceneggiatura)

Lars von Trier 2000

Idioti (regia)

Lars von Trier 1998

Le onde del destino (regia)

Lars von Trier 1996

Europa (regia)

Lars von Trier 1991

L'elemento del crimine(attore, (regia)

Lars von Trier 1984

A Cannes, spesso è di scena la pornografia

Il Festival di Cannes si è spesso distinto per la presentazione di pellicole dal contenuto scandaloso, spesso a sfondo altamente erotico come Ecco l'impero dei sensi, Basic Instinct, con il famoso incrocio di gambe di Sharon Stone e le manie di sadismo della stessa protagonista, La pianista con Isabelle Rupert o Shortbus di John Cameron Mitchel, con orge vere e proprie sia eterosessuali che omosessuali esibite con una certa vena umoristica. Quest'anno è toccato a Lars von Trier, regista danese che già più volte ha dimostrato di non avere troppe remore di stampo moralistico. Con il suo Antichrist, tuttavia, sembra aver passato il limite per blasfemia e sessualità, tanto da guadagnarsi uno schiamazzo generale di risate di scherno e buuu da parte della folla presente alla proiezione del 17 maggio 2009. Si tratta di erotismo o di trasgressione fine a se stessa?

Il film inizia con un amplesso della durata di ben sei minuti che porta la coppia in questione a non accorgersi che il figlioletto si sta gettando dalla finestra. Il bambino muore e i due, per superare il trauma, si rifugiano nel loro Chalet nel bosco. Lei comincia a sentirsi posseduta dal demonio e, per questo, si convincono che la natura sia in realtà la chiesa di Satana. Quasi unanime è stato il rigetto da parte dei critici, perché nessuno si sarebbe aspettato qualcosa di simile da von Trier, ma forse nemmeno un lavoro così estremo e indice, a detta di molti, di una follia fuori controllo. L'immagine del film più diffusa è quella dei protagonisti Willem Dafoe e Charlotte Gainsbourg mentre fanno l'amore ai piedi di un albero. La perfezione dell'incrocio e il candore della pelle sono esaltati dall'intreccio di rami che li sovrasta. È una fotografia accattivante, alla quale non manca valore artistico, anche se non è chiaro cosa voglia evocare, forse l'aspetto sensuale del rapporto tra un corpo nudo e la natura che, in questo contesto e nel caso specifico dell'albero, potrebbe rappresentare l'abbraccio di Satana. Quindi il sesso è percepito come atto non solo naturale, ma anche trasgressivo e peccaminoso .

L'erotismo intellettuale

...a un tratto ha uno sguardo alterato, falso, intrappolato nel male, nella morte. Gli dico di avvicinarsi, di ricominciare a prendermi. Si avvicina. Sa di tabacco inglese, di profumo di lusso, di miele, la pelle ormai ha preso l'odore della seta, l'odore fruttato del tussor di seta, l'odore dell'oro. Lo desidero. Gli dico il desiderio che ho di lui. Aspetta, dice. […] Diventa violento, un sentimento disperato lo scuote, mi si getta addosso, morde i seni di bambina, grida, insulta. Chiudo gli occhi per l'intensità del piacere. Penso: è abituato, non fa altro nella vita, fa solo l'amore, solo questo. Le mani sono abili, meravigliose, perfette(Cfr.:. L'amante di Marguerite Duras).

Ci sono molti modi di interpretare l'erotismo. Wuz sceglie di assecondare il filone iniziato dai grandi classici della letteratura erotica a partire dall'Ars amatoria di Ovidio, passando attraverso il capolavoro di Vladimir Nabokov Lolita, Il delta di Venere di Anais Nin e L'amante di Marguerite Duras. L'erotismo si distacca dalla pornografia grazie all'intervento dell'intelletto e dell' arte. Perché si distingue tra nudo volgare e nudo artistico? Proprio per questo motivo. In Giappone la concezione del corpo come attrattiva erotica nasce dallo shintoismo, ovvero, l'insieme di valori del paganesimo. Tra i classici dell'erotismo giapponese viene inclusa l'opera più celebre del premio Nobel Yasunari Kawabata: La casa delle belle addormentate, dove un uomo di età avanzata riscopre il piacere sessuale di giacere semplicemente, senza malizia, a fianco di giovani donne nude addormentate. Yosano Akiko è invece un rappresentante fondamentale della poesia erotica giapponese.

Anais Nin nel suo Delta di Venere, narra racconti estremamente espliciti, nei quali non mancano le più bizzarre e impensabili perversioni. Nonostante ciò, la sua scrittura elegante, pungente ed erudita libera la raccolta da ogni volgarità. Lo stesso vale per il romanzo La noia di Alberto Moravia, ovvero la storia d'amore erotico tra un professore di filosofia e la modella di un artista scomparso: di nuovo il rapporto tra la donna dal corpo e l'aspetto giovane e delicato e l'intellettuale attempato già proposto in Lolita

Tanto per cambiare le carte in tavola, Simonie - Gabrielle - Colette racconta nel suo romanzo Chéri la passione erotica tra una donna matura con un passato da cortigiana alle spalle e il giovane bellissimo e viziato Chéri, il quale si potrebbe aggiudicare il titolo di alter ego maschile della piccola Lolita.

Dalla letteratura, facilmente si va' al cinema, considerando che gran parte di questi romanzi sono poi divenuti grandi classici del cinema erotico: La noia di Cédric Kahn, Lolita di Kubrik, L'amante di Jean Jaques Annaud e Chéri di Stephen Frears.

La musica stessa può assumere connotazioni erotiche di diverso tipo. Quelli di wuz hanno scelto di dedicarsi alla sensualità espressa dalla voce, dal movimento del corpo e dalla capacità dei suoni di penetrare ed evocare passione nella mente e nei sensi senza bisogno di parole specificamente erotiche.

Ecco le opere letterarie, cinematografiche e musicali contemporanee che wuz ha scelto come esempi di erotismo percepito come gioco conturbante tra sensi e intelletto, passione erotica che evoca scenari di spiccato valore artistico.

Letteratura

L'erotismo secondo Giovanna Zucconi

Accoppiamenti di Norman Rush

Amore a Venezia Morte a Varanasi di Geoff Dyer

Una virtù vacillante di Mishima Yukio

La casa degli amanti indecisi di Chris Killen

Cinema

Direttamente da Cannes: Antichrist di Lars von Trier

Lezioni d'amore di Isabelle Coixet

I grandi classici: Ecco l'impero dei sensi di Nagisa Oshima

Musica

Intervista tripla a Pj Harvey

L'erotismo drammatico di Pj Harvey

Roger Ebert del Chicago Sun-Times, scrive su Anticrhist:: "Va oltre il malevolo, verso il mostruoso: il film più disperato che abbia mai visto". E c'è da credergli.

In nome dell'arte, tutto è permesso o no? No, bisogna rispettare sempre la persona umana, mai metterle i piedi sul collo.

Maria de Falco Marotta

Maria de Falco Marotta
Società