LEGGE SU CANI E GATTI. OTTIMA COSA, MA SENZA TASSE 12.5.20.36

Lo scalpore per le sacrosante ragioni di chi si è opposto all'idea di una tassa su cani e gatti ha avuto due effetti positivi. Il primo è stato l'affossamento della incredibile proposta. Il secondo è l'aver fatto affiorare dalla penombra delle discussioni parlamentari il disegno di legge in discussione a tutela degli animali e al varo di una regolamentazione moderna della materia. Dalle varie proposte di legge, ne abbiamo viste 13, è uscito un testo unificato di ben 39 articoli che ha preso come titolo "Nuove norme in materia di animali d'affezione, di prevenzione e controllo del randagismo e di tutela dell'incolumità pubblica. In proposito possiamo dare spazio alle dichiarazioni del relatore, on. Gianni Mancuso:

«È un testo molto atteso, perché integra una legge che ha ormai 20 anni. Il nostro è un "testo quadro" sul rapporto tra uomo e animali sinantropi (x). In Italia vivono 15 milioni di cani in case e giardini, 6-700.000 cani randagi e 22.000 colonie feline censite (xx). Sono numeri importanti, e la nostra legge attribuisce dei compiti ben precisi ai comuni per la tutela di tutti questi animali». . Aggiunge poi, con riferimento al parere favorevole della Commissione Finanze condizionato però dalla eliminazione di questa tassa di essere d'accordo, purv ribadendo che era opinione, positiva, condivisa da tutti. «Probabilmente la si capirà più avanti». E ne spiega le ragioni: «Ciascuno degli 8.092 comuni poteva decidere se metterla o meno. Noi pensavamo ad una entità piccola, di 10, 20 o 30 euro, ma che fosse una tassa di scopo, che permettesse ai comuni di attivare 'un piccolo capitolo' per la cura degli animali, un'attività che comunque costa (xxx) . Quando sentimmo l'Anci, ci disse che era favorevole. Non era una tassa ignorante, ma intelligente. Mi dispiace di una cosa e cioè che dopo uno sforzo titanico per fare una legge che affronti tutti gli aspetti del rapporto tra uomo e animali, una legge attesa da anni, se ne parli solo ora e solo su uno dei 500 commi, e neppure il più importante».

Commento

Sulle finalità nulla da dire, anzi complimenti al Parlamento.Assurda la proposta della tassa, come da altro articolo pubblicato su questo stesso numero.. Anche tecnicamente. Daconsiderare infatti le difficoltà ad attivare un servizio di questo genere e i costi relativi.

L.A.

(x ) Si definisce animale sinantropo o sinantropico qualsiasi specie animale che viva negli stessi territori in cui si è insediato l'uomo, senza vincoli di dipendenza diretta da lui (fonte: ASL CN1).

(xx) Per "colonia felina" si intende un gruppo di gatti che vivono in stato di libertà e frequentano abitualmente una zona della città. A differenza dei cani, non si può parlare di gatti randagi, bensì di gatti che vivono in stato di libertà sul territorio (colonia felina). La legge li protegge e vieta a chiunque di maltrattarli o di allontanarli dal loro habitat.

(xxx) "I comuni - dice il testo - possono deliberare l'istituzione di una tariffa comunale al cui pagamento sono tenuti i proprietari di cani e gatti e destinata al finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto del randagismo".

Il Parlamento aveva iniziato la discussione delle proposte di legge in argomento nel 2009, prime a proporre le onn. Jole Santelli e Fiorella Rubino Ceccacci. C'è una serie di cose indubbiamente positive, al cui finanziamento avevano pensato appunto con l'apposita tassa ma, anche questo da sottolineare, girando la patata bollente ai Sindaci...

L.A.
Giustizia