2 2 (Aggiornamento del 2.2) UN, DUE, TRE: TARTAGLIA, MAGI, TREMONTI

Tre notizie concernenti la Giustizia.

TARTAGLIA. Massimo Tartaglia, il feritore del Presidente del Consiglio Berlusconi, già uscito di galera una decina di giorni fa e trasferito al reparto di neuropsichiatria dell'Ospedale San Carlo ora, per nuova decisione del GIP Cristina Di Censo esce anche da lì e va agli arresti domiciliari in una comunità. Lo avevano chiesto i suoi legali avv. Rubino e avv.ssa Insalaco, lo aveva certificato Il suo perito di parte, aveva dato il suo assenso il PM e quindi con grande sollecitudine e non frequente velocità è venuta la decisione di ricoverarlo in una comunità protetta, naturalmente in quella indicata dai difensori. Omettiamo commenti. Ricordiamo solo che quel tale l'ultima visita psichiatrica, come a suo tempo scritto, l'aveva fatta diversi anni fa e che aveva solo una psicologa che lo seguiva 'saltuariamente' come lei dichiarò alla stampa. Ricordiamo ancora che la 'infermità mentale', così certificata dal suo perito di parte dr. Dalla Pria che lo ha trovato depresso, non gli ha impedito di partecipare a un programma di Bonolis, senza che evidentemente la redazione del programma, nell'esaminarlo in sede di selezione, non si sia affatto accorta che aveva a che fare con un matto (si può definirlo così vista la dichiarazione del suo pentito? Se non si può parola torna indietro, ma se non lo è come mai tutto quell'andaraban per toglierlo da dietro le sbarre?).

Quel tale ha attentato alla vita del Premier. E' andata bene, come abbiamo scritto allora, per 10 centimetri. Se al posto di colpirlo sulla bocca lo avesse centrato in una tempia o in un occhio non solo ci sarebbero state conseguenze pesanti, forse irrimediabili per una persona ma anche conseguenze sull'ordinato svolgimento dell'attività istituzionale del Paese.

Con il passaporto della infermità mentale evita la galera. Ma continua a restare il dubbio, anzi magari si ingrandisce anche: ma si tratta veramente di un matto che ha fatto tutto da solo?

E' vero che forse conviene a tutti questa versione, magari anche al Paese.

E' vero che a San Vittore probabilmente han tirato un sospiro di sollievo a vederlo uscire.

E' vero che poi all'Ospedale San Carlo probabilmente han tirato un sospiro di sollievo a vederlo andarsene nella comunità protetta.

E' vero che…

E' però anche vero che l'uomo della strada, e non importa se di sinistra, di centro o di destra se intellettualmente onesto, una cosa del genere non la digerisce facilmente.

MAGI. Non parliamo del dr. Massimo Magi che da Sondalo a Lampedusa con i suoi interventi di artroscopia al ginocchio ha fatto miracoli ma del dr. Oscar Magi, il magistrato che si è trovato sul tavolo una bella - si fa per dire - gatta da pelare, ovvero la questione del rapimento dell'Iman di Milano Nasr Osama Mustafa Hassan detto Abu Omar da parte di agenti della CIA, a quanto pare con collaborazioni italiane.

Una premessa ci vuole. Da che mondo è mondo i Servizi segreti si muovono secondo le loro regole cioè a dire 'anche senza regole'. Nell'accezione comune, nell'immaginario collettivo il prototipo è il James Bond di Ian Fleming. A chiunque risulta difficile pensare che di fronte a pericoli di terrorismo o di altre serie cose i servizi segreti stiano dentro le regole come per la vita di tutti i giorni. Facessero così saremmo morti tutti…

Il dr. Magi da giudice monocratico si è trovato davanti il blocco rappresentato dal 'segreto di Stato', guarda caso messo dal Governo di centro sinistra e poi confermato dal Governo di centro destra. Già questo la dice lunga e fa pensare a motivazioni serie. Non basta. Ecco dunque il ricorso alla Corte Costituzionale che però con sentenza n. 106 del 3 aprile 2009 dà ragione al Governo.

Il dr. Magi dichiara nella sua sentenza di essere stato costretto ad osservare le conclusioni della Corte (mancava altro!) ma ne dice di tutti colori. Avesse potuto farlo avrebbe deciso ben diversamente. Osserva ma va giù di brutto. Monta in cattedra e accusa. Per lui la sentenze della Consulta "è un paradosso logico e giuridico di portata assoluta e preoccupante…" eccetera eccetera, andando sempre sul pesante.

