ANNIVERSARIO DI TANGENTOPOLI. DOPO 20 ANNI SI PUO' RIFLETTERE SENZA DEMONIZZARE, SENZA SANTIFICARE IL POOL 12.2.10.30
20° anniversario di tangentopoli, coincidente l'inizio con l'arresto in flagrante dell'ing. Mario Chiesa.
Caio Titus
Premettiamo che noi siamo sempre stati memori dell'esortazione fatta al Senato romano da Caio Titus, "verba volant, scripta manent". Quando c'è qualcosa di scritto, specie su strumenti a larga diffusione, in qualsiasi momento si può andare a rileggerlo, valutando la coerenza, nel tempo, di quanto esposto ieri con quanto illustrato oggi,
Legge araba!
Premettiamo dunque e ancora, con mille giustificativi disponibili, di avere sempre sostenuto che per chi ruba nella o alla Pubblica Amministrazione la legge italiana non basta. Ci vuole la legge araba. Hai rubato? Si comincia a tagliarti la mano destra, sinistra per i mancini. Poi, in caso di recidiva si va avanti. S'intende che la pena può anche essere sostituita da altra non cruenta ma parimenti dolorosa. Poi, solo poi, ricordiamoci anche di Beccaria. Prima però l'espiazione.
Detto questo tangentopoli non è solo luci. Di ombre ce ne sono parecchie. La più spudoratamente ingiusta riguarda la generalizzazione. "Tutti ladri". Al riguardo pubblichiamo a latere la nostra confessione, coram populi, di furti in serie ma non quelli di cui pensava la gente bensì altri di cui la gente non sospettava l'esistenza. La più mefistofelicamente ipocrita e falsa è quella che ha inchiodato i partiti, le sanguisughe che avrebbero succhiato fiumi di denaro. Non si è voluto in Parlamento nominare una Commissione parlamentare. L'hanno fatto per tante altre cose, non per la più odiosa di tutte. Significativo.
Perchè?
Qualcuno ha opinato che fosse un'autodifesa della casta. Qualcun altro ha fatto diverse altre ipotesi. Possiamo avanzarne anche noi, e se qualcuno ritiene che stiamo dando i numeri non ha che prendere carta e penna /elettronica) e scriverci per la pubblicazione.
Ombre rimaste
- Primo: la spiegazione dei soldi finiti nelle casse dei Partiti (alcuni...) è comoda ma irreale, e ne diremo la ragione. Comodo a qualcuno per una ragione, a qualcun altro per un'altra.
- Secondo: le accuse alla magistratura di essere stata abbastanza presbite. Vedremo avanti questo punto.
- Terzo: la statistica e 'gli infortuni' giudiziari.
Partiti
Citaristi, segretario amministrativo della DC (processato 53 volte eppure definito dall'on. Pannella in TV "un galantuomo") ogni mese faceva fatica a pagare gli stipendi dei dipendenti, in tutta Italia circa 500, (molti, molti, molti di meno di quelli che non avesse - nelle varie forme - il PCI) quando a Sondrio, la DC maggioranza assoluta, responsabilità in quasi tutti gli Enti e nella maggioranza dei Comuni, ne aveva uno solo e in giro aveva, delle 106 sezioni, due sole con la sede. Quanto all'auto aveva una Fiat 1500 dell'archeozoico, poi sostituita da un 124 che beveva benzina come un dromedario fa con l'acqua prima di traversare il deserto. Soldi pochissimi da Roma e gli altri dagli iscritti, parlamentari in prima fila con una percentuale sulla loro indennità. Fortunatamente qualche soldo lo dava il Corriere della Valtellina, giornale del Partito ma anche, allora, di carattere informativo, il più diffuso, con uno stock impressionante di abbonati, circa 4500. Si dirà 'abbonati per ragion politica'. Niente affatto, quasi tutti della gente comune al punto che in Direzione provinciale venne sollevato il problema del fatto che la stragrande parte dei dirigenti del partito o nelle Istituzioni non era abbonata...!
Come si concilia quanto emerso su giornali o in aule giudiziarie con questa difficoltà finanziaria, perlomeno della DC? Che fine facevano i soldi sia quelli provenienti da tangenti che quelli da regolari donazioni che però mancavano del dato formale richiesto per cifre oltre i 5 milioni di lire?.
Quando è stata sequestrata la contabilità al segretario amministrativo della DC Micheli han trovato una contabilità regolare, tutto in ordine, come se fosse una qualsiasi società, anzi meglio ancora. E allora? Ci sono due ipotesi. Per il finanziamento emblematico il caso in cui in Tribunale sia il donatore che il ricevente avevano tranquillamente ammesso la cosa. Una piccola, significativa, differenza. Il donatore parlava di 470 milioni versati per la campagna elettorale. Il ricevente diceva invece che erano solo 430... Chissà, forse aveva la tasca bucata per cui 400 biglietti da centomila lire gli si erano sfilati via prima di andarli a versare nel conto della DC! Per quanto riguarda le tangenti - che non erano affatto generalizzate come si è voluto far credere - la domanda quali controlli ci fossero è d'obbligo.
