1 30 GIUSTIZIA: PRIMA DELLE VALUTAZIONI I DATI

Ma magari anche la credibilità o meno delle critiche

La tristezza nel vedere i magistrati lasciare le aule impone, prima di ogni valutazione, che faremo con calma, considerare i dati che non sono né di destra né di sinistra, facendo riferimento alla "Relazione sullo stato della giustizia" presentata in Parlamento il 20 gennaio dal Ministro di Grazia e Giustizia con i provvedimenti varati e in cantiere per migliorarne l'efficienza.

5 milioni di procedimenti nel civile e oltre 3 milioni nel penale

Da una parte si registrano; oltre 5 milioni di procedimenti pendenti nel settore civile e oltre 3 milioni in quello penale; 65.067 detenuti (di cui 24.152 stranieri); dall'altra, 20.959 minorenni segnalati dall'autorità giudiziaria minorile agli uffici di servizio sociale per i minorenni.

Fra gli altri dati significativi: Circa il 12% dei processi penali è rinviato per omessa o irregolare notifica (ma chi sbaglia non dovrebbe risponderne? - ndr); oltre 30mila cittadini hanno chiesto di essere indennizzati a causa dell'irragionevole durata del processo, con un trend in crescita delle richieste pari al 40% l'anno. Sono dati che fotografano lo stato di crisi in cui versa il sistema della giustizia italiana.

Le tre linee guida del Ministro

In tale quadro, il Il Guardasigilli ha avviato tre linee guida:

- adozione di misure organizzative;

- promozione di innovazioni legislative in materia ordinamentale e procedurale;

- previsione di un programma di impegni per il 2010.

Il Guardasigilli ha illustrato poi le misure che il Governo ha adottato ed i principali obiettivi realizzati nel 2009:

- scelte di innovazione tecnologica, amministrativa ed organizzativa, fra cui un Piano nazionale di diffusione delle migliori pratiche;

- interventi in materia di costi e di disciplina delle intercettazioni;

- copertura delle cosiddette sedi disagiate;

- istituzione del Fondo unico giustizia;

- gestione del personale amministrativo.

Nel 2009 il Governo è inoltre intervenuto sulla materia legislativa con spirito riformatore sul processo (legge n. 69), con misure nel diritto penale, tra cui l'introduzione del reato di "stalking" e la legge sulla "sicurezza pubblica".

È stato infine predisposto un pacchetto di norme antimafia, e promossi interventi per risolvere il sovraffollamento delle carceri. La legge n. 94 del 2009 ha poi introdotto un'innovazione del "carcere duro", riducendo ancor di più il rischio di contatti tra il mafioso detenuto e gli associati in libertà.

I lettori la pensino come vogliono. Ovviamente. Per onestà intellettuale una ragione va comunque data al Ministro quando a L'Aquila affermato che quando le obiezioni si sposano a riconoscimenti allora appaiono credibili. Quando invece le critiche sono cieche e non si associano ad alcun riconoscimento, allora sono meno credibili.

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