"LA MIA MAMMA È COME UNA FARFALLA CHE VOLA VIA"(DIEGO, 4 ANNI)

La Festa della mamma…

Diventa sempre più difficile per noi adulti di qualche generazione fa, celebrare certe ricorrenze- come la Festa della mamma- senza scadere nel già visto, sentito e cantato.

Ecco cosa dice un bambino:

Per la mia mamma vorrei cantare,

ma non so dire tante parole,

dico solo ciò che mi detta il cuore.

- Sei la mia mamma, ti voglio bene,

voglio amarti con tutto il cuore.

Sei la mia vita, sei la mia forza,

mammina mia stammi vicino.

Oggi è la festa per ogni mamma,

ma per la mia è festa più grande,

perchè la mia mamma è la più bella.

Tante promesse, tante parole,

mamma, tu sai, non le mantengo ;

abbi pazienza, sarò più buono!

E' quello che dice ogni piccolo bambino stringendosi al seno della sua mamma, così sempre di corsa ed affaticata perché la società non l'aiuta per niente. Non ci sono strutture per i piccoli ed ogni mamma fa i salti mortali per avere tra le braccia un suo cucciolo e per lavorare, perché un solo stipendio miserabile non basta proprio più per vivere. Tante promesse, tanti inutili programmi per migliorare le condizioni della maternità oggi in Italia, ma tutte parole al vento. Le donne, specie le mamme sono da sempre "bestie da soma": devono tirare la carretta, specie se poi soddisfano il loro desiderio insito nella loro natura di avere un bambino. Correre, correre, correre, sempre con scarsissima comprensione dalla società civile.

E se leggiamo i dati ultimi di SAVE CHILDREN , altro che Festa della mamma: c'è da rimanere stecchiti.

Il rapporto internazionale di Save the Children, è stato presentato a Roma giorni fa e proprio alla vigilia( quasi) della Festa della mamma che si celebrerà domenica 10 maggio 2009. Il Rapporto è una fotografia crudele della salute materno- infantile in 146 Paesi, compresa l'Italia, in base a parametri che vanno dall'indice di mortalità infantile alla scolarizzazione, dall'aspettativa di vita alla nascita, all'uso della contraccezione, dalla partecipazione delle donne alla vita politica, alla loro capacità di avere un reddito.

Non farà piacere ad alcuno sapere che vede ogni anno morire oltre 9 milioni di bambini da zero a 5 anni in tutto il mondo, per problemi assolutamente risolvibili, insieme a mezzo milione di donne, per cause legate alla maternità. Un bilancio terribile, con il "mondo ricco" - Italia compresa - che migliora la sua situazione (soltanto l'1% delle morti lo riguarda) mentre i "paesi poveri" sono sempre di più abbandonati.

Sotto accusa la riduzione degli stanziamenti per la cooperazione internazionali (passati dallo 0,2% allo 0,1%) che non consentiranno di raggiungere i due Obiettivi del Millennio con oggetto proprio la salute di mamme e bambini

MIGLIORA IN ITALIA CONDIZIONE MADRE-BIMBO

Migliora la condizione delle mamme e dei figli in Italia. Nell'ultimo anno il nostro Paese ha guadagnato tre posizioni, passando dal 19/mo al 16/mo posto della classifica composta da 158 Paesi. La Svezia si conferma prima, la Nigeria ultima. Al secondo e terzo posto, ci sono Norvegia ed Australia. Nonostante i miglioramenti, in Italia "permangono sacche di povertà e disagio, oltre che minore tutela sanitaria, soprattutto fra le donne single e quelle straniere; quest'ultime stimate in 400 mila".

PER 200 MILIONI DI BAMBINI SVILUPPO A RISCHIO

Nei Paesi poveri circa 200 milioni di bambini con meno di 5 anni (circa il 40% del totale) non riesce a raggiungere il suo massimo e completo sviluppo cognitivo a causa della povertà, della scarsa alimentazione, delle precarie condizioni di salute e delle cure inadeguate. Uno dei risultati di tanti disagi socio-economici è che molti di questi bambini o non si iscrivono a scuola o sono destinati ad una carriera scolastica di insuccessi. Il Ciad, seguito da Afghanistan, Burundi, Guinea Bissau e Mali, è la nazione in cui i bambini hanno i peggiori risultati a scuola.

