Silvio a 5 voci. Se carcere viene a Sondrio. Il bene comune. Mandrake e il resto
Cinque pareri sulla condanna a Berlusconi: Lena, Liberali, Toffali, Pulimanti e... quello che (forse – ndr) la sa lunga. Li pubblichiamo tutti quelli che ci sono arrivati così come sono, lasciando ovviamente ogni lettore a crogiolarsi con le sue valutazioni dopo avere letto, o ascoltato, tutto e il contrario di tutto.
Ecco il primo, tal quale senza modifica alcuna:
Rispettare leggi e Magistratura - Lena
Diritti e doveri dei cittadini. Articolo 3 della costituzione italiana dice che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione pubblica, di condizioni personali e sociali.
E' compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono a pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del paese.
I giudici hanno applicato la legge al cittadino italiano che, in questi giorni, giornali, radio, televisione ne parlano tanto, finalmente si può dire che la legge è eguale per tutti.
Ora una parte politica del paese pensa di chiedere la grazia al capo dello stato, per questo. Io inviterei tutti a rispettare la decisione dei giudici e l'autonomia della magistratura.
Chiederei piuttosto a tutta la nostra classe dirigente, ai tutti i politici, ai responsabili dell'informazione, di parlare e prendersi carico con più impegno e responsabilità, dei problemi del paese , della gente, del bene comune. Qui ci sono tante grazie da fare, da lavorare, da chiedere, per i disoccupati, la grazia, creandogli un posto di lavoro, per i pensionati che non c'è la fanno più ad arrivare a fine mese, la grazia, dando loro una pensione dignitosa, per i senza tetto, per chi non ha più niente, per i disperati, per tutti i più bisognosi, per tutti i più deboli, la grazia di avere una dignità umana.
Questi con intelligenza, contributo e l'impegno di tutti hanno bisogno velocemente di trovare delle soluzioni ai loro drammatici problemi, di questo bisogna interessarsi, parlare, fare.
Cari politici, cara classe dirigente del nostro bel paese l'Italia, cari cittadini, qui c'è da lavorare, per costruire una società piena di valori veri, più giusta, per un futuro migliore, una società dove diritti e doveri siano veramente eguali per tutti i cittadini.
Francesco Lena
Non va per il sottile Toffali
Calunniate calunniate, qualcosa resterà, dice Voltaire. E così, dalla sua discesa in campo, dopo 18 anni di insinuazioni, calunnie, maldicenze e false accuse, i sinistri nemici di Berlusconi sono riusciti a condannarlo. Giustizia è fatta, ha gridato chi ama il sangue, le teste mozzate e le manette. Il Cavaliere andrebbe si condannato, ma non per frode fiscale o uno dei tanti fantasiosi “reati” inventati dalle toghe rosso, ma per ingenuità e creduloneria. La colpa di Berlusconi è l’aver pensato che i suoi avversari politici non erano dei feroci nemici, bensì dei leali interlocutori. In realtà, la storia ha insegnato che i nipotini di Marx hanno usato (ed usano) espressioni come libertà, pluralismo, rispetto, democrazia, confronto civile, al solo fine di gabbare l’opinione pubblica. La verità rimane quella di sempre: l’homo sinistricus è antropologicamente “allergico” alle libertà umane, democratiche, religiose, e soprattutto al rispetto dell’avversario (leggasi gulag). Le testimonianze che il prototipo dell’homo sinistricus ha flagellato l’umanità sin dal suo concepimento ideologico sono infinite. A partire dalle migliaia di teste mozzate della rivoluzione francese, passando per i sistemi totalitari sovietici e dell’Europa dell’est, per finire agli odierni regimi dittatoriali di Cina, Cuba, Venezuela e Korea del Nord. Chi ha sulla coscienza cento milioni di essere umani e non li sente, può tener vergogna ad aver comminato a Berlusconi una condanna che non contempla nemmeno la pena di morte?
Gianni Toffali
Seguono 'i liberali', quelli pro-Ulivo:
Si dimetta e vada dentro - Liberali
Egregio Senatore Berlusconi,
Le scrivo come liberale invitandoLa a contribuire alla pacificazione e con ciò alla possibilità politica di affrontare senza distrazioni i problemi del paese. I liberali, appunto perché liberali, non hanno mai votato dal 1994 le coalizioni politiche da Lei promosse e sono stati cofondatori dell’Ulivo. Allo stesso tempo, hanno sempre sostenuto che la questione non era sconfiggerLa in termini giudiziari bensì politici, cosa che non sarebbe riuscita con tesi indistinte e lontane da proposte praticabili.
