DI NUOVO CON IL PROBLEMA DELLE PREFERENZE! IL CASO PROVERA
Visto che fra meno di tre settimane dovremo andare a votare per il Parlamento Europeo forse è magari anche il caso di parlarne, in particolare in Valtellina dove qualche interesse c'é.
Cominciamo a dire che il sistema elettorale è barbaro. L'Italia è divisa in cinque circoscrizioni, la nord-ovest, la nord-est, il centro, il sud, le isole con una media dunque di circa 12 milioni di abitanti. Le medie però non rendono la situazione, come insegna la storia dei polli di Trilussa o, in tempo moderni, quella del nano che morendo determina un aumento dell'altezza media degli abitanti del pianeta.
Il nostro collegio, cui spettano 19 europarlamentari e quindi liste di 17 vandidati, è infatti fuori media dato che fra Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta mette insieme qualcosa come circa 16 milioni di abitanti, il doppio dell'Austria o della Svizzera, il triplo di Danimarca o Finlandia, una volta e mezzo rispetto a Grecia, Belgio, Ungheria, Svezia, Portogallo. Quando si votava per la Camera, quando cioè eravamo insieme con Como, che comprendeva Lecco, e Varese per l'elezione di 17 deputati, gli abitanti complessivi erano circa 1,6 milioni, un decimo rispetto al collegio per le Europee
Il meccanismo
Nel nostro caso si possono esprimere al massimo tre preferenze. Una volta che sono stati assegnati i seggi, solo alle liste che hanno ottenuto almeno il 4%, sono eletti i candidati che hanno avuto il maggior numero di preferenze all'interno della lista di appartenenza. L'esempio: la lista dei nati stanchi ha ottenuto il 12%. Fatti i calcoli ha diritto a due seggi. A questo punto si va a vedere i candidati nella lista dei nati stanchi. In ordine Pigri ha ottenuto 12345 preferenze, Svegli 8.765. Fanigottoni 5.432 e via via gli altri. Sono eletti i primi due. Se Pigri di dimette entra il terzo e così via. Intanto PdL e PD han fatto la parte del Leone tenendo a distanza UDC e IdV.
L'Europa
L'Europa oggi conta e parecchio. Ormai una serie di decisioni sono sottratte ai Governi nazionali. E' vero che i poteri sono più della Commissione che del Parlamento ma è solo questione di tempo. Semmai ci sarebbe da dire e ridire sui burosauri di lassù di cui ha dato saggi gustosi, ma tragicomici, Giulio Tremonti nel suo libro "Rischi fatali".
Interessa esserci. Già ma come? Non è semplice raggiungere 16 milioni di abitanti, i quantomeno la maggior parte di loro, quelli di oltre 18 anni che hanno diritto di voto.
Il caso Provera
Corre per le Europee il Presidente della Provincia Provera, persona di vasta esperienza avendo avuto la responsabilità di guida della Commissione Esteri del Senato, quella che ha come membri personaggi che hanno Per inciso eletto e rieletto alla unanimità, segno di larghissima stima senza steccati politici. Avrebbe certamente titolo per svolgere lassù un efficace ruolo (e questo farebbe comodo alla Valtellina, al di là di ogni posizione di parte). Cosa serve?
Serve un gran numero di preferenze. La difficoltà sta nel fatto che la gente ha perso l'abitudine a scrivere il nome sulla scheda. Dovrebbe avere un notevole suffragio in provincia per aspirare alla elezione.
Non ci sono altri candidati locali, per quel che abbiamo visto (ci saranno alcune figure note che avranno un po' di voti, come Mauro (PdL) che è venuto a Sondrio sere fa o Patrizia Toia (PD), oltre a qualcun altro che si è fatto vivo o con inserzioni o in altro modo) e questo potrebbe giovargli. I leghisti è scontato che aggiungeranno anche il nome di Bossi. Gli altri, quelli voteranno solo Provera - si dice che non saranno pochi - pur non appartenendo alla sua parte politica.
Parola d'ordine proveniente dallo staff del Presidente della Provincia l'invito a scrivere il suo nome sulla scheda. Ovvio.
Nel prossimo numero il punto definitivo.
GdS