STRAGE DI NASSIRIYA: UN MONUMENTO IN RICORDO DEI CADUTI

Diciannove Menhir, per rappresentare l'unicità di ognuno dei caduti e l'unicità del dramma che li accomuna, come il numero degli uomini morti nell'orrendo attentato del 12 novembre 2003. "Un monumento contiene sempre un ammonimento, il cui valore è di durare nel tempo. Nel nostro caso l'ammonimento è che l'Italia ha bisogno di una grande, determinata, solida unità nazionale": con queste parole il Vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli, ha posato oggi a Roma, assieme al Ministro della Difesa, Arturo Parisi, la prima pietra del monumento ai Caduti di Nassiriya. Presenti alla cerimonia i vertici militari, le autorità locali e una rappresentanza dei familiari delle 19 vittime italiane della strage. Il monumento, opera del maestro Giuseppe Spagnulo, sorgerà nell'area verde a ridosso della Basilica di San Paolo a Roma. "La Foresta d'acciaio" - questo il nome del monumento che ricorda tutti i caduti italiani in Iraq - "testimonierà in maniera duratura", ha sottolineato il Vicepremier, "i sentimenti che oggi accomunano tutti noi di fronte alla tragedia di quattro anni fa". Ogni caduto sarà ricordato con i nomi incisi su una lastra commemorativa in acciaio, grezza, di grosso spessore e dal perimetro irregolare, che sarà posta nelle vicinanze del monumento. La lapide metallica ricorderà anche le date e il titolo dell'Opera, "Foresta d'acciaio", come anelito antiretorico alla vita. L'opera esprime la tragicità dell'avvenimento, ma vuole essere anche forza evocativa di quel fatto.

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