Un sindaco (Barri, Dubino) dietro le sbarre. rabbia e tristezza
Rabbia e tristezza si mescolano insieme alla notizia che uno dei 78 Sindaci di Valtellina e Valchiavenna ha non solo disonorato la fascia tricolore che il suffragio popolare gli aveva conferito il diritto-dovere di indossare ma nel contempo ha gettato un'ombra su tutti i suoi colleghi che per la prima volta hanno visto uno di loro finire dietro le sbarre con un'accusa infamante per un pubblico amministratore.
Va naturalmente premesso che si sa che un cittadino é innocente fino a condanna definitiva e che in ogni situazione c'é da sentire le due campane ma certamente pesa come un macigno il fatto che il rag. Stefano Barri, Sindaco di Dubino dal 16 maggio 2011, in Consiglio dal 29 maggio 2006, in Giunta dal 8 giugno 2006, sia stato colto in flagranza di reato mentre riceveva il denaro che avrebbe dovuto concludere il contratto 'soldi contro cambio di destinazione di un terreno'. Se avrà qualcosa da dire pubblicheremo con uguale rilievo ma i fatti lasciano pochi spiragli...
La sequenza é semplice.
I sei atti
Atto primo. Un imprenditore locale richiede una destinazione d'uso, non meglio precisata per quanto se ne sa, per un terreno. Il Sindaco sarebbe stato propenso con la corresponsione di un tot. L'interlocutore, fratello del richiedente finge di accettare il baratto.
Atto secondo. Il contraente del patto 'anomalo' non ci sta e va dove in questi casi deve andare una persona onesta: o alle Forze dell'Ordine o alla Magistratura.
Atto terzo. Il Procuratore della Repubblica dr. Fabio Napoleone con la squadra di Polizia Giudiziaria agli ordini dell'Ispettore Capo dr. Rosignoli organizza l'intervento. Le banconote per un totale di 5000 € sono segnate e fotocopiate. C'é la microspia e quant'altro serve e si attende.
Atto quarto. Arrivano i soldi, entro una carta di giornale per esaudire la richiesta del Sindaco, avviene la consegna ma in quel momento inaspettati (dal Sindaco) arrivano il dr. Rosignoli e i suoi.
Atto quinto. Conclusa l'operazione il Sindaco viene condotto alla casa circondariale di Sondrio a meditare dietro le sbarre e forse a rendersi conto di quel che ha fatto.
Atto sesto. Le perquisizioni in Comune, a casa del primo cittadino, da un tecnico non passano ovviamente inosservate. L'ex Sindaco Rosa Barri, ora nella giunta, si dichiara frastornata. Clamore in paese e in poche ore in tutta Italia perché agenzie di stampa e giornali non si fanno sfuggire una notizia del genere
Dubino
Dubino é l'ultimo Comune della Valtellina, in destra orografica, con la particolarità di confinare addirittura con 9 Comuni. Circa 300 abitanti alla quota di 223 metri, abitanti divisi sostanzialmente in due centri, Dubino e quella che abbiamo sempre chiamata Vedescia anche quando la Lega non era ancora nata. Olonio esisteva secoli e secoli fa fino a quando l'Adda non se l'é portata via. Poco più di un secolo fa arriva Don Guanella, allora non ancora Santo, e fonda la Nuova Olonio dove oggi c'é il benemerito centro della Madonna del Lavoro. Per 15 anni al Municipio c'era stata la Lega con due fior di personaggi come l'ex deputato e ora senatore Crosio con Sindaco l'attuale Presidente di ALER e di SECAM Gildo De Gianni. Egemonia interrotta da Rosa Barri e poi, due anni fa, da Stefano Barri.
Il Sindaco Barri
Classe 1969. Nato in Morbegno il 21 luglio. A capo della lista 'Insieme in Comune' civica con - dicono - una composizione che traduciamo in 'eterogenea' dal punto di vista politico. 1105 voti (53,64%) alle elezioni di due anni fa contro i 955 della s.a Greta Pellegatta a guida di una lista leghista.
