La Festa dell'Arma nella Caserma Alessi. I riconoscimenti

Due secoli alle spalle. Più uno, con oggi, 5 giugno, giorno di compleanno dell'Arma. Una Festa sobria all’interno della caserma intitolata al Ten. Col. M.A.V.M. Edoardo Alessi come ha voluto sottolineare il Comandante Provinciale col. Paolo Ferrarese. E che lui stesso ha efficacemente interpretato con la sua relazione. Che non sia un appunto formale lo dimostra la decisione del giornale di pubblicarla integralmente
Schierati un picchetto di militari del Comando Provinciale (un ufficiale in Grande Uniforme Speciale, militari in Grande Uniforme, Carabinieri di quartiere, una rappresentanza di Comandanti di Stazione), rappresentanti delle Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri della provincia, nonché una rassegna dei veicoli utilizzati per il controllo del territori. Nel palco le Autorità con, fra gli altri,il Prefetto, il Vicesindaco, il Presidente del Tribunale, il Questore. Inno d'Italia cantato dal tenore Fabio Cancellara. Lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e del Comandante Generale dell'Arma. Relazione del Comandante e quindi consegna di riconoscimenti.
I dari sull'attività pubblicati a parte.

Il Comandante provinciale
“Sono particolarmente lieto di portare il mio caloroso saluto a tutte le Autorità, al Signor Prefetto, riferimento insostituibile per la sua attività di indirizzo e coordinamento, alla Magistratura, cui ci lega un sincero e convinto spirito di servizio,  alle signore ed ai signori intervenuti.
È per noi motivo di orgoglio che le massime Autorità di questa città e della provincia ci abbiano onorato con la loro presenza nel giorno celebrativo della Festa dell’Arma. una presenza tanto più ambita e significativa, quanto più scarna ed austera vuol essere la cerimonia. un affettuoso saluto ai commilitoni in congedo ed un commosso  e reverente omaggio ai Caduti. a tutti loro, che hanno lasciato un testamento spirituale che si chiama spirito di servizio, dedizione, fedeltà e senso del dovere, valori a cui dobbiamo ispirare la nostra azione, va la nostra perenne riconoscenza.
Queste celebrazioni ci offrono sempre lo spunto per qualche riflessione.
Oggi più che mai la sicurezza è in cima alle esigenze individuali e la domanda da parte dei cittadini è forte ed investe tutti i campi: interessa certamente la protezione dell’incolumità fisica e della proprietà, ma punta anche alla salvaguardia di un ampio panorama di interessi diffusi: dalla salute all’ambiente, dalla sanità dei cibi alla sicurezza sui luoghi di lavoro. E la struttura dell’Arma, con la sua presenza capillare sul territorio, costituisce un punto di riferimento sociale che cerca di rispondere a questo bisogno. Siamo da duecento anni presidio di legalità per il Paese. Abbiamo rinnovato i nostri assetti operativi e relazionali per svolgere al meglio il nostro ruolo ed affrontare le tante sfide con un obbiettivo preciso: favorire l’affermarsi di un modello ispirato ad un’interazione strutturata con il cittadino. Come? mettendosi al servizio del cittadino, servendo la comunità: prendendo in considerazione integralmente e con equilibrio le problematiche cittadine, non soltanto facendo vedere in giro più divise, ma costruendo un legame quotidiano con i cittadini, ascoltarne le necessità, prevenirne i bisogni, essere rassicuranti ed offrire loro solidarietà e sostegno perchè sono i soggetti meno protetti nel contesto della lotta alla criminalità. Dobbiamo fare in modo che la collettività nel suo insieme si senta oggetto di una concreta e visibile attenzione verso le esigenze di vivibilità che le nostre strade, i nostri quartieri, le nostre realtà produttive e commerciali ogni giorno ci chiedono a gran voce. noi consideriamo la sicurezza una questione importantissima e l’affrontiamo non solo dal punto di vista dell’ordine  e della sicurezza pubblica, ma come una sfida culturale, coinvolgendo i Comuni in incontri con la cittadinanza e costruendo così un percorso partecipato. Tutto ciò a supporto del cosiddetto controllo del territorio, controllo del territorio che non è quindi solo prossimità fisica (militarizzare il territorio è impossibile).   