NOVITA' MONDIALE A VENEZIA: CHIESA CON COSCE (FEMMINILI) AL VENTO

Se fosse stato fatto su una moschea sarebbe intervenuto Osama Bin Laden in persona! Difesa a spada tratta dalla fanciulla della Soprintendenza. E pensare che a Venezia c'è stato tanto di quel buon senso nei secoli…

Chi va a Venezia in treno arriva alla stazione detta di Santa Lucia. Appena uscito dal fabbricato trova una grande scalinata che scende fino al piano delle rive attigue al Canal Grande. Di fronte c'è la Chiesa di Simeon Piccolo (alla faccia del piccolo, è più grande della Collegiata di Sondrio!). La facciata che ricorda il Palladio con quattro grandi colonne che reggono un grande timpano, però non si vede perché ci hanno messo un gigantesco cartellone pubblicitario che, bontà sua, lascia almeno vedere la grande cupola). La pubblicità, si dice, è l'anima del commercio, ma qui non si capisce bene di quale commercio visto il soggetto. Immagine e in fondo la scritta 'Roccobarocco'.

Si tratta di Rocco Muscariello che è riuscito, stranamente, a farsi cambiare cognome per assumere quello altisonante di Rocco Barocco. Comandante di mare per diploma conseguito al Nautico di Procida preferisce solcare altre onde, quelle della moda diventando uno stilista di primo piano utilizzando per le sue sfilate una certa Herzigova, una certa Campbell, e certe altre, quelle rigorosamente al top. Visto che è uno specialista del pret à porter uomo/donna, chi non l'ha vista potrebbe pensare che il soggetto della pubblicità sia magari una di queste modelle planetarie con qualche capo di particolare eleganza.

Nossignori.

C'è una ragazza con le cosce al vento. Nulla di trascendentale, nulla di volgare, una bella foto che poteva starci, che so, su Palazzo Grassi in rifacimento di facciata, sul Danieli in Riva Schiavoni, al parcheggio del Tronchetto e magari anche sulla sede della Soprintendenza, Palazzo Ducale. No, è sulla facciata della Chiesa di San Simeone Piccolo.

Leggiamo che il delegato patriarcale per i Beni Culturali Ecclesiastici, Monsignor Meneguolo, è partito in quarta accusando di immoralità quella pubblicità e aggiungendo che è squallido cercare i soldi con la pubblicità, come riporta l'Ansa. Leggiamo ancora che c'è una specie di raccomandata con ricevuta di ritorno - tramite dichiarazioni ai giornali da quella che viene dipinta dalla stampa come Soprintendente per i Beni Architettonici Renata Codello "Se la Curia Patriarcale mette fondi propri per i restauri tolgo le pubblicità".

La questione, ci pare, non meiti l'accusa di immoralità bensì quella, per chi capisce in verità molto più grave, di amoralità. Neppure, cioè, il porsi il problema che forse una cosa del genere è di per sé fuori posto, senza essere bacchettoni. Fuori posto anche per qualsiasi laico non prevenuto o non ideologizzato.

Abbiamo ritenuto in un pubblico dibattito in rete di fornire due pensieri sintetici avendo a disposizione solo 500 caratteri.

1) COMPLIMENTI

Complimenti a quella che la stampa chiama Soprintendente (per noi s minuscola) per la furbizia della risposta: "Se la diocesi mi mette a disposizione fondi propri, tolgo qualsiasi pubblicità". fingendo di non capire che il problema non é LA pubblicità, ma QUALE. Forse quella delle cosce al vento, da lei difese, freudianamente significative? Che tipo ameno questa fanciulla supponente, brava nel restauro e sol per questo convinta di essere al di sopra di tutto. Persino del buon senso comune!

2) GRATIS. CARTELLO

Bis.

1) Diversi lettori (ma perché non firmano?) vogliono che 'paghino i preti'. Nei Musei si paga, i capolavori nelle Chiese sono a portata di tutti gratis.

2) E' bene mettere per i turisti un cartello con la scritta "La scelta della presente pubblicità su questa Chiesa non è autorizzata dai sacerdoti ma (!) la difende nientepopodimeno che la soprintendenza artistica". Aggiunta: forse soggiogata dal pathos che emana quella composizione di svettanti gambe femminili con maliarde cosce in primo piano…

Gatta ci cova?

Viene un pensiero maligno e si sa che malignare è peccato ma magari ci si indovina. Non sappiamo se vale in questo caso. Non ci si venga a dire che a nessuno fra i tanti che si sono occupati del cartello sia venuto in mente che il luogo dove metterlo forse qualche controindicazione ce l'aveva…

Guarda caso la Chiesa è affidata a quella che si chiama "Fraternità Sacerdotale San Pietro", direttamente dipendente dal Vaticano. Sono i custodi della tradizione celebrando le funzioni secondo il Rito Romano ante Concilio Vaticano II°. Messa in latino eccetera. Guarda caso lo schiaffo con quel cartellone proprio a chi conserva le antiche tradizioni…

Pagina in ogni caso non bella. E come al solito a senso unico.

Un brindisi per la fanciulla di cui sopra, un altro per Rocco Muscariello, uno al Sindaco Cacciari che siamo convinti abbia definito come si deve questa volitiva pensata.

a.f.

a.f.
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