STUPRATORE REO CONFESSO AI DOMICILIARI!

Il GIP di Roma, Maria Finiti, ha concesso gli arresti domiciliari al 22enne stupratore di una giovane ragazza non in campagna ma addirittura alla Fiera di Roma durante la festa di Capodanno. Un coro di autorevoli riprovazioni, oltre il comune sentire della gente 'normale', e fortunatamente in questo caso bi-partizan, ha accompagnato l'immediata e condivisa decisione del Ministro di Grazia e Giustizia di mandare gli ispettori "per verificare la regolarità» della decisione del gip". Probabilmente sarà proceduralmente a posto ma VACCATA È E VACCATA RESTA secondo, ripetiamo, il comune sentire per il quale il fatto che, come ha dichiarato lo stupratore, fosse imbottito di alcol e di droga non è un'attenuante ma un'aggravante. Leggiamo che "Il gip, su richiesta dello stesso pm, ha concesso gli arresti domiciliari: una decisione determinata dal ravvedimento del giovane e dal venir meno del pericolo di fuga e di inquinamento delle prove".

A questa stregua ai domiciliari anche chi fa una strage!

A questa stregua qualsiasi reato merita gli arresti domiciliari, persino una strage se lo stragista si presenta e dimostra concretamente il suo ravvedimento. Furibonda la giovane violentata la quale ha affermato, con tutta la nostra comprensione, che se non le rendono giustizia giustizia se la farà da sola. Aggiungendo poi cosa avrebbero deciso i magistrati se la violentata fosse stata la loro figlia?

Pm e GIP, se interpellati, probabilmente risponderebbero che loro guardano il codice e il corpus giudico, non il comune sentire e neppure l'effetto devastante che può avere su persone predisposte alla violenza una certa sensazione di impunità,quantomeno parziale. Fosse così ci sarebbe da segnalar loro un passo di Luigi Covatta "quel brocardo ("summum jus, summa iniuria") che da venti secoli insegna a diffidare di funzionari che esauriscono il loro compito nel non violare la forma di norme e procedure.

Tutti d'accordo ma allora perché non si legifera?

Negli ultimi giorni c'è stata una sequenza di violenze sessuali alle donne, che si sommano a quelle che per intuibili ragioni non vengono denunciate e quindi non vengono alla luce. Ci sarebbe da aprire un capitolo sui violentatori, sempre più spesso stranieri di varia etnia, ma lasciamo perdere ora perché vogliamo fare un discorso più generale.

Sentiamo all'indomani di ogni episodio di violenza sessuale un coro di riprovazioni. Tutti d'accordo. E allora perché la discussione in Parlamento su questo argomento non va avanti? Non va perché arrivano gli intellettuali, i poeti che ritengono si possa venire a capo del fenomeno con le esortazioni, gli intransigenti contrari ad ogni repressione eccetera, eccetera. A questo punto non resta che suggerire una proposta di legge sulla quale si è trovato d'accordo chiunque l'abbia letta. La giriamo ai parlamentari.

"Proposta di legge contro la violenza sessuale". Castrazione

Articolo 1. Ai responsabili di violenza sessuale, oltre alle pene previste dall'ordinamento vigente, si applica la pena accessoria della castrazione chimica da applicarsi entro 10 gg. dalla sentenza di primo grado.

Articolo 2. Nel caso di recidiva ai responsabili di cui all'art. 1 si applica la castrazione definitiva.

Articolo 3. Nel caso di ulteriore recidiva ai responsabili di cui all'art. 2 si applica il 41bis senza alcuna agevolazione, sconto di pena, permessi e simili anche nel caso di amnistie o condoni..

Articolo 4. Fermo restando quanto previsto dagli articoli precedenti il Governo, acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, provvederà al riordino della materia anche con la previsione di interventi adeguati di prevenzione.

Articolo 5. La presente legge, munito del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale delle leggi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla

osservare".

Luca Alessandrini (2)

Luca Alessandrini (2)
Giustizia