Soldi per servizi e e azioni di prevenzione e contrasto alla violenza di genere

VIOLENZA DONNE, ASSESSORE FAMIGLIA: 4,5 MILIONI PER PREVENZIONE E CONTRASTO,
AL VIA LINEE GUIDA 2020/2021 IN LOMBARDIA ATTIVE 27 RETI TERRITORIALI INTERISTITUZIONALI

(LNews - Milano, 13 apr) La Giunta di Regione Lombardia, su

proposta dell'assessore alle Politiche per la Famiglia
Genitorialità e Pari opportunità, ha approvato le linee guida e
l'accordo tipo di collaborazione per offrire servizi e azioni di
prevenzione e contrasto alla violenza di genere, assicurando una
copertura di 4.431.789 euro.

NEL PROGRAMMA QUADRIENNALE ANTIVIOLENZA - "L'iniziativa - ha
affermato l'assessore - sarà attuata attraverso gli accordi di
collaborazione con gli enti locali capifila delle 27 reti
territoriali interistituzionali antiviolenza lombarde. Un
programma che si inserisce nel Piano quadriennale regionale
antiviolenza (2015) per il sostegno e il potenziamento dei
servizi e degli interventi contro la violenza di genere gestiti
dagli aderenti alle singole reti territoriali".

PERCORSO AVVIATO NEL 2013 - "La delibera segna l'avvio del
programma 2020/21 di prevenzione e contrasto ai maltrattamenti
alle donne, ai loro figli minori; di messa in protezione delle
vittime e di sostegno ai percorsi individuali di fuoriuscita
dalle situazioni di violenza" ha spiegato l'assessore alle
Politiche per la Famiglia.  "Un percorso - ha aggiunto - avviato
sperimentalmente nel 2013, a seguito dell'approvazione della
l.r. 11/2012 e inizialmente sovvenzionato con risorse regionali,
ma che, dopo l'approvazione della legge n. 119/2013, che
disponeva il finanziamento nazionale di azioni e servizi
antiviolenza, ha consentito di finanziare i successivi programmi
regionali".

GLI INTERVENTI IN LOMBARDIA - Dal 2013 a oggi in Lombardia si è
passati dall'istituzione delle prime 13 reti interistituzionali
antiviolenza alle attuali 27, che coprono il 100 per cento del
territorio lombardo. Inoltre, sono in corso di realizzazione
programmi finalizzati all'acquisizione dell'autonomia abitativa
e all'inserimento lavorativo delle donne che usufruiscono di
protezione e di percorsi individuali di fuoriuscita (legge
119/13 e Piano nazionale antiviolenza).

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE - Le risorse assegnate alle Reti
territoriali dovranno essere spese secondo questa ripartizione:
- Governance, comunicazione e formazione: 11%;
- Servizi e attività dei centri antiviolenza e delle case
rifugio/strutture di ospitalità: 89%. Di questo: il 24,5 per
cento a sostegno di attività e servizi dei centri antiviolenza,
il 24,5 per cento a sostegno di attività e servizi delle case
rifugio/strutture di ospitalità, il 23 per cento per
attivazione/potenziamento di sportelli decentrati e/o
potenziamento di posti letto per donne vittime di violenza e
loro figli/e minori, il 28 per cento restante destinato a
sostegno e potenziamento dell'attività di centri antiviolenza e
case rifugio/strutture di ospitalità.

Le risorse saranno trasferite ai capifila delle reti in tre
tranche: 50 per cento (prima tranche), 30 per cento (seconda),
20 per cento (saldo).

SINERGIE SUL TERRITORIO - "A ogni rete - ha concluso l'assessore
regionale - aderiscono, oltre all'ente locale capofila, almeno
un centro antiviolenza, una casa rifugio, enti sanitari e
socio-sanitari, forze dell'ordine, tribunali e un numero
variabile di comuni, a copertura dell'intero territorio
lombardo". (LNews)

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Tutto bene, per carità, ma noi restiamo dell'avviso che ci voglia anche altro, come dal seguente indirizzo:   

http://www.gazzettadisondrio.it/editoriali/04042019/castrazione-chimica-...

Titolo:
Castrazione chimica non come espiazione ma come monito, come disincentivo, come deterrente - Violenza con i minori e con le donne in particolare lo esigono. Specie le vittime.

 

 

Giustizia