SALLUSTI COME GUARESCHI. UNA PAGINA CHE NON FA ONORE AL NOSTRO PAESE
Nel 2007 il quotidiano Libero pubblica una nota, firmata Dreyfus - solo dopo la definitiva condanna l'on. Farina dichiarerà di esserne lui l'autore - sul caso di una tredicenne, dell'aborto e via dicendo. Il giudice tutelare torinese dr. Giuseppe Cocilovo si sente diffamato e querela. Quattro anni dopo, nel giugno dello scorso anno, la Corte d'appello di Milano a un anno e due mesi di carcere e a 5000 euro. Clamorosamente non viene concessa la sospensione condizionale della pena che in genere la si dà a imputati di ben più gravi delitti. Cassazione, 26 settembre scorso conferma condanna e niente sospensione della pena fregandosene della richiesta del Procuratore Generale di rinvio alla Corte d'appellO. Il Giornale pubblica (xx)
Il 'caso Sallusti' é grave sotto molteplici punti di vista. Lo hanno osservato taluni, altri invece dribblando lo'scomodo' caso (se al posto di Sallusti ci fosse stato un giornalista, poniamo, di Repubblica o di qualsasi altro giornale di linea sostanzialmente di sinistra.ci sarebbe stata la rivoluzione...)..
Ricapitoliamo.
Nel 2007 il quotidiano Libero pubblica una nota, firmata Dreyfus - solo dopo la definitiva condanna l'on. Farina dichiarerà di esserne lui l'autore - sul caso di una tredicenne, dell'aborto e via dicendo. Il giudice tutelare torinese dr. Giuseppe Cocilovo si sente diffamato e querela. Quattro anni dopo, nel giugno dello scorso anno, condanna da parte della Corte d'appello di Milano a un anno e due mesi di carcere e a 5000 euro. Clamorosamente non viene concessa la sospensione condizionale della pena che in genere la si dà a imputati di ben più gravi delitti. La Cassazione il 26 settembre scorso conferma condanna e niente sospensione della pena fregandosene della richiesta del Procuratore Generale invece di rinvio alla Corte d'Appello. Il commento de 'Il Giornale", indirizzo in calce. (xx)
La notizia é destinata ad aumentare (!?!?!) in campo internazionale il prestigio del nostro Paese, quantomeno in Europa, USA e altri Paesi di cultura occidentale. Siamo gli unici infatti a sbattere un giornalista in galera sulla base di un immodificata - ma quasi mai applicata - regola che aveva un senso nella logica fascista, quella del MinCuPop, Ministero della Cultura Popolare il cui ruolo era quello di controllare quanto veniva scritto, di fornire le cosiddette 'veline' che contenevano il diktat su cosa, e come, si doveva scrivere, e che costituisce oggi un insulto alla democrazia nella nostra Repubblica.
Una norma democraticamente ributtante, come hanno detto un po' tutti, ma anche operativamente allucinante. Il Direttore di un giornale deve infatti rispondere 'in vigilando' per tutto quello che viene pubblicato sul suo giornale. Se si tratta di un settimanale il Direttore avrebbe in teoria la possibilità di farlo. Se si tratta di un quotidiano dite voi come fa il Direttore a controllare 50 - 60 pagine!
E' talmente obbrobriosa questa norma che nessuno la applica, salvo, dal 1945 ad oggi, due casi parzialmente simili.
Qui però c'é un elemento del tutto particolare. Chi si é ritenuto diffamato? Un magistrato. Nulla quaestio syul suo diritto di querelare e pretendere la tutela della sua onorabilità. E l'ha avuta con il dovuto risarcimento. E' però andata avanti la parte penale.