Che deve dire l'uomo della strada se partono anche le ultime certezze? Se anche la Corte prende cantonate…

Le cose infatti sono due:

- o ha ragione il dr. Magi e quindi la Corte Costituzionale ha preso una cantonata

- o è il dr. Magi che vuole essere al di sopra perfino della Consulta

Ha da essere considerato che in base alla Costituzione è la Corte Costituzionale - primi due commi dell'art. 134 a giudicare:

a) sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni;

b) sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni.

Visto però che non esiste un soggetto che possa giudicare sui conflitti interpretativi fra la Consulta e un singolo magistrato, dovendosi delle due scegliere l'una il caso è semplice:

- o a casa la Corte Costituzionale

- o a casa il magistrato che ne vorrebbe sapere di più della Corte.

Veda poi il CSM

TREMONTI E SCUDO FISCALE

Il nostro convalligiano e concittadino se ne è sentite di tutti i colori quando è venuto fuori con l'idea dello scudo fiscale. Non è giusto perché si tratta di gente che ha frodato, o tentato di farlo, il fisco eccetera. Tanti dicevano così. Abbiamo spiegato in precedenza le ragioni per cui, secondo noi, lo scudo avrebbe funzionato.

Ha funzionato.

A Natale il Tesoro ha comunicato che erano rientrati in Italia 95 miliardi di €uro con un doppio risultato. Intanto c'è il rilevantissimi incasso dello Stato e poi quello che ha osservato l'Ufficio studi della Cgia di Mestre e cioé che in tre mesi lo scudo fiscale ha permesso di riportare alla luce l'equivalente di quanto la Guardia di Finanza ha recuperato in 4 anni e mezzo di lotta all'evasione fiscale. Giova ricordare, in modo che non si pensi che si tratta di valutazioni Berlusconiane, che il Direttore della CGIA è il candidato di centro-sinistra alla carica di Governatore della Regione Veneto. Quasi 100 miliardi sono sicuramente un tonico per la nostra economia e ce ne saranno ancora visto che c'è stata la proroga sino ad aprile. Perché eravamo sicuri del risultato positivo? Perché la crisi finanziaria mondiale ha fatto capire a tutti, a cominciare dagli USA, che lo strapotere della finanza porta a risultati catastrofici, come si è visto. Si è conseguente incrinato tutto un sistema ed in particolare quello dei Paradisi fiscali. Quando il mondo ha assistito incredulo alla Svizzera che consegnava agli Stati Uniti l'elenco degli evasori Yankees è cominciata la discesa. Non solo ma quello che fino a ieri costituiva un riservatissimo caveau da cui nulla trapelava si è rivelato un formaggio Emmenthal, pieno cioè di buchi. Si sono moltiplicati i casi di sottrazione di elenchi. In questi giorni l'elenco di conti tedeschi in Svizzera è stato messo in vendita a oltre due milioni di €uro, poco in confronto a quello che potrebbe ricavarne il Fisco tedesco tanto che la signora Cancelliere Angela Merkel ha dimostrato interesse per l'acquisto.

Chi si scandalizzava per il provvedimento dovrebbe prendere atto che la soluzione pragmatica di Tremonti, e nei termini come è stata pensata (in Germania avevano voluto una aliquota più alta che in Italia col risultato che l'operazione è stata un flop), è andata a segno, oltre a tutto facendo emergere una ricchezza che prima poteva solo essere immaginata senza riscontri reali. E non è poco. Per avere una idea più realistica, è come se nel sistema economico provinciale fossero di colpo iniettati un trecento milioni di €uro, cifra tonda.

E che c'entra tutto questo con la giustizia? C'entra. L'aver assistito a una inversione dei flussi di denaro, da 'Italia verso…' a 'verso l'Italia' fa dire di avere assistito a un atto di giustizia. Per vie non convenzionali, in modi non rituali, con qualche discussione di natura etica, ma con un risultato concreto perché un tal volume di risorse che ovviamente i detentori non lasceranno sotto il materasso e che produrrà altra ricchezza ma soprattutto posti di lavoro.

POLITICA A PARTE

Ci avvediamo, giunti al termine di questa fatica, di aver dimenticato una precisazione, che facciamo in chiosa. I due magistrati maggiormente impegnati di cui ai primi due punti lo sono entrambi sui problemi della Giustizia e nelle attività di corrente. Abbiamo però voluto prescindere dalla loro posizione, chiaramente orientata a sinistra, perché i le valutazioni da noi espresse hanno piena validità quali siano gli orizzonti politici di riferimento.

Luca Alessandrini

Luca Alessandrini
Giustizia