32 immobili sequestrati dalla Finanza in Alta Valle
I finanzieri del Nucleo di Sondrio e della Tenenza di Bormio hanno sequestrato 32 immobili (appartamenti, box e locali di deposito) nei confronti di 6 società immobiliari. Il valore dei beni sequestrati ammonta a oltre 2 milioni di €uro. L’operazione messa in atto nel bormiese è la conseguenza della serie di controlli nei confronti delle 6 società, tutte riconducibili ad un noto imprenditore della zona, che hanno permesso di portare alla luce un imponibile sottratto a tassazione di oltre 3.700.000 euro. L’evasione fiscale veniva posta in essere prevalentemente attraverso la sistematica sottostima degli immobili venduti (aree edificabili e oltre 200 unità abitative) e la corresponsione di rilevanti quote di denaro in nero da parte degli acquirenti finali degli immobili. Rilevata la frode fiscale, i finanzieri hanno operato accertamenti patrimoniali sul conto delle società immobiliari interessate al fine di ricostruire l’esistenza di consistenze patrimoniali di valore equivalente all’imposta frodata al fisco. I finanzieri sono riusciti a dimostrare che tutte le società coinvolte presentano caratteristiche molto simili, trattandosi di persone giuridiche a ristrettissima base azionaria e aventi sedi fittiziamente localizzate a Milano, nell’ambito delle quali le persone indagate rivestono posizioni di dominio incontrastato. Tali elementi, a fronte di violazioni fiscali commesse da persone fisiche quali amministratori o soci, hanno consentito il sequestro dei beni nella disponibilità delle società, in quanto la compagine sociale veniva a configurarsi come uno schermo che permetteva di ricondurre solo formalmente alle società gli indebiti risparmi fiscali ottenuti dagli autori delle violazioni, i quali potevano liberamente disporre delle somme illecitamente accumulate. L’intervento effettuato nella mattinata di lunedì 13 gennaio 2014 fa seguito a quello analogo realizzato dagli stessi militari nel mese di giugno, che però era stato eseguito nei confronti delle sole persone fisiche responsabili delle violazioni, e non anche delle società (diverse da quelle interessate in questa circostanza) ad essi riconducibili, come in questo caso. Le indagini erano iniziate nell’ambito del più vasto filone investigativo, sviluppato in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, nel corso del quale sono stati ipotizzati numerosi reati contro la pubblica amministrazione, ambientali ed in materia di pubblica edilizia nei confronti di imprenditori, politici ed amministratori pubblici locali.