7 20 6 I BENI CONFISCATI "PUNTA DI DIAMANTE" PER COMBATTERE LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

Un maxi blitz contro la 'ndrangheta, che ha portato all'arresto di oltre 300 persone in diverse parti d'Italia per vari reati, è stato i condotto da 3.000 uomini della polizia di Stato e dei carabinieri. Si tratta in assoluto della più importante operazione contro la 'ndrangheta degli ultimi anni, che oggi viene colpita al cuore del suo sistema criminale sia sotto l'aspetto organizzativo che quello patrimoniale». Sono le parole con cui il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha commentato, «l'eccezionale operazione antimafia in varie regioni d'Italia». Le accuse vanno dall'associazione di tipo mafioso al traffico di armi e stupefacenti, dall'omicidio all' estorsione, dall'usura ad altri gravi reati. Gli inquirenti calabresi e lombardi, al lavoro da tempo su questa inchiesta, hanno indagato in particolare sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel nord Italia, sia nelle attività produttive e commerciali, sia nel mondo politico e amministrativo locale. Oltre agli arresti, il blitz delle forze dell'ordine ha portato anche al sequestro di denaro, armi e droga. Nel corso della maxi-operazione contro la 'ndrangheta sono stati sottoposti a sequestro preventivo, hanno riferito gli stessi investigatori, beni mobili e immobili per decine di milioni di euro. La maxi-operazione ha colpito le più importanti e potenti famiglie della 'ndrangheta delle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone, oltre alle loro proiezioni extraregionali ed estere. «Gli eccellenti risultati conseguiti in questi ultimi mesi contro la mafia - ha sottolineato Maroni - sono il frutto di una costante ed efficace opera di coordinamento tra le Forze di polizia e la magistratura, tutte impegnate in modo straordinario nell'azione di contrasto alla criminalità organizzata».

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