TANTI GLI AMICI DEI CAPANNONI LUNGO LA 38
- Vero è che in lunghi tratti della Statale 38 si è assistito in poco più di un quarto di secolo ad un proliferare scomposto di scatoloni generalmente in prefabbricati che oltre a nuocere al paesaggio hanno anche complicato la circolazione stradale.
- Vero è dunque quanto vanno dicendo in molti su questo fenomeno in buona sostanza definito un obbrobrio.
- Vero è, infine, che questo fondovalle è la causa fondamentale del mancato abbinamento del versante terrazzato con il Trenino rosso del Bernina nel riconoscimento dell'UNESCO come Patrimonio dell'umanità.
- Tutto vero ma vero anche che sono in tanti invece "gli amici dei capannoni".
I contenti
- I primi ad essere contenti sono stati i proprietari dei terreni fiancheggianti la Statale. Prati di scarso mercato trasformati in suoli edificabili per attività o produttive o commerciali.
- Poi chi ha fiutato l'affare ed è riuscito a comprare i prati e ad ottenere le autorizzazioni necessarie.
- Poi le imprese che hanno costruito - in molti casi trattando direttamente l'acquisto dei terreni.
- Poi gli amministratori dei Comuni interessati all'edificazione sia per i fondi incassati come per una prospettiva di qualche posto di lavoro.
- Poi le attività commerciali per il plusvalore conseguente alla posizione per una forte attrattività della clientela.
- Poi le attività di servizio per le quali vale lo stesso concetto espresso per le attività commerciali.
Infine le attività produttive per le quali l'essere sulla Statale non è poi così rilevante.
Morale:
L'UNESCO sarebbe stato un investimento per i nostri figli…