SANZIONI DISCIPLINARI ALLE VISTE PER IL GIUDICE FORLEO, QUELLA CHE AVEVA TIRATO IN BALLO POLITICI DI ALTO BORDO, QUESTA VOLTA DI SINISTRA?

Interessante richiamo al libro dell'ex Ministro Giovanardi

Il giudice Forleo ha accolto con filosofia la notizia che il Procuratore Generale di Cassazione ha aperto un provvedimento disciplinare nei suoi confronti definendolo una cosa annunciata. La sua colpa quella di avere usato toni sbagliati nella sua ordinanza, quella con la quale richiede al Parlamento di poter utilizzare le intercettazioni telefoniche a carico dei personaggi politici, di primissimo piano, ai quali non risparmia pesanti accuse.

Un lettore ci ha scritto, e non pubblichiamo solo perché in calce alle lettere si mette la firma, pur potendo chiederne l’omissione, che guarda caso ogni volta che c’è qualcosa che sfiora i DS succede sempre qualcosa. E lo scriveva questo lettore indipendentemente dal merito non ritenendo lui, per quel che si è letto sui giornali, Fassino e D’Alema “complici” per via di quelle telefonate, compresa quella famosa di D’Alema a Consorte “facci sognare”. Che però in giro ci sia questa sensazione, giusta o ingiusta che sia, è un fatto. Come, scrive, quella che c’era ai tempi di tangentopoli, ingiusta, “che tutti noi socialisti fossimo dei disonesti e che gli unici con le mani pulite fossero i comunisti”.

Anche se non pubblichiamo la lunga lettera ne stralciamo un passo, riassumendolo, relativo a quanto ha scritto l’ex Ministro Carlo Giovanardi nel suo libro “STORIE DI STRAORDINARIA INGIUSTIZIA – Arrestati, infangati e prosciolti”. Oscar Mondatori, Arnoldo Mondatori Editore, pagg. 128. Libro che comincia con la citazione del dr. Gerardo D’Ambrosio, già Procuratore della Repubblica in Milano che alla domanda di un giornalista de “La Stampa”, pubblicata il 3 giugno 1996, se gli risultava - come aveva appena affermato il Presidente della Repubblica Scalfaro - che per tangentopoli insieme ai colpevoli fossero stati colpiti anche tanti innocenti, rispose negativamente. Può darsi in qualche altra parte d’Italia, disse, ma a Milano no. Il dr. Gerardo D’Ambrosio, ora senatore in ambito DS, evidentemente o non sapeva cosa avveniva al Palazzo di Giustizia di Milano, cosa che si ritiene sia da escludere, oppure ha fatto flanella nella sua risposta facendo finta di non ricordare bene le cose. Come sono andate lo spiega poi l’autore nelle pagine che seguono. Se ci fosse il senso della giustizia reale i giornali, tutti, dovrebbero parlare di “strage degli innocenti”, di quelli che a Milano sono stati messi in galera, processati e riconosciuti innocenti.. Né si può parlare di statistica, e quindi di una percentuale di inevitabili errori perché sarebbe una anomalia statistica colossale. Guarda caso infatti gli innocenti incarcerati venivano da una sola parte degli schieramenti politici, quella che, nei vari partiti si riferiva al CAF, Craxi-Andreotti-Forlani, in altri termini ai moderati.

Il Ministro Di Pietro ha definito “formalmente corretto” il provvedimento della Procura aggiungendo però che così si scoraggia chi vuol fare chiarezza. In altra dichiarazione in TV ha detto che al posto di provvedimenti occorrerebbe sostegno al Gip Forleo.

Prima il caso Visco con la Guardia di Finanza.

Adesso il caso Forleo, che potrebbe essere trasferito da Milano. E’ una malignità pensare che un magistrato che subentra in questioni così delicate non solo finanziariamente e giuridicamente ma anche politicamente, visto cosa è toccato a chi c’era prima, non abbia molta voglia di bruciarsi a sua volta? E che il signor Consorte possa dormire qualche sonno più tranquillo? (ma le tasse sui 55 milioni Visco gliel’ha fatte pagare, a lui e socio?).

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Giustizia