Musacchio: infiltrazioni mafiose in 264 aziende lombarde

Incontro del 21/12 all’ I.T.A.G. Sondrio - aggiornamento del 1.1.2021

Il Ministero dell’Interno conferma che nell’ultimo triennio (2016-2019) in Lombardia ci sono stati 264 provvedimenti di interdittive emesse dai Prefetti. Cresce il fenomeno delle interdittive riguardanti esercizi commerciali: bar, pizzerie, ristoranti, negozi, farmacie.  Molte interdittive anche per società che operano nel settore edilizio, del trasporto e dello smaltimento rifiuti, dell'autotrasporto e del turismo. Dopo Calabria, Sicilia, Campania e Puglia, c’è la Lombardia. Nel 2020 il dato è in notevole aumento. Nonostante ciò va detto che in Lombardia gli episodi di aggressività mafiosa sono abbastanza rari. È difficile trovare un omicidio o una violenza estrema come potremmo immaginare invece per le mafie al Sud. Gli imprenditori non denunciano. Si sta radicando una cultura della complicità anche nel nord dell’Italia. Come fare allora a riconoscere le mafie? La spiegazione la fornisce agli studenti di Sondrio il prof. Vincenzo Musacchio giurista, più volte professore di diritto penale e criminologia in varie Università italiane ed estere. Associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies di Newark. Ricercatore dell'Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. È stato discepolo di Giuliano Vassalli, allievo e amico di Antonino Caponnetto. In Lombardia, ma questo vale per tutto il nord dell’Italia, ci sono forti commistioni tra mafie, colletti bianchi, imprenditoria e pubblica amministrazione. I mafiosi al Nord arrivano con le “facce pulite”. L’idea di fondo è di entrare nei mercati legali con prestanomi e teste di legno. L’infiltrazione mafiosa del tessuto imprenditoriale, nel settore degli appalti pubblici e nel rilascio delle autorizzazioni, licenze e concessioni pubbliche, è diventata sempre più pianificata: ristorazione, turismo, edilizia, sanità, rifiuti, autotrasporto di merci, gestione di parcheggi, servizi di pulizia e tanto altro, sono solo alcuni dei settori coinvolti. Essendo la Lombardia il polo industriale più importante d’Italia, le mafie sono presenti anche in quel contesto. Le collusioni con esponenti della politica e della pubblica amministrazione, consentono loro di ottenere legalmente appalti, erogazioni pubbliche, nomine e assunzioni clientelari. In tale situazione, i delitti di tipo corruttivo assumono una dimensione di difficile perseguibilità, per cui, la mafia sembra sempre più invisibile. Occorrerebbe utilizzare il “metodo Falcone” che ci insegnava come le organizzazioni criminali fossero presenti dove vi fosse ricchezza. Le infiltrazioni mafiose dunque hanno una parvenza di legalità. Le mafie gestiscono imprese che offrono servizi apparentemente legali e addirittura a prezzi concorrenziali. Un metodo d’indagine efficace, che sarebbe poi una strategia di analisi utilizzata da noi ricercatori, potrebbe essere quello di andare a esaminare se le persone condannate per mafia o per reati affini siano azionisti o possessori quote di quelle società apparentemente legali. Si dovrebbero seguire i soldi e provare a ricostruire la trama dei legami tra le famiglie mafiose e le “aree grigie” dei complici, documentando i pagamenti, gli scambi di denaro, gli investimenti. In tal modo sarebbe possibile mappare gli interessi criminali comuni e le infiltrazioni mafiose nell’economia “legale”. Per i più giovani come voi - aggiunge Musacchio - si tratta di un problema di consapevolezza che deve arrivare ancor prima dell’attività di repressione. Le mafie sono ovunque e questo è ormai un dato inconfutabile  Concludo col dire che in Lombardia, e quindi anche qui a Sondrio; il riferimento era al mega appalto per la nuova statale 38:  un'opera da oltre 200 milioni di euro, quindi più che appetibile e che i controlli dell'epoca hanno permesso di allontanare 9 aziende sospettate di essere vicine al mondo dell'infiltrazione malavitosa. -  (due osservazioni:  1. la stazione appaltante di tale opera non era in provincia di Sondrio  - 2.  ha seguito passo passo dalla nascita alla inaugurazione un apposito Comitato con forte connotazione locale caratterizzata quindi da adeguata resistenza al virus di cui tratta il prof. Musacchio, visibile o invisibile che sia  - nota del giornale)  e (x) vedere nota di aggiornamento in calce- , queste organizzazioni criminali funzionano come un'impresa transnazionale, hanno relazioni con la politica e le istituzioni e sono socialmente radicate nei territori. Oggi le nuove mafie sono talmente invisibili che tracciare un confine netto tra irregolarità e illegalità, non è più così semplice. Occorrono nuove strategie di lotta che non si fermino solo al territorio nazionale ma proseguano in tutte le possibili ramificazioni anche internazionali.