Oggi solo Lei può rimuovere il macigno che paralizza il confronto politico, vista l’attenzione ossessiva ad esso dedicata. Lei ritiene la condanna definitiva in Cassazione frutto di persecuzione ed ha tutto il diritto costituzionale di sostenerlo (solo gli illiberali continuano a dire che le sentenze non si commentano). Peraltro è ovvio che ogni sentenza va rispettata. E siccome Lei ha espresso l’intenzione di restare in campo politico, oggettivamente si separano i Suoi destini di singolo e la Sua posizione di capo politico. Le sofisticate tecniche legali che adotterà in sua difesa, non possono più confondersi con la prospettiva delle Sue idee politiche. Il confonderli mina il governo Letta (cosa da Lei sempre esclusa) e alimenta polemiche forti e sterili sul non rispetto della sentenza (vedi strada della “grazia”).
La sentenza definitiva della Cassazione attiva due procedure, la decadenza da senatore e l’arresto. Lei separerebbe la difesa personale dalla prospettiva politica, accelerando nei prossimi giorni le procedure con due Suoi atti autonomi, le dimissioni da Senatore e il consegnarsi in carcere. E’ evidente che questi due atti costituirebbero per Lei grossi sacrifici umani, ma un capo deve avere la capacità di farli, soprattutto perché con ciò toglierebbe il grosso macigno che distrae la politica dai problemi reali e darebbe fiato all’Italia.
Lei non perderebbe il Suo ruolo di guida politica (per i cittadini sostenitori delle Sue tesi) e spianerebbe la strada a riforme su questioni essenziali per il paese, a cominciare, come ha detto il Presidente Napolitano, da quei problemi relativi all'amministrazione della giustizia, già segnalati lo scorso marzo dal gruppo di lavoro presidenziale.
Le rivolgiamo questo invito come liberali Suoi avversari politici perché convinti che togliere all’immobilismo conservatore la scusa Berlusconi sia sciogliere i vincoli dell’Italia.
Con i migliori saluti
Raffaello Morelli - Liberali Italiani
Ed ora Pulimanti in duplice versione, sua nota ed estratto di altra nota, per ovvie ragioni di spazio:
Servirebbe Mandrake - Pulimanti
Siamo l'unico Paese europeo ad avere un ex premier condannato in via definitiva a quattro anni. E questo ex premier è anche il capo di uno dei partiti che sostengono il Governo. A questo punto si può essere d'accordo con la sentenza della Cassazione o considerarla la definitiva dimostrazione dell'accanimento giudiziario nei confronti di Silvio Berlusconi. Ma ciò che conta è il fatto che Berlusconi, in base alla legge Severino del 2012, dovrebbe lasciare il Parlamento ed il Senato potrebbe solo prenderne atto. Infatti, secondo questa legge, sono incandidabili coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione per delitti non colposi per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni. Ed in questo caso siamo certamente di fronte a una condanna definitiva per un reato non colposo per cui è prevista una pena non inferiore ai quattro anni. C'è una condanna a quattro anni, quindi superiore ai due indicati nella legge. Però, se in questi anni Berlusconi si fosse preoccupato di costruire una successione non solo familiare dentro il Pdl, oggi a centrodestra il quadro sarebbe più decifrabile. Ora, invece, c’è un Berlusconi condannato e a rischio di decadenza come senatore, ma più che mai leader unico del centrodestra. Senza di lui il Pdl è un'entità senza baricentro, un partito senza leader. Addirittura sembra che il Pdl di Berlusconi goda ancora di un vasto consenso secondo i sondaggi. Berlusconi é un leader condannato, ma pur sempre un leader ed infatti dalle sue scelte dipende l'avvenire del Governo in carica. Ciò rende complicata ogni decisione e ogni valutazione, non solo nel centrodestra ma anche nel centrosinistra. L’ideale sarebbe prendere atto della sentenza di condanna, senza però far cadere il Governo. Ma come fare? Più che Napolitano qui servirebbe Mandrake!