La seconda domanda che segue, si noti il collegamento, è dove e come si finanziassero le correnti, in tutti i Partiti, come i centri o gli pseudo.centri studi, come le pubblicazioni varie, come certe trasmissioni TV, come le campagne elettorali dei singoli, dispendiosissime per le difficoltà di procurarsi le preferenze...
Una Commissione parlamentare ci sarebbe voluta per approfondire e quindi per distinguere, bastonando dove c'era da bastonare ma in particolare ricostruendo la mappa del malaffare, distinguendo le responsabilità perchè non è vero che "questo fosse il sistema". C'era e ci sono nei Partiti tante persone oneste dalle quali bisognerebbe ripartire per far tornare i Partiti quello che erano, prima della buriana e dello sfacelo del periodo pre-tangentopoli.
Questo perchè, invece di pestare i politici che avevano le mani con la marmellata si è fatta qualunquisticamente la guerra alla politica. Quanto pesi questa idiozia lo si vede oggi con la Finanza che l'ha sostituita nel modo peggiore.
Magistratura
Lo strabismo sembrerebbe emergere dai risultati. Il CAF annientato. Il Partito Socialista sfasciato. La DC collassata ma, attenzione, con una stragrande prevalenza dei vari personaggi dell'ala moderata, alcuni poi condannati ma molti assolti, magari dopo anni e anni con la vita politica, in certi casi anche la vita senza aggettivi, distrutta. E interventi pesanti nelle Istituzioni. Ricordiamo la vicenda della Presidenza della Regione Lombardia. Nel 1989 l'ing. Giovenzana, bravissima persona, raccoglie l'eredità di Tabacci. Dopo tre anni il solito avviso di garanzia. Correttamente si dimette. Viene designato il cons. Adamoli, che gode al Pirellone di larga fiducia anche nell'opposizione. Tre.quattro giorni prima del voto che lo avrebbe portato alla Presidenza viene incarcerato (Presidente diventerà Fiorella Ghilardotti e, pura constatazione, l'ondata di avvisi di garanzia negli anni successivi non avrà seguito). Si dimette da consigliere. La Magistratura, probabilmente in grave imbarazzo, ci mette un po' a trattare la vicenda e alla fine deve totalmente scagionarlo da accuse totalmente kafkiane.
Giusto valutare, 20 anni dopo, anche le accuse di politicizzazione e di strabismo, nel senso di vedere il malaffare solo da una parte, del pool. Non ci interessa la polemica. Ci interessa vedere le cose con un certo distacco ma non a senso unico, né nel demonizzare né nel santificare il pool. Qualche remora ci sia consentita. Un magistrato come cittadino ha i diritti politici ma rispetto agli altri comuni cittadini, per il lavoro che fa, ha una condizione diversa, anzi di vantaggio. Può scegliere, come ha fatto Di Pietro. Leva la toga e si occupa d'altro. Per giunta non si candida dove ha esercitato.
Ma non c'é solo Di Pietro, basti pensare a D'Ambrosio diventato senatore dei DS.
Dipende anche da cosa arrivava sul tavolo del Pool, sia carte che testimonianze. E chi non dice che le carte che arrivavano non fossero di interesse politico a farle arrivare? Una seconda ombra, non da poco, riguarda il rapporto con i media. Sintomatico l'avviso di garanzia a Berlusconi quando è a Napoli con i Grandi del mondo ma sintomatica pure la costante fuga di notizie riservate e addirittura di verbali che nel giro di poche ore finivano sui giornali senza che la Procura procedesse in coerenze con quanto periodicamente affermato ovvero che l'azione penale é obbligatoria. Da scoop giornalistico a leva politica.
Statistica
Da "Il Giorno":
Stefania Craxi ricorda che su 25.000 avvisi di garanzia solo 4.000 sono andati a processo in una situazione in cui ci sono stati esili, suicidi (ricorsiamo Cagliari, Gardini, Moroni ecc. - ndr), carriere spezzate, un gruppo dirigente annientato. Il giornale dà i numeri precisi: 3175 le persone rinviate a giudizio. Solo 1281 le condanne.
Il fine
Il fine giustifica i mezzi? Dalla risposta dipende, almeno in parte, il giudizio sul pool. Ripetendo quanto scritto dianzi non si faccia la fesseria di demonizzare il pool. Altrettanta fesseria sarebbe il santificarlo. Se fu vera gloria...
Latino
Nel giudizio sul pool tener conto di due citazioni conclusive:
Cicerone: Summum ius, summa iniuria
Quinto Orazio Flacco: Est modus in rebus
A parte pubblichiamo un articolo apparso su questo giornale l'ottobre del 2002 dove si dimostra come i democristiani fossero, sì, ladri ma non come si pensa.
L'indirizzo:
a.f.