VINCENZO MUSACCHIO

Jurist and Professor of Criminal Law. Associated to the Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) in Newark. Researcher and member of the Strategic Hub for Organized Crime (SHOC) at Royal United Services Institute (RUSI) in London.

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(x) ci scrive ulteriormente: il prof. Musacchio
“bene. io ho sollevato un ipotesi  e ritengo che bisogna tener sempre alta la guardia l'invisibilità è la nuova arma delle mafie e Sondrio spero ne sia immune. 
A toccare il nervo scoperto un pò di anni fa è stato il Prefetto di Sondrio Carmelo Casabona il quale è stato prefetto a Palermo e Reggio Calabria e conosce da vicino il problema.
La Valtellina, per le sue caratteristiche, non è zona appetibile per la criminalità organizzata - ha spiegato il Prefetto - ma questo non significa che sia immune alle infiltrazioni mafiose attraverso soggetti prestanome a cui fanno capo attività o immobili. Negli interessi della criminalità ci sono appalti, commercio, industrie alimentari e per questo - ha concluso il Prefetto - bisogna stare stare sempre all'erta e lavorare costantemente per la sicurezza del territorio. 
Io alludevo a questo”.

Nostra ulteriore nota:
Ricordiamo anche noi quel che il Prefetto ci disse appena arrivato nella conferenza stampa di presentazione. Era un discorso non specifico essendo il dr. Casabona appena arrivato ma di carattere generale. D'altronde è passato qualche anno da allora senza, a memoria, episodi mafia-dipendenti. In provincia c'è una Magistratura che ha una tradizione di buona amministrazione della giustizia, Forze dell'Ordine quantitativamente e qualitativamente all'altezza di una provincia per 200 km confinante con un Paese extracomunitario, con una tradizione di complessivamente corretta pubblica amministrazione. E, a proposito del citato appalto da 200 milioni per la SS38 un'idea: stanno per piovere miliardi e bandi di gare. Si studi cosa e come sia stato fatto IN SEDE LOCALE PER LA CORRETTEZZA sotto ogni punto di vista e SI APPLICHI QUESTO SISTEMA alle future gare. Un contributo positivo per la sicurezza, per sradicare eventuali radici che qualcuno dovesse domani piantare, ovunque, è quello della trasparenza. Massima. Più gente che partecipi collettivamente e con dovizia di informazioni ai processi decisionali (ma togliendo vincoli, ognuno dei quali può diventare pericoloso, e irrobustendo quelli che restano)  e più si rende la vita difficile, o comunque meno facile, alle strade dell'invisibilità e ai carri che le percorrono.
Prendiamo atto che il prof. scrive dianzi “Io alludevo a questo”. Per quanto riguarda noi pubblicando lo scritto volevamo evitare che qualche lettore interpretasse male la citazione di Sondrio.
Nota del giornale

Giustizia