COMUNE DI SONDRIO, GIORNATA DELLA LEGALITÀ

A 30 ANNI DALLE STRAGI DI CAPACI E VIA D'AMELIO COMMEMORATE LE VITTIME DI TUTTE LE MAFIE - Una rappresentanza di alunni e di studenti ha partecipato alla cerimonia del Comune davanti al Tribunale

(Sondrio, 23 maggio 2022) - Nella Giornata della legalità, istituita nel 2002 per commemorare le vittime di
tutte le mafie, questa mattina, davanti al Tribunale, per iniziativa del Comune di Sondrio, si è svolta la
cerimonia ufficiale alla presenza del sindaco Marco Scaramellini, del prefetto di Sondrio Roberto Bolognesi,
del presidente della Provincia Elio Moretti, del presidente e del segretario dell'Associazione nazionale
magistrati, sezione di Sondrio, rispettivamente Michele Posio e Stefano Latorre. Sono intervenute anche
rappresentanze degli alunni della scuola secondaria di primo grado "Torelli" e degli studenti dell'istituto "De
Simoni-Quadrio", accompagnati dai loro insegnanti, con la presenza di Maria Maddalena Ricciardi dell'Ufficio
scolastico provinciale di Sondrio. Dagli approfondimenti e dalle riflessioni sulle stragi di mafia i ragazzi
hanno ideato e realizzato due cartelloni per raccogliere pensieri e sensazioni che hanno appoggiato al muro
esterno dell'edificio.
Il 23 maggio di trent'anni la strage di Capaci, con l'uccisione del giudice Giovanni Falcone con la moglie
Francesca Morvillo e i tre uomini della scorta, aveva sconvolto un'Italia che pure aveva già conosciuto la
spietatezza della criminalità organizzata, colpita al cuore da una violenza inaudita. Meno di due mesi dopo, il
19 luglio, sarebbe toccato a Paolo Borsellino e ai cinque uomini della sua scorta. Negli interventi che si sono
susseguiti davanti all'ulivo piantato dal Comune di Sondrio, su iniziativa dell'assessore Barbara Dell'Erba,
aderendo al progetto di Regione Lombardia, è stato ribadito il no alla violenza e rinnovato l'impegno nel
contrastarla. Le nuove generazioni devono innanzitutto conoscere e approfondire per essere consapevoli di
quanto è avvenuto e del pericolo tuttora rappresentato dalle mafie. Il ricordo del sacrificio compiuto dai due
magistrati, amici fin dalla giovinezza, del coraggio di chi sapeva di andare incontro alla morte deve ispirare
le nostre azioni.
In una delle aiuole nello spazio antistante il Tribunale, il valore simbolico dell'ulivo piantato nel dicembre
scorso è evidenziato nella targa apposta a pochi metri di distanza, sulla quale si legge: "In memoria delle
stragi mafiose in cui morirono i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellini e gli Uomini e le Donne della
scorta".
Emanuela Zecca

Giustizia