ELUANA PROBLEMA ANCHE GIURIDICO. MORTE NATURALE? NO. COMPETENZA, A PARABOLA CONCLUSA, DELLA MAGISTRATURA DI UDINE

Il caso, delicatissimo e struggente, di Eluana da problema etico è diventato una sorta di problema giuridico con le sue formalità, con le sue procedure e quant'altro, con una sentenza che di fatto è venuta assumendo veste di legge e persino con aspetti di tipo regolamentare.

Stiamo dunque sul terreno giuridico, dimenticando per un momento, la sostanza.

1) Eluana Englaro allo Stato Civile del suo Comune risulta persona vivente regolarmente iscritta nell'apposito Registro.

2) Fra x giorni a Udine verrà redatto un certificato di morte.

3) Quale motivazione? Non certo "morte naturale". Chi scrivesse così commetterebbe un falso in atto pubblico. Il medico dovrà scrivere che la morte è stata conseguenza della privazione di cibo e acqua.

4) I pubblici ufficiali nella clinica di Udine direttamente coinvolti in presenza di questa motivazione non possono sottrarsi all'obbligo - salvo scontarne le conseguenza - di fare rapporto all'Autorità Giudiziaria.

5) Ricevuto l'avviso di garanzia gli avvisati dichiareranno la loro buona fede avendo attuato una sentenza.

6) Questo aspetto dovrebbe valere loro le attenuanti ma non il proscioglimento dal momento che nessuno medico o paramedico era obbligato a occuparsi del caso e a privare di cibo e acqua la paziente.

Resta comunque aperto l'interrogativo, se cioè di fatto non vi sia stata violazione dell'art. 28, terzo comma, della Carta Costituzionale visto che il passaggio nei registri dello Stato Civile da vivente a defunta non sarà dipeso da cause naturali ma dalla privazione volontaria di cibo e acqua.

E' chiaro che il problema vero è quello etico ma visto che tanti insistono sulla sentenza è giusto scendere sullo stesso terreno con argomenti altrettanto validi. Chi la pensa diversamente ed ha argomenti contrari scriva pure e pubblicheremo.

f.

F.
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