Italiani finalmente uniti nei giudizi sulla pessima intervista' a Macron e sullo sconcerto per la sentenza di Bologna

(a.f.) 
Italiani uniti

Onore al merito di chi è riuscito con argomenti estremamente  convincenti a far marciare gli italiani uniti, o quasi quasi, sulla stessa strada. Neppure per la Nazionale di calcio si riesce ad arrivare a tanto o per l'allenatore o per i giocatori in campo o per quelli lasciati in panchina.
Il record assoluto va assegnato senza ombra di dubbio all'intervista di Fazio al Presidente francese Macron. Poi la sentenze di Bologna.

Intervista Fazio a Macron

-   Se si considera politicamente l'evento le cifre sono penose visto che non l'ha seguita in TV neppure un italiano su sei, battuta -  incredibile! - da Paperissima. I numeri infatti: nei minuti di sovrapposizione, tra le 21,01 e le 21,29, quando cioè si poteva fare il confronto Paperissima  ha avuto dalla sua 4.430.000 telespettatori, (17,22 per cento di share) quando 'Che tempo che fa' è arrivato a 4.085.000 (15,91%).

-   Se si considera giornalisticamente l'evento c'è da dire che fosse quello il tema della prova per diventare giornalista l'esame si concluderebbe con una solenne bocciatura. Come ufficio stampa di Macron invece un 'buono' se lo potrebbe meritare per l'abilità dimostrata nell'evitare a Monsieur le President qualsiasi punto anche minimamente imbarazzante. Aggiungasi l'atteggiamento di devozione servile nell'ascolto delle risposte con uno stile da su e giù della testa, espressione visiva della subordinata condivisione praticato dall'inizio dell'intervista alla fine.

-   Il silenzio. Qualcuno potrebbe obiettare che in questi casi ci si accorda prima. Vero, ma risulta assordante il silenzio totale su tutta la serie di problemi aperti fra Italia e Francia. L'aspirante giornalista se la sarebbe cavata bene, lui sì, dicendo “Caro Presidente, sono diversi i problemi sul tavolo tanto che Lei ha invitato il Presidente Mattarella a Parigi per discuterne. Prendiamone a titolo di esempio uno dei tanti. Cosa ne pensa di...” e qui almeno uno da mettere nel copione.

Cediamo infine ad una conclusione popolaresca: “L'intervista a Macron: Fazio, che strazio”.

La sentenza. “'soverchiante tempesta emotiva e passionale'"

Nonostante il clima politico piuttosto arroventato gli italiani hanno dunque trovato il modo di andare d'accordo. Non tutti ma, quasi quasi, tutti. Detto di Fazio, dallo strazio di quella che avrebbe dovuto  essere un'intervista, passiamo ad altro, questa volta su un tema serio, anzi serissimo.
Gli italiani hanno appreso, giorni fa, con sentimenti univoci da definirsi – eufemismo – sconcerto, che un condannato a 30 anni per avere ucciso la fidanzata moldava si è visto – prodigio dei suoi legali, fra l'altro di Ufficio essendoci i gratuiti patrocini - un colpo di spugna della Corte di appello che ne ha spazzato via la metà.

La ragione? Udite, udite  elucubrazioni varie e poi evidentemente un po' di misericordia (?) per quel pover'uomo che si era trovato davanti alla donna, che riteneva ormai sua, avviluppato in una “'soverchiante tempesta emotiva e passionale'" tale da indurlo a strangolare la donna.  Poveraccio, senza che ci sia più la 'sua' donna 30 anni dietro le sbarre sono troppi, meglio dimezzarlo. Diciamo così per via di quel che abbiamo letto nelle due sentenze, in particolare alla seconda in data 14 XI 2018 depositata l'otto febbraio 2019. Con tutto il rispetto che si deve all'Istituzione, al Presidente della Corte D'assise d'Appello di Bologna, alla consigliere relatrice, ai sei giudici popolari le elucubrazioni richiamano in qualche passaggio il Don Ferrante di manzoniana memoria. Motivi delle attenuanti la confessione, la spontanea indicazione della matrice gelosia, L'inizio di risarcimento per figlia adottiva, sorella della vittima, ex marito. Poca comprensione da parte dei non addetti ai lavori...
Al di là del labile confine quindi su cui valutano le attenuanti sta comunque il fatto che uno stralcio della relazione del perito – che nega che l'imputato sia incapace di intendere e volere – colpisca in ogni caso.

In tempi in cui il femminicidio e le violenze sulle donne sono quasi giornaliere – e di castrazione chimica nessuno parla! - sono la maggior parte gli episodi frutto della gelosia, di ex mariti o simili, di donne che sono stufe di situazioni pesanti. In qualche caso c'è la premeditazione ma la maggior parte riguarda momenti di “soverchiante tempesta emotiva e passionale” .
In tanti hanno definito la vicenda un ritorno al delitto d'onore. Leggendo non pare sia così ma gli effetti sono analoghi.

Montesquieu

Ci hanno insegnato che le sentenze non si discutono ma si applicano per  fondamentale rispetto istituzionale dovuto alla Magistratura. E' giusto sia così anche perchè la gente, noi, non ha elementi di giudizio completi su questa o quella vicenda. Detto questo e citato il famoso detto 'summum ius summa iniuria', nel quadro dei principi felice parto, triplice, di Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu, non va dimenticato che in una democrazia vera la rigidità formale talvolta diventa summa iniuria. Come in questo caso che ha visto il trasferimento acritico del passaggio “'soverchiante tempesta emotiva e passionale'" da perizia a relazione processuale. 

La Procura Generale ha annunciato che se ne parlerà in Cassazione

 

Alberto Frizziero
Giustizia