SAVE THE CHILDREN, 90 ANNI DI STORIA

La Ong compie quest'anno 90 anni. In Italia e è attiva da dieci anni. Attualmente opera in 120 paesi al mondo con uno staff di circa 14 mila persone. E' stata fondata a Londra nel 1919 da Eglantyne Jebb, un'infermiera della Croce Rossa rimasta colpita dalle terribili condizioni di vita dei minori in Europa dopo la prima guerra mondiale. Si deve a lei il rivoluzionario concetto, per l'epoca, che anche i bambini sono titolari dei diritti. Nel 1923 Eglantyne scrisse la prima Carta dei Diritti del Bambino. "Tutto quello per cui la nostra fondatrice ha combattuto 90 anni fa, è ancora quello in cui Save the Children crede oggi ed é la base del suo operato in tutto il mondo. La sua missione, in Italia come nel resto del mondo, è assicurare ad ogni bambino il rispetto dei suoi diritti, quello alla salute, alla nutrizione, al cibo, ad una dimora, all'educazione, e proteggerli da ogni tipo di violenza, abuso e sfruttamento, ascoltare i minori, coinvolgerli in ogni decisione che li riguarda e impegnarsi affinché il loro punto di vista sia preso in considerazione.

Ad ogni modo, tra ricchezze ostentate con lustrini e veline, con parlamentari benedetti- sebbene la loro ridicola posizione familiare non sia delle più raccomandabili, l'Italia non può essere troppo felice di stare al 16° posto su 158 paesi nella classifica del benessere di madri e bambini.

È la Svezia, seguita da Norvegia e Australia, la nazione che guida la pole position nella classifica dei Paesi più attenti al benessere di madri e bambini. Ed è la "prima della classe" anche per quanto riguarda l'impegno nel favorire lo sviluppo della prima infanzia: crescita e sviluppo fisico, sociale e psicologico del bambino. All'estremo opposto, ossia in ultima posizione, il Niger, il paese in cui madri e figli stanno peggio.

Per quanto riguarda il solo benessere dei bambini il nostro paese passa addirittura al secondo posto, subito dopo la nazione Scandinava. Anche il supporto allo sviluppo della prima infanzia è un nostro punto forte, che lo colloca nella zona A del ranking internazionale.

Tuttavia non tutte le donne e i bambini in Italia vivono in condizioni buone: soprattutto fra le madri single con figli e le donne straniere si registrano preoccupanti livelli di povertà, emarginazione sociale e minore tutela sanitaria.

Altissimo il divario tra la condizione di donne e bambini nei paesi in cima alla classifica, rispetto a quelli in coda: 1 bambino su 4 non raggiunge il suo quinto compleanno in Afghanistan e Sierra Leone; in Svezia solo 1 bambino su 333 muore entro i 5 anni; meno del 15% dei parti avviene in presenza di personale specializzato in Afghanistan, Ciad ed Etiopia a fronte del 99% in Sri Lanka; nel corso della sua vita, 1 donna su 8 morirà durante la gravidanza o il parto in Afghanistan e Sierra Leone, in confronto a 1 donna su 47.000 in Irlanda.

In generale nel mondo ogni anno continuano a morire oltre 500 mila donne a causa di complicazioni legate alla gravidanza e al parto e oltre 9 milioni di bambini prima di compiere i cinque anni. Inoltre, stima Save the Children, quasi il 40% di tutti i bambini sotto i 5 anni nei paesi in via di sviluppo (200 milioni di minori) non riesce a raggiungere il suo massimo e completo sviluppo cognitivo, a causa della povertà, scarsa alimentazione, precarie condizioni di salute e cure inadeguate: il risultato è che molti di questi bambini o non si iscrivono a scuola o sono destinati a una carriera scolastica di insuccessi. Il Ciad, seguito da Afghanistan, Burundi, Guinea Bissau e Mali, la nazione in cui i bambini hanno peggiori risultati a scuola.

E' triste che per la festa della mamma non si possano proporre cose migliori. Però non vogliamo dimenticare e dir loro quanto amore hanno per i loro figlioletti, come Diego- per esempio- che a quattro anni chiama la sua mamma"Mammuzza".

A tutti i bimbi come lui e alle loro mamme dedichiamo poesie dolci e celebri, che esprimono l'amore, quello eterno ed inestinguibile che li unisce.

Poesie per dire ti voglio bene, mamma.

A MIA MADRE (E. De Amicis)

Non sempre il tempo la beltà cancella

o la sfioran le lacrime e gli affanni

mia madre ha sessant'anni e più la guardo

e più mi sembra bella.

Non ha un accento, un guardo, un riso

che non mi tocchi dolcemente il cuore.

Ah se fossi pittore, farei tutta la vita

il suo ritratto.

Vorrei ritrarla quando inchina il viso

perch'io le baci la sua treccia bianca

e quando inferma e stanca,

nasconde il suo dolor sotto un sorriso.

Ah se fosse un mio prego in cielo accolto

non chiederei al gran pittore d'Urbino

il pennello divino per coronar di gloria

il suo bel volto.

Vorrei poter cangiar vita con vita,

darle tutto il vigor degli anni miei

Vorrei veder me vecchio e lei...

dal sacrificio mio ringiovanita!

CIO' CHE UNA MADRE CANTA (Henry Ward Beecher)

Ciò che una madre canta

vicino alla sua culla,

accompagnerà un bimbo

per tutta la sua vita.

