ASSENTEISMO. LA CURA BRUNETTA FUNZIONA

Cali perfino quasi del 90% . La ragione - Una norma che dà fastidio, ma… - Suggerimento

Volere o volare le misure del Ministro Brunetta contro l'assenteismo funzionano. C'è chi é attentissimo alla dignità delle persone al punto di insorgere contro chi chiama "negro" un "nero" - a scanso di equivoci riteniamo da bandire il primo termine - ma poi usa nella polemica contro il Ministro persino espressioni vergognose prendendo di mira la sua bassa statura. Non mancano cioè quelli a cui danno fastidio le iniziative del Ministro veneziano, di chi è venuto dalla gavetta, stando anche al banco del padre ambulante, stringendo i denti e dimostrando che chi ha ingegno può salire nella scala sociale, prima imponendosi all'Università, poi in politica.

Cali perfino quasi del 90%

Sentendo la gente è un coro di consensi per l'azione contro l'assenteismo che è pagato da tutti noi, anche se i commenti non sono affatto teneri anche per i datori di lavoro disattenti. Quando tra un anno e l'altro al Comune di Siena l'ottobre 2008 ha registrato una caduta prodigiosa dell'assenteismo (89,8%), visto e considerato che nel 2007 non c'era stata nessuna epidemia, dovere morale del Sindaco sarebbe quella di compiere una indagine interna verificando anche le singole posizioni personali - salvaguardando i portatori di particolari malattie croniche o quelli soggetti a ricadute - tenendo sotto controllo costante tutti gli altri che hanno contribuito in misura ragguardevole al monte-assenteismo. Vale questo criterio, e questo compito per i datori di lavoro, per la Regione Lazio dove improvvisamente le malattie sono regredite di ben il 66,7% o per la provincia di Salerno dove la cura Brunetta ha portato ad un calo del 73%.

Vale anche per la Presidenza del Consiglio che risulta fra i beneficiati di questa cura visto che le assenze sono calate del 65,2%.

La ragione

C'è chi attribuisce questo deciso miglioramento sanitario alla terapia introdotta per legge da Brunetta ovvero le decurtazioni nei primi dieci giorni ma soprattutto l'estensione da 4 a 11 ore della fascia di reperibilità.

Una norma che dà fastidio, ma…

A questo proposito è girata la notizia che qualche Sindacato vuole impugnare questa norma ma se la gente è malata cosa interessa se questa fascia è di 11 ore? Anche fosse di 24 il vero malato non ha nulla da temere. Ce l'ha quello che si dà malato per fare altro.

Qualcun altro sostiene che non è con questo che si risolvono i problemi… Intanto cominciamo a risolvere questo. Telefonando a Roma ai Ministeri ci dicono che è fortemente diminuita la risposta "è fuori stanza". Un Sindacato serio deve essere d'accordo fino in fondo con un Ministro serio che realizza iniziative serie. Può darsi che perda qualche tessera di chi forse considera il dovere come un optional e la messa in malattia anche quando non c'è come un diritto. In questo modo però tutela chi il suo dovere lo fa e non vuole che gli altri abbiano dubbi in proposito come invece può succedere che la gente abbia per i dipendenti del Comune di Siena, della Regione Lazio, della Provincia di Salerno, della Presidenza del Consiglio e di tutte le altre situazioni al top clinico.

Suggerimento

Un suggerimento al Ministro: pubblichi non solo le situazioni critiche ma anche quelle migliori.

Luca Alessandrini

PS Pubblichiamo significativamente questo commento nella sezione "Giustizia" (ndr)

Luca Alessandrini
Giustizia