Il suo curriculum vitae ufficiale in formato europeo:
Dal 1991 lavora per l'ANAS, settore strade, impiegato responsabile Sala Operativa Telecontrollo. Ragioniere, si é diplomato alla I.T.C. Dante Alighieri (non é indicata la località)
Principali materie: quelle scientifiche (in effetti, a proposito di italiano, manca la 'i'.
Livello nella classificazione nazionale: 36/60. Lingue francese e spagnolo con 'buono' per lettura, scrittura e orale. Conseguita l'abilitazione all'iscrizione all'albo dei promotori finanziari
Conseguito ECDL (Patente del computer), buona conoscenza in ambiente windows. Patente B.
Politicamente nel PdL. In quanto Sindaco fa anche parte dell'Assemblea del BIM, della Comunità Montana di Morbegno e della SECAM.
Rabbia e tristezza
Il primo Sindaco, da sempre, ad essere arrestato. Ci sono state condanne di primi cittadini ma nessuna per reati che lontanamente possano assimilarsi a quello del nostro caso che, salvo improbabili rivolgimenti, dovrebbe essere di concussione. In ogni caso, a memoria, non si ricordano casi di Sindaci per avere piegato a loro personali interessi quel che era e doveva restare interesse pubblicoIl Codice Penale (artt. 317 e 319 quater), con le modifiche dello scorso anno ha variato le norme. Si rischiano da 6 a 12 anni. Poi ci sono altri casi. Interessa sapere che finisce male anche chi i soldi li dà (fino a 3 anni la pena).
Il primo entimento é di rivolta morale e quindi di rabbia.
Il secondo di una grande tristezza.
Il ricordo va infatti ai Sindaci di più generazioni. Il primo ricordo va al protocollo riservato del Sindaco di Sondrio, scorrendo il quale ci si imbatte in una pagina dolorosa, quella dell'alluvione del Polesine, novembre 1951 quando non c'erano aiuti pubblici ma 'la catena della fraternità', sostenuta da radio e giornali. Ebbene in quella occasione i 25 consiglieri comunali DC, quando non c'erano i gettoni di presenza, fecero colletta fra loro spedendoli alla 'catena' ma non in forma normale bensì in protocollo riservato perché nessuno vedesse e sapesse che c'era stata questa prova di solidarietà. E perché? Perché il bene va fatto in silenzio, dicevano. Il ricordo va al Sindaco di Forcola, poi tragicamente rimasto vittima ad un passaggio a livello, che prendeva giorni di ferie e lo si vedeva con una lunga scala andare a sostituire le lampadini bruciate. Non in tempi preistorici, ma negli anni settanta. O il Sindaco di Civo che, finito il lavoro, usciva alle 17 dal Nuovo Pignone e andava in Comune sino alle nove, anche alle dieci. Al perché rispondeva che aveva un solo impiegato che non bastava e i soldi per un secondo non c'erano (non c'erano anche perché qui si usava serietà con bilanci che restavano in pareggio mentre altrove sui spendeva e spandeva...). O Sindaco e Giunta di Talamona che avendo un segretario incapace della gestione corrente - lo diceva lui stesso - si erano ripartiti i compiti. Chi scriveva le delibere, chi si occupava di mandati e reversali e così via.
Si parla del Sindaco, di una figura che comunque é quello che rappresenta una comunità, chi l'ha votato e chi non l'ha votato. E' tradire la fiducia ma nel contempo non c') solo l'esecrazione per il malfatto ma si trascina dietro un'ombra su quel Municipio, su quel Comune. Su quel paese, su quella gente oggi, come ha detto l'ex Sindaco, frastornata.
Rabbia e tristezza.
Un tempo, e non proprio lontano, si diceva che se un pubblico amministratore fosse stato colto 'con le mani nella marmellata' sarebbe stato meglio per lui fare fagotto ed andare lontano.
Forse potrebbe andare bene Lampione nelle Pelagie per i primi tempi e poi magari Pianosa
GdS