Ma la prevenzione non può e non deve essere compito esclusivo delle Forze di Polizia. Un’attività di prevenzione perchè sia effettivamente avvertita come fattore di stabilità sociale deve vedere coinvolti tutti, ognuno per ciò che può fare. Essa necessariamente deve prevedere la partecipazione di tutti i soggetti (pubblici e privati) che hanno una qualche efficace potestà di intervento e che a qualunque titolo possono contribuire ad assicurare al cittadino la fruizione delle libertà fondamentali, dei valori essenziali della convivenza civile. Tanto per fare esempi chiarificatori, ogni segnalazione di persone o mezzi sospetti, di qualsiasi cosa di anomalo riscontriate nei luoghi di dimora, di lavoro, di studio, è importante. A ciò si aggiungano le azioni di prevenzione sociale nelle scuole e sul territorio, una politica urbana basata sul recupero e sulla riutilizzazione delle aree più degradate, la promozione di reti sociali attive sul territorio. Anche un’adeguata illuminazione della strada costituisce un concreto aumento di sicurezza.
Noi siamo pienamente consapevoli delle responsabilità che abbiamo, delle responsabilità che ci derivano peraltro dall’essere, di fatto, unici referenti per l’intero territorio extracapoluogo. è per questo che impegnamo ogni risorsa per contrastare quei fenomeni delinquenziali interessanti la nostra provincia e che potremmo sintetizzare in tre macroambiti:
i reati predatori, quelli che con eufemismo e discutibile definizione annoveriamo nella “microcriminalità”, che maggiormente interessano la popolazione che legittimamente chiede di non trovare la casa svaligiata, di non subire scippi, di non essere truffata da impudenti delinquenti approfittatori delle fasce più deboli della popolazione, di vivere insomma una vita tranquilla;
lo spaccio di stupefacenti, che ha visto un deciso, preoccupante incremento.  Ne consegue quindi che anche la richiesta è aumentata, ci sono troppe persone, per lo più giovani, che fanno uso di droghe, prodotto diretto delle carenze etiche, sociali e psicologiche che rappresentano i connotati patologici della nostra società;
l’immigrazione clandestina, con soggetti irregolari spesso coinvolti in fenomeni criminali di varia natura e che creano allarme sociale (si rileva un parallelismo tra clandestinità ed esposizione al “rischio di illegalità”).
Dal 1° giugno 2014 al 31 maggio 2015, nell’ambito di uno scenario dell’ordine e della sicurezza pubblica che, pur evidenziando una generale contrazione dei delitti, non deve far abbassare la guardia, i carabinieri del comando provinciale di Sondrio hanno proceduto per circa il 90% dei reati denunciati, e di questi circa il 71% scoperti, arrestando 124 persone e denunciandone 1.723.
Ma mi sento di rassicurare la popolazione affermando che in questa provincia viviamo una situazione di relativa tranquillità, anche se a volte la sicurezza percepita è inferiore a quella reale. ma credo che il senso di insicurezza derivi non tanto dalla carenza di prevenzione quanto dalla vaghezza della sua portata, dall’incertezza della minaccia, dalla paura che ci perseguita senza una ragione. è in questo turbamento indistinto che si sovrappongono, divergendo a forbice, i concetti di sicurezza percepita e sicurezza reale.
Per parte mia, con la soddisfazione e l’orgoglio di comandante, non posso che ringraziare i miei uomini, che hanno operato quotidianamente con tenacia e professionalità, che hanno sempre creduto nel loro lavoro, superando anche le delusioni e sacrificando i loro affetti. Sicuri del sostegno della gente perbene, noi continueremo a dare sempre il massimo: questo deve essere sempre il nostro dovere morale, che ha come referente la coscienza, perchè, come diceva lo scrittore Giovannino Guareschi, “il dovere non è nei regolamenti, ma è dentro di noi. Il dovere è tale soltanto se lo si riconosce al lume del ragionamento e della morale”. E la nostra attività sarà più agevole se tutti collaboreranno con noi.
Viva l’Arma dei Carabinieri!
Viva l’Italia!”
Paolo Ferrarese

