QUARTA EDIZIONE DE "I LUOGHI DEL CUORE" - CANCELLIAMO INSIEME LE BRUTTURE D'ITALIA
Milano, 3 febbraio 2009. Gli italiani hanno un grande cuore, si dice spesso. Ma di solito questa affermazione rimane sospesa e diventa retorica. A volte invece è più vera e reale. Quando, per esempio, i nostri sentimenti diventano la spinta per azioni concrete, per prese di posizione forti e importanti. Quando una mobilitazione personale diventa collettiva e va a incidere direttamente su ciò che ci circonda.
Anche per questa edizione sono stati moltissimi gli italiani, oltre 110.000, che si sono concretamente mobilitati - attraverso le oltre 5.600 filiali di Intesa Sanpaolo, per posta e via Internet - per "I luoghi del cuore", l'ormai tradizionale censimento del FAI realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Non un concorso a premi, nessun vantaggio strettamente individuale da ottenere: ma un'iniziativa che mette in relazione ideali e interessi collettivi il cui monte-premi è il miglioramento dell'ambiente in cui viviamo.
Per la quarta edizione dei "Luoghi del cuore" il FAI aveva chiesto di segnalare ciò che rovina i luoghi più amati. Le persone hanno partecipato con entusiasmo, restituendo un'immagine dell'Italia ferita in molteplici modi. Ma la gente ha fatto di più. Non solo, infatti, hanno indicato le brutture d'Italia che deturpano luoghi, monumenti e paesaggi ma hanno anche "preso possesso" del censimento, interpretando la chiamata del FAI come un modo concreto per salvare i luoghi che amano e restituire loro l'integrità originaria. Quindi non solo cancellare gli elementi di disturbo, ma anche segnalare le urgenze che rischiano di compromettere la bellezza che ci circonda, una bellezza coniugata in tante diverse forme: castelli e chiese abbandonati, negozi storici che rischiano di scomparire, aree verdi condannate alla cementificazione, paesaggi rovinati da antenne abusive e da scheletri di costruzioni in disuso.
Le migliaia di adesioni al censimento sono il segno dell'esistenza di Cittadini con Cuore, persone sensibili che vogliono essere protagoniste attive di un cambiamento, ma che hanno la consapevolezza di trovare nei Luoghi del Cuore uno strumento che offre grande risonanza alle loro speranze e alle loro battaglie. Ecco perché il censimento del FAI diventa qualcosa di cui appropriarsi.
"Cancelliamo insieme le brutture d'Italia" era il tema del censimento 2008. E in testa ai luoghi segnalati dai cittadini, con 7.052 voti, c'è il Castello della Colombaia di Trapani. Non una bruttura, anzi, un capolavoro le cui fondamenta risalgono addirittura ai Cartaginesi. Ma la "bruttura" sta nell'intrico burocratico che ne sta da anni ritardando il recupero e causando di conseguenza un degrado sempre più accentuato. Il Comune di Trapani chiede dal 2002 al Demanio il passaggio di proprietà per affrontare i lavori di restauro e rifunzionalizzazione del forte, ma una lunga e complessa trafila burocratica, che si è rivelata irta di ostacoli, ha finora impedito ogni intervento. Al secondo posto 5.258 segnalazioni contro la possibile scomparsa della storica Libreria Bocca di Milano, che rischia di essere chiusa perché il nuovo contratto d'affitto - la libreria ha sede in Galleria Vittorio Emanuele - è insostenibile per un piccolo negozio storico. Al terzo posto con 4.737 voti le antenne, già esistenti e in progetto, e i resti di un albergo diroccato sul Monte Gennaro a Palombara Sabina (Roma). A seguire 4.659 segnalazioni contro il progetto di abbattimento delle Carceri storiche di Trento, i cui abitanti sono preoccupati di perdere un monumento simbolo della città. 4.635 voti per l'Area Militare in dismissione di Vitinia, nel Comune di Roma, una splendida area verde che rischia di essere soffocata da una colata di cemento. Tra le segnalazioni più numerose, seguono quelle contro il degrado e l'abbandono di Villa Sanna a Sassari e della Chiesa di San Ruffino a Mongiardino in provincia di Alessandria.
Il censimento dimostra che la sensibilità della gente è aumentata e che si è fatta largo nella mentalità degli italiani la consapevolezza che esistono beni di tutti, beni comuni di cui ciascuno è "comproprietario". La nostra aria, la nostra acqua, il nostro paesaggio: un patrimonio in pericolo che è dovere dei cittadini difendere a ogni costo, alleandosi con le istituzioni o esortandole a intervenir là dove invece latitano.
Il FAI si renderà portavoce delle segnalazioni degli italiani e anche attraverso l'azione capillare delle sue cento delegazioni provinciali, solleciterà le autorità preposte affinché tengano in considerazione ciò che ferisce il cuore dei cittadini, sensibilizzando Sindaci, Soprintendenze, Presidenti di Regioni. Nei prossimi mesi si procederà quindi a un monitoraggio delle realtà segnalate dal censimento in modo da poter intervenire concretamente per il salvataggio dei luoghi più segnalati.
Il FAI ringrazia per la collaborazione MSN - Windows Live, il network online di Microsoft che ha creato un mini sito appositamente dedicato al censimento e il Gruppo Editoriale l'Espresso, che ha messo a disposizione i suoi mezzi, tra cui il portale di Kataweb, per invitare tutti i cittadini a votare; per la disponibilità LaFeltrinelli e Ricordi Mediastores. Grazie ad Antonio Ricci e "Striscia la notizia" per il supporto dato a "I Luoghi del Cuore".
Alta Valmalenco, Chiesa in Valmalenco (SO) - contro la realizzazione del progetto di cementificazione
Al 22° posto con 744 segnalazioni, l'Alta Valmalenco, la cui natura incontaminata risulta minacciata da un piano di sviluppo turistico presentato dalla FAB (Funivia al Bernina) alle amministrazioni della Valmalenco nel corso del 2006. I progetti interesserebbero varie località della Valmalenco - valle laterale della Valtellina posta tra Sondrio e il monte Bernina, nota per la pratica degli sport invernali - e prevedrebbero la costruzione di un centro residenziale, impianti sciistici, un villaggio alpino con unità abitative e alberghiere e un centro commerciale, oltre a parcheggi e strade di accesso.
Numerosi residenti e turisti hanno partecipato al censimento, preoccupati per il forte impatto che interventi di questo genere avrebbero sulla valle, zona di alto pregio naturalistico e paesaggistico. Il rischio, infatti, è che le costruzioni in alta quota ne alterino l'equilibrio ambientale, che invece andrebbe difeso e tutelato in un contesto di promozione turistica rispettosa delle risorse locali.
Cinta muraria del XV sec, Tirano (SO) - contro l'abbandono e il degrado
Al 31° posto con 512 segnalazioni, la cinta muraria di Tirano, la cui integrità è oggi minacciata da un grave stato di abbandono e degrado.
Di fronte all'aggravarsi della minaccia dei Grigioni di conquistare la valle nel XV secolo, Ludovico il Moro affidò ai suoi architetti il compito di rafforzare il sistema difensivo delle due città in prossimità dei valichi, Tirano e Chiavenna. Di questo sistema difensivo restano da vedere la Porta Milanese, la Porta Bormina, la Porta Poschiavina ed il cosiddetto "Castellaccio".
La cittadinanza ritiene che l'amministrazione si debba prendere cura di questa testimonianza, valorizzandone l'importanza storica e culturale ed evitando in tutti modi lo stato di abbandono e di degrado.