COSTANZO INELEGGIBILE PER IL TAR. PERO' NON DECADE12.1.10.29
Angelo Costanzo, consigliere regionale del PD, ineleggibile. Questo il responso del TAR di Milano oggi 12 gennaio in accoglimento del ricorso contro la sua elezione in quanto non si sarebbe dimesso - secondo appunto i radicali - in tempo utile dal Consiglio dell'ALER di cui faceva parte.
Così i radicali in un loro comunicato:
Con dispositivo letto in esito alla discussione odierna (nel corso della quale il PM ha concluso in modo a noi favorevole), il Tribunale di Milano (Sez. I, pres. Bichi, rel. Baccolini), ha accolto il ricorso NRG 44764/2011 proposto da Gianfranco Camero (Radicali, Lista Bonino-Pannella, Sondrio) contro Angelo Costanzo (Consigliere Regionale del Partito democratico.
Per l'effetto, il Tribunale ha dichiarato la sussistenza, in capo al Costanzo, della causa di ineleggibilitá di cui all'art. 2, comma 1, n. 11 della Legge 154/1981, ha dichiarato l'invaliditá della convalida della sua elezione e l'ha condannato alle spese di giudizio. Le motivazioni della sentenza verranno depositate tra qualche giorno.
Gianfranco Camero e Marco Cappato (candidato alla Presidenza della Regione Lombardia per la Lista Bonino Pannella escluso dalla competizione elettorale 2010) hanno dichiarato:
"Questa sentenza, che è la prima nella storia della Regione Lombardia a dichiarare l'ineleggibilità di un Consigliere regionale, è semplicemente una sentenza rispettosa dei fatti, della documentazione da noi prodotta e delle stesse dichiarazioni di Angelo Costanzo che testimoniano inequivocabilmente la sua ineleggibilità. La preannunciata decisione di presentare ricorso in appello non può dunque che essere interpretata come la speranza di potere contare sui tempi criminali della giustizia italiana.
Per quanto ci riguarda, il nostro obiettivo è solo e semplicemente quello di far rispettare la legge, far emergere la verità, legalizzare per quanto possibile un Consiglio regionale che è totalmente abusivo fin dalla sua costituzione -grazie alla truffa Firmigoni- e nel quale siedono Consiglieri regionali che non avrebbero avuto diritto di diventare tali. Insieme a Paola Camillo riprendiamo e rilanciamo la battaglia per ottenere la verità anche sul caso del Consigliere regionale Giorgio Pozzi, anch'egli dimessosi tardivamente dal Consiglio di amministrazione di una società controllata dalla Regione. Ci auguriamo che anche il Partito democratico, che inizialmente aveva partecipato al voto unanime del Consiglio regionale di conferma del mandato di Pozzi e di Costanzo, voglia finalmente intraprendere una battaglia politica per la legalità su tutti questi casi -Firmigoni incluso- invece che mantenere la strategia dell'inerzia inaugurata già a suo tempo da Filippo Penati.
In una dichiarazione su Vaol Costanzo, precisato di essere "persona onesta" ha detto che andrà avanti, anche perchè la sentenza non opera subito.
La questione, quindi, va avanti.