09 10 20 PATTI D'INTEGRITÀ CONTRO LA CORRUZIONE NEGLI APPALTI PUBBLICI A DISPOSIZIONE DI TUTTI I COMUNI

Occorre anche, a nostro avviso, una piccola ghigliottina per tagliare le mani a chi ruba nella o alla PA

Nel settore dei contratti pubblici la domanda complessiva attivata nel primo semestre del 2009 è cresciuta del 6,3% passando in termini assoluti da 35 a oltre 37 milioni di euro. È ciò che emerge dal Rapporto trimestrale curato dall'Autorità di vigilanza dei contratti pubblici diffuso il 9 ottobre scorso. L'apertura del mercato alla concorrenza impone però un sistema di regole in grado di assicurare pubblicità alle gare e la più ampia partecipazione tra imprese poste su un piano di parità. Per questo motivo, è stata rilanciata la Rete europea degli appalti pubblici in occasione di una conferenza internazionale che si è tenuta a Roma la scorsa settimana. Inoltre per migliorare l'efficienza delle amministrazioni nella gestione degli appalti è ora a disposizione di tutti i Comuni italiani il Patto d'integrità, una best practice già adottata dai comuni di Milano e Torino. Dopo il protocollo recentemente firmato con l'Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici per lavori, forniture e servizi nel settore dell'ITC, è questo il secondo passaggio della strategia avviata con la ratifica della Convenzione ONU sulla corruzione e l'individuazione dell'Autorità Nazionale Anticorruzione nel Dipartimento della Funzione Pubblica. Obiettivo è quello di migliorare la trasparenza e quindi l'efficienza del "sistema appalti", ridurre i costi, accrescendo la trasparenza del trattamento dei fascicoli di gara.

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