'NA PREDICA DE MAMMA (Cesare Pascarella )

L'amichi? Te spalancheno le braccia

fin che nun hai bisogno e fin che ci hai;

ma si, Dio scampi, te ritrovi in guai,

te sbatteno, fio mio, la porta in faccia.

Tu sei giovene ancora, e 'sta vitaccia

nu' la conoschi; ma quanno sarai

più granne, allora te n'accorgerai

si a 'sto monno c'è fonno o c'è mollaccia.

No, fio mio bello, no, nun so' scemenze

quer che te dice mamma, 'sti pensieri

tiètteli scritti qui, che so' sentenze;

che ar monno, a 'sta Fajola d'assassini,

lo vòi sapè chi so' l'amichi veri?

Lo vòi sapè chi so'? So' li quatrini.

LA MADRE (Giuseppe Ungaretti )

E il cuore quando d'un ultimo battito

avrà fatto cadere il muro d'ombra

per condurmi, Madre, sino al Signore,

come una volta mi darai la mano.

In ginocchio, decisa,

Sarai una statua davanti all'eterno,

come già ti vedeva

quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia,

come quando spirasti

dicendo: Mio Dio, eccomi.

E solo quando m'avrà perdonato,

ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d'avermi atteso tanto,

e avrai negli occhi un rapido sospiro.

LETTERA ALLA MADRE (Salvatore Quasimodo)

Mater dolcissima, ora scendono le nebbie,

il Naviglio urta confusamente sulle dighe,

gli alberi si gonfiano d'acqua, bruciano di neve;

non sono triste nel Nord: non sono in pace con me,

ma non aspetto perdono da nessuno,

molti mi devono lacrime da uomo a uomo.

So che non stai bene, che vivi come tutte le madri dei poeti,

povera e giusta nella misura d'amore per i figli lontani.

Oggi sono io che ti scrivo." - Finalmente, dirai,

due parole di quel ragazzo che fuggì di notte

con un mantello corto e alcuni versi in tasca.

Povero, così pronto di cuore lo uccideranno un giorno in qualche luogo.

"Certo, ricordo, fu da quel grigio scalo di treni lenti

che portavano mandorle e arance, alla foce dell'Imera,

il fiume pieno di gazze, di sale, d'eucalyptus.

Ma ora ti ringrazio, questo voglio, dell'ironia che hai messo sul mio labbro,

mite come la tua. Quel sorriso m'ha salvato da pianti e da dolori.

E non importa se ora ho qualche lacrima per te,

per tutti quelli che come te aspettano, e non sanno che cosa.

Ah, gentile morte, non toccare l'orologio in cucina che batte sopra il muro tutta la mia infanzia è passata sullo smalto del suo quadrante,

su quei fiori dipinti: non toccare le mani, il cuore dei vecchi.

Ma forse qualcuno risponde? O morte di pietà, morte di pudore.

Addio, cara, addio, mia dolcissima mater.

LA MIA SERA (Giovanni Pascoli)

"… Don… don e mi dicono Dormi!

Mi cantano Dormi! Sussurrano

Dormi! Bisbigliano Dormi!

Là, voci di tenebra azzurra…

Mi sembrano canti di culla,

che fanno ch'io torni com'era…

sentivo mia madre… poi nulla

sul far della sera"

MAMMA SON TANTO FELICE (canzone di Beniamino Gigli, tenore)

Mamma, solo per te la mia canzone vola,

mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!

Quanto ti voglio bene!

Queste parole d'amore che ti sospira il mio cuore

forse non s'usano più,

mamma, ma la canzone mia più bella sei tu!

Sei tu la vita

e per la vita non ti lascio mai più!

Mamma... mai più!

Le mamme! (Anna Maria Consolo)

Seguono con lo sguardo preoccupato

i figli, mentre lasciano il selciato,

camminano di fretta lungo il giorno,

e inciampano nei panni che hanno intorno.

I loro sogni chiudono tra nuvole di vapore

su pentole che rigirano per ore.

Poi, le vedi, accostarsi quiete, dietro un'imposta

e lì pare, che attendano risposta.

S' allarga e si stringe la speranza

così, come il respiro sul vetro quand' avanza.

Con aria un po' svagata, alzano il viso,

spiano le nuvole, il sole e un suo sorriso

ma, le sorprendi a gioire tra le tende

nello scoprir la neve mentre scende.

Che bimbe!

Sussurrano pian, piano,

un cantico lontano,

nel fissare sul bianco dell'esterno

un perduto gioco che pare esser eterno.

In fine, quando è sera,

tutte le fatiche adagiano a maniera:

scuotono e piegano, uno ad uno, ogni lor male,

e appoggiano lievi la testa sul guanciale.

Le mamme, quasi sempre,

aspettano,

prima di dormire…

han sempre la smania di capire!

E meditano sui pensieri del giorno

e, si chiedono e, si rispondono.

Maria de Falco Marotta

Maria de Falco Marotta
Editoriali