TARANTO. ILVA. AL ROBESPIERRE IN GONNELLA: LEGGA CICERONE 2012.agosto.10.8
A Taranto circa 70.000 persone guardano con ansia il loro futuro. Sono i 20.000, e loro familiari, che lavorano per l'ILVA e per l'indotto. Se la magistratura non cambia posizione sono sulla strada. C'é chi ritiene che si possa pagare questo prezzo pur di non avere più l'inquinamento. Si tratta di quel migliaio di persone che sono scese in piazza per affermarlo, tanto più che loro, non lavorando al'ILVA, il problema del pane, del companatico, della casa non lo hanno.
L'inquinamento non é arrivato solo ieri. C'é da tempo immemorabile. Anzi adesso si sta meglio, o se vogliamo meno opeggio perché si sta cercando di fare qualcosa eliminando gradualmente il pregresso.
Già, il pregresso. Solo qualche accenno.
Anno 2000.
La Procura della Repubblica di Taranto scrive a Governo, Prefetto, Regione Puglia, Presidente della Provincia e Sindaco di Taranto. Quindi la Magistratura é a perfetta conoscenza della situazione.
Anno 2005
Il 22 aprile gli ambientalisti illustrano con dovizia di dati la situazione, fra l'altro criticando il 'Patto' siglato tra Comune e Provincia, politicamente coprendo dunque da destra a sinistra e viceversa. Grande rilievo, eppertanto ne viene che la Magistratura é a perfetta conoscenza della situazione.
Il GIP attuale che a Taranto imperversa, sequestra, rimuove il Presidente dell'ILVA non era in quegli anni alle Bahamas a spasso o dietro una scrivania a Pordenone piuttosto che a Sondrio o Isernia.
Nel 2000 quando la Procura scrive lei, il GIP attuale, é lì a Palazzo di Giustizia di Taranto già da sette anni. Fa parte della Procura che é a perfetta conoscenza della situazione.
Nel 2005, nel 2000 la Costituzione c'era già. C'era, non é cambiato, l'art. 112 che testualmente recita "Il pubblico ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale".
E' forse cambiata la situazione? Se cambiamento c'é stato é stato in meglio, o in meno peggio.
Lei, Anna Patrizia Todisco, vinto il Concorso ha scelto di stare a Taranto. Un lettore ci ha mandato una citazione interessante: "non si è mai occupata del disastro ambientale dell'Ilva ma, vivendo da sempre a Taranto, ha osservato da lontano il profilo delle ciminiere che hanno dato lavoro e morte ai cittadinini". La descrive "Rigorosissima nell'applicazione del diritto, intollerante verso gli avvocati che arrivano in ritardo, mai tenera con nessuno". Alla soglia del mezzo secolo di vita, single, tutta codici e pandette, come figura ce ne ricorda un'altra, ben nota, quella di Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre detto l'Incorruttibile.
Ci pare abbia, vistosa, una lacuna, forse perché non ha studiato bene il latino al liceo e sì che dovrebbe essere principio fondamentale per ogni magistrato. Ci pare che abbia dimostrato di ignorare una massima altrimenti notissima di Marco Tullio Cicerone (De officiis, I, 10, 33): summum ius summa iniuria.
GdS