Mario Pulimanti
Sempre Pulimanti, uno stralcio:
...”In pratica, un succinto inventario dei nemici possibili del cavaliere coincide con tutti i nemici attribuibili a qualsiasi essere umano, ma in special modo ai seguenti”:
… e qui ne vengono elencati a decine... per poi concludere:
“Sic transit gloria mundi.
Berlusconi faceva da parafulmine a tutti.
Ora, tolto il parafulmine Berlusconi, i veri problemi dell'Italia e dell'Europa stanno venendo fuori.
Appare ormai evidente che Silvio fosse un falso problema e che i problemi italiani ed europei siano profondissimi e di difficile soluzione.
Cosa ne penso io di tutto ciò?
Penso, parafrasando un pò Groucho Marx, che non mi iscriverei mai a un club che accettasse un politico come socio”.
Ed ora un mix che unisce elementi di cronaca a valutazioni a, con tutti i punti interrogativi del caso, con alcune 'sistemazioni' redazionali, anche se lo scetticismo è bene lasci almeno uno spazietto all'imprevedibile:
Dai paraggi di Palazzo Grazioli – Uno che conta
Da 150 anni, “e voi valtellinesi manco lo sapete”, il Palazzo è valtellinese. Intanto che si aspetta c'é quello che non manca mai, quello che sa tutto. Spiega che il Palazzo non è di Berlusconi che ha affittato il primo piano dai Grazioli, eredi di quel Grazioli venuto da un paese chiamato Caiolo nei pressi di Sondrio (in Valle rivendicano la provenienza quelli dei Cek - ndr). Non è mai tardi per imparare. E per invidiare i proprietari. Un genovese, che non smentisce la nomea dei suoi concittadini, non li invidia per una ragione molto concreta: “quanto pagheranno di IMU che il PD non vuol togliere?”. Ridono tutti e sfottono il genovese sparagnino.
C'è un altro che sa tutto, di cose ben più importanti ma non ne parla pubblicamente ma solo ai due o tre che ha vicini. Ha un certo credito perchè ha dimostrato di saperla lunga e ha fatto un quadro credibile anche se sembra fantapolitica. Per sommi capi:
1 Berlusconi sa che dopo questa sentenza, e quelle in arrivo, spazi istituzionali per lui non ce ne sono più.
2 Sa che una battaglia di quasi 20 anni è finita. I giustizialisti hanno bissato gli anni '92 e '93 quanto il pentapartito è stato liquefatto. Con la sorpresa che l'eredità, contro le loro speranze, l'ha raccolta “l'intruso”, reo di avere sbarrato la strada a Occhetto. Uno stillicidio dal 1994 in avanti. Ora al capolinea e lui lo sa.
3 Lui non ha mai voluto perdere e quanto è successo dal giorno dopo si è messo in pista per rivincere, anche alle ultime elezioni. Rivinte? Sì perhè se avesse avuto un pugno di voti in più alla Camera, con una enorme maggioranza di deputati avrebbe avuto in mano un pallino inestricabile, quello che è successo a Bersani.
4 Lo hanno detto i suoi, lo ha dichiarato lui, non molla. Non c'è carcere che tenga, non c'è interdizione dei pubblici uffici che tenga. Nulla e nessuno gli può impedire di continuare da fuori (fuori dal palazzo anche se fosse andato 'dentro') nel suo ruolo di leader politico, come dimostrano Grillo e Casalegno.
5 No alla badante
A bassa voce il “so-tutto”, che pare ben informato: Il piano é pronto ed è per certi aspetti mefistofelico.
Berlusconi ha già detto che rifiuta l'umiliazione di dover dipendere da una 'badante', sia pure munita di laurea, che é lì ad aspettare la sua richiesta di essere messo in mano ai Servizi sociali dal 15 ottobre prossimo venturo.
6 L'altra possibilità: i domiciliari. Berlusconi ha superato i 70, 77 a settembre. Ha già detto che anche questa non è accettabile. Sempre in mano a una badante per mille cose. Per telefonare, per incontrare gente, per uscire e con costrizioni che dipendono dalla libera interpretazione del custode. Dicono che avrebbe libertà di farle. Dipende dal magistrato di sorveglianza.
7 Sa che la grazia da Napolitano non potrà mai arrivare e che l'amnistia, indispensabile vista la situazione carceraria, se verrà approvata lo sarà con clausole che gli impediranno di avvalersene.
