TRE ECCELLENZE A SAN FEDELINO
Una visita storica quella di venerdì 19 settembre al tempietto protoromanico di San Fedelino sulla riva del lago di Mezzòla. Il vescovo di Como Diego Coletti e i prefetti di Sondrio e Como, Sante Frantellizzi e Chiara Marolla, accompagnati dal procuratore della repubblica di Sondrio Gianfranco Avella, dal parroco di Novate don Giacomo Mitta e dallo storico Guido Scaramellini, hanno visitato la chiesa più antica della diocesi, sorta sul luogo dove nel 960 furono rinvenuti i resti di san Fedele, qui martirizzato dai sicari dell'imperatore Massimiano nel quarto secolo. Dopo l'illustrazione delle principali vicende storiche della chiesetta e dei suoi dipinti interni, della strada che fin da epoca romana, continuando verso nord la via Regina, passava lungo quel versante fino a Chiavenna, mons. Coletti ha celebrato la Messa davanti al San Fedelino, in un ambiente naturale di grande suggestione.
È stato ricordato che fu una certa Domenica, eremita in quei paraggi, a segnalare l'esistenza del sepolcro di san Fedele al vescovo di Como Valdone, il quale fece trasportare le spoglie nella chiesa di Como, già dedicata a Santa Eufemia, divenuta poi di San Fedele. Perchè non si perdesse la memoria del luogo del martirio, fu costruito il tempietto, che era un "martirium" e forse anche una delle prime chiese battesimali. L'edificio fu utilizzato come fortino durante le guerre del '600, diventando alla fine del secolo successivo un deposito di attrezzi dei lavoratori nella vicina cava di granito a due miche, che da San Fedelino prese il nome. Ne è ancora oggi una testimonianza il cono di pietre di cava, che scende nell'immediata vicinanza meridionale del tempietto. Si deve poi a don Pietro Buzzetti la costituzione a inizio '900 di un comitato, che ha acquisito l'edificio, intestandolo alla parrocchia di Novate Mezzòla e ne ha promosso i restauri, sia all'architettura che ai dipinti. L'ultimo provvidenziale intervento è del 1993 a cura del Rotary club di Colico.