I RICONOSCIMENTI

ELOGIO DEL COMANDANTE PROVINCIALE DI SONDRIO AI MILITARI DEL NUCLEO IVESTIGATIVO DEL REPARTO OPERATIVO
Nucleo Investigativo di Comando Provinciale, in occasione dell’efferato omicidio di una ragazza e del tentato omicidio di un giovane disabile, sfruttando al meglio le proprie potenzialità operative e in stretta coordinazione con le forze presenti sul territorio, riusciva a raccogliere incontrovertibili ed inconfutabili elementi che, vagliati dall’Autorità Giudiziaria, portavano al fermo dell’autore dei due eventi.
Grosotto, agosto –  ottobre 2014
Riconoscimento ritirato dal Mar. Ca. Gim DE MASI, in rappresentanza del Nucleo Investigativo.

ELOGIO DEL COMANDANTE PROVINCIALE AL NUCLEO OPERATIVO E RADIOMOBILE DELLA COMPAGNIA CARABINIERI DI TIRANO.
Nucleo Operativo e Radiomobile di Compagnia distaccata, nell’ambito dell’azione di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, conduceva rapida ed incisiva attività investigativa nei confronti di due soggetti dediti alla coltivazione di marijuana. L’operazione si concludeva con l’esecuzione di due arresti in flagranza di reato, il sequestro di oltre 5 chilogrammi di cannabis indica e di alcuni funghi allucinogeni, nonché lo smantellamento e sequestro di due serre domestiche allestite per la coltivazione dello stupefacente.
Tirano e Sondalo - marzo 2015
Riconoscimento ritirato dal Mar. Ca. Sebastiano MASTROGIOVANNI, Comandante del NOR della Compagnia di Tirano

ELOGIO DEL COMANDANTE PROVINCIALE DI SONDRIO AI MILITARI DELLA STAZIONE CARABINIERI DI MORBEGNO.
Personale di Stazione distaccata, intervenuto a seguito di denuncia di rapina patita da un minorenne, aggredito con un coltello  in un parco cittadino, identificava ed arrestava i due autori, che nel frattempo avevano tentato di allontanarsi dalla zona, recuperando l’arma ed i contanti sottratti al rapinato.
Morbegno, marzo 2015.
Riconoscimento ritirato dal Mar.A.s.UPS Mario DEL DEO, Comandante della Stazione di Morbegno.

ELOGIO DEL COMANDANTE PROVINCIALE AI MILITARI DELLA STAZIONE CARABINIERI DI DELEBIO.
Nel corso di servizi straordinari di controllo del territorio, appositamente organizzati per far fronte a diversi furti in abitazione, che le indagini svolte imputavano ad un gruppo criminale itinerante, i militari del reparto intercettavano quattro soggetti in fuga da area residenziale teatro di tentati furti, registrati immediatamente prima. Postisi al loro inseguimento, riuscivano a fermarli ed a procedere all’arresto di tre di essi ed alla denuncia del quarto.
Dubino, novembre 2014
Riconoscimento ritirato dal Mar. Ord. Carmine PICA, Comandante della Stazione di Delebio

COMPIACIMENTO DEL COMANDANTE PROVINCIALE AL MARESCIALLO AIUTANTE SOSTITUTO UFFICIALE DI PUBBLICA SICUREZZA FRANCESCO FLORENO.
In congedo dal 31 maggio scorso, ha lavorato con grande impegno e spirito di sacrificio, distinguendosi sia per le proprie doti personali, tra le quali spiccano la sensibilità, l’umanità e l’educazione, sia per le doti professionali, contraddistinte da grande perizia, acume investigativo, incondizionata disponibilità . Tali qualità gli hanno consentito di assumere e sostenere il comando del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, nel quale aveva già accumulato proficua esperienza, con cui ha conseguito importanti ed apprezzati risultati.
Provincia di Sondrio, maggio 2012 – maggio 2015.
Ritira il Mar.A. s. UPS in congedo Francesco FLORENO
 

Giustizia