8 Ha già detto di voler andare in carcere. L'ha, l'hanno, valutato. Un anno dietro le sbarre con il paradosso che il ruolo suo verrebbe rafforzato con tutte le conseguenze di carattere politico, ma anche psicologico, che ne conseguirebbero.
Miglior lancio, dice il “so-tutto”, di una rinnovata Forza Italia, meglio del centro-destra non potrebbe esserci. E lo spiega. Anche per i tempi. Un anno? Basterebbe una settimana, aggiunge.
Fantapolitica?
Il “so-tutto” lo nega. Prosegue: la condizione è l'unità del PdL. Se c'è questa il pensiero che ogni decisione politica dipende da qualcuno chè è soggetto al regolamento carcerario è dirompente.
- C'è da votare sull'IVA?
La delegazione del PdL va in galera per decidere cosa fare. E se li impedissero di andarci sarebbe uno sconquasso democratico.
- C'è da votare sull'IMU?
La delegazione del PdL va in galera per decidere cosa fare.
- C'é da andare in Europa? La delegazione del PdL va in galera per decidere cosa fare. Ci sono i provvedimenti economici?
La delegazione del PdL va in galera per decidere cosa fare.
- C'è da fare la nuova legge elettorale? La delegazione del PdL va in galera per decidere cosa fare.
- Ci sono, via via, li diverse riforme?
La delegazione del PdL va in galera per decidere cosa fare.
Eccetera. Il parlatorio del carcere succursale di Monte Citorio e di Palazzo Madama.
Una situazione kafkiana, altro che fantapolitica!
Domani
Milioni di persone non hanno votato. Dal centro sino all'estrema sinistra chi doveva votare lo ha fatto, dai centristi del PD sino agli Ingroia. Di Pietro, Vendola. Non lo hanno fatto gli altri che hanno abbandonato il centro-destra ma non se la sono sentita di abbracciare il centro-sinistra. Un refrain noto che in Via del Plebiscito non aggiunge nulla. Uno dei presenti abbozza: “Renzi...”.
Qualcuno pensa infatti che possano incoronare Renzi.
Non è così, c'é Berlusconi a impedirlo. Indirettamente. Quale Berlusconi e come? Quello in galera perchè quelle sbarre fanno paura. A tanti.
Il modo: Forza Italia. (Quale Forza Italia? Ce ne possono essere due, quella verticistica, tradizionale, superata. Quella di tipo europeo, nella quale la piramide comincia dalla base e non viceversa con un vertice primus inter pares con gli altri del centro-destra. ndd)
Stupiscono i dettagli che escono in Via del Plebiscito da uno che dimostra di sapere le cose ma stupiscono ancor più che questi dettagli vengano esposti ai primi venuti, sia pure fans DOCG. La domanda resta però per aria. Urla e strepiti annunciano l'arrivo del leader per un paio di mesi ancora in libertà. Il vicino azzarda ipotesi, anche di scenari internazionali partendo proprio dall'appuntamento internazionale di Napoli nel 1994 da cui inizia, dal carcere, “la controffensiva”.
Quello 'che la sa lunga', fende la folla e va a salutare il Capo. Non sappiamo chi sia. Evidentemente è uno che conta e forse quel che ha detto non è proprio fantapolitica.
(Testo a sei mani, 4 + 2 redazionali)
PS Non è ancora finita. Sondrio
206 sono gli istituti di pena in Italia. Esclusi falansteri tipo San Vittore o Regina Coeli. Nella ipotesi che delle vie viste prima Berlusconi per scelta sua o di altri decida di andare in carcere ci dicono che la Casa Circondariale di Sondrio abbia le migliori caratteristiche. Pochi posti, neanche una quarantina, tali da ospitare anche la scorta. Posizione nel centro cittadino. Il Palazzo di Giustizia a 100 metri, importante per eventuali traduzioni. Così per gli spostamenti, Organizzazione sanitaria cittadina all'altezza. Forze dell'Ordine organizzate. Ideale per le visite che si prospetterebbero numerose.
La fantapolitica tocca vertici senza aggettivi. Ma se fosse vero?
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Pubblichiamo tutto. Quello che ci è arrivato e quello che dovesse arrivare (ndd)