Andreotti diceva che malignare é peccato ma magari ci si indovina. Lo diceva uno al bar non più tardi di 24 ore fa, uno fra l'altro che aveva appena votato per Bersani quindi non certamente 'amico' di Sallusti, dicendo che se il diffamato non fosse stato un magistrato magari non sarebbe successo niente (aggiungiamo, una volta che il diffamato avesse avuto il risarcimento morale e materiale. Da notare infatti che Sallusti era imputatro, ed é stato condannato, non per avere scritto il pezzo incriminato ma come direttore
Condanna definitiva. Ma la cosa é talmente abnorme, si pensa, che ovviamente verrà la grazia ad evitargli la galera. Sorpresa, anche per i magistrati interessati: lui la grazia non la chiede e se non c'é la richiesta non può essere rilasciata. Si muove il Parlamento che da anni ha questo problema sul tavolo con quello che sembrava un accordo ampio sull'eliminazione della galera con risarcimento monetario a chi risukltasse veramente diffamato (noi aggiungiamo il rispetto delle norma che vorrebbe che la rettifica avvenisse nella stessa pagina e con identiche caratteristiche. Una norma oggi disattesa dato che quando le rettifiche ci sono finiscono in pagina interna, magari nelle lettere al direttore, con titoli e dimensioni ben diverse rispetto alla avvenuta diffamazione...). Alla Camera riescono a cincischiare anche di fronte al problema, che é sì singolo ma soprattutto emblematico di un problema di carattere generale. La questione va avanti. Il Procuratore di Milano, probabilmente allarmato di fronte all'ipotesi che Sallusti vada veramente in galera, un caso di natura internazionale e probabilmente da Corte europea, trova il modo di destinarlo agli arresti domiciliari presso la casa della Santanché, notoriamente sua compagna. Apriti cielo. Le redazioni si infiammano con parole di fuoco per questi 'arresti dorati' per lui ben diversamente da tanti poveri diavoli. La reazione di Sallusti - l'abbiamo ascoltato in TV - é impressionante nella sua durezza contro i colleghi definiti 'ignobili' o appellativo simile. "Io non ho chiesto i domiciliari, voglio andare in galera" dice. Se il magistrato ha da cercare una soluzione per non apparire, internazionalmente, quel che si profila, sono affari suoi. Io non ne voglio sapere. E poi le ultime mosse con il giorno 6 il processo per direttissima per 'l'evasione' dagli obblighi domiciliari.
Due commenti da leggere
Consigliamo la lettura di due sensati ed equilibrati articoli di Monica Mondo, 'figlia di giornalista, moglie di giornalista', tre figli, collaboratrice della TV della CEI
Un errore a senso unico che toglie la libertà ai nostri figli (2.12.2012)
http://www.liquida.it/alessandro-sallusti/
e, in precedenza (26.9.2012)
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2012/9/26/CASO-SALLUSTI-Ha-dif...
E poi doveroso sentire anche la campana de "Il Giornale":
(xx) http://www.ilgiornale.it/news/interni/caso-sallusti-giudice-cassazione-a...
Ieri
In 67 anni troviamo due casi. Il primo riguardante Jannuzzi, il secondo Guareschi
I precedenti: 1) Jannuzzi
Lino Jannuzzi ebbe in particolare un percorso ad ostacoli fra accuse di diffamazione (anche per avere criticato i giudici del processo a Tortora) che, avuto il suo mandato parlamentare nel PSI, ebbe a dover scontare i domiciliari potendo uscire solo dalle 8 alle 19. Venne però la grazia da Ciampi.
Andando a ritroso nel tempo si trova un altro illustre casom, quello di Giovannino Guareschi.
I precedenti: 2) Guareschi
Il caso di Guareschi ha fatto storia.
1950 condanna con la condizionale a otto mesi come Direttore. La ragione: vilipendio al Capo dello Stato, Luigi Einaudi per una vignetta, non sua ma di Carletto Manzoni sul Candido che mettevanp in discussione il titolo di senatore sulle etichette de vino che produceva.
1954 Guareschi condanna a 12 mesi per diffamazione. La ragione: querela di Alcide De Gasperi per la pubblicazione di su credute due sue lettere in base alle quali avrebbe chiesto agli alleati di bombardare la periferia di Roma. Prima di pubblicarle le aveva analizzate anche con perizia calligrafica.Secondo Guareschi le missive erano autentiche. Prima di pubblicarle, aveva sottoposto le lettere addirittura a una perizia calligrafica e quindi fu in grado di dichiarare al tribunale quantomeno la buona fede.
Finì lì perché Guareschi ritenendosi vittima di una ingiustizia non presentò appello e scelse quindi la via del carcere a quel punto sommando i periodi delle due condanne. Più di 400 giorni dietro le sbarre con il non invidiabile primato il primo, e sinora unico, giornalista vigente la nostra democrazia a passare in cella tutto il periodo come da condanne, con conseguenze sulla sua salute.
Onorevole Sallusti?
Non succederà a Sallusti. Alle prossime elezioni - opinione nostra - sarà deputato e potrà così continuare le sue battaglie a Monte Citorio (Si scrive così, non tutto attacato)