CI RISIAMO ..! A PROPOSITO DEI PROCESSI AL BERLUSCA

Tra il Berlusca e la giustizia è di nuovo guerra. Ma forse sarebbe meglio scrivere "tra il Berlusca ed i giudici", il che forse non è la stessa cosa.

Il nostro Premier ha cercato di bloccare il suo ultimo processo. Lo ammettono pure suoi sostenitori e colleghi di parte politica.

Anche se, in fondo, l'idea di dare una corsia preferenziale ai processi "importanti" non è poi così campata per aria.

Diciamola tutta: se non ci fossero di mezzo i guai giudiziari del Berlusca, è assai probabile che gli animi si scalderebbero molto meno. Tanto più che, lo sappiamo bene, la nostra giustizia è tutto, tranne che veloce. Non è la prima volta che condannati per reati gravissimi se ne escono per "decorrenza dei termini". Per cui ...

Ma il punto, a mio modestissimo parere, non è questo.

Lo ho sentito esprimere dall'avvocato Pecorella, del PdL ed acerrimo nemico della nostra giustizia (di nuovo: meglio dire dei nostri giudici).

Il Berlusca rischia, se condannato, 6 (sei) anni di galera.

Impossibile per un Capo di Governo presentarsi nei consessi internazionali, con una simile condanna.

Suvvia, ammettiamolo, ve lo immaginate nelle sedi UE, al G8 et similia: "... piacere Berlusconi, appena condannato a sei anni di galera ...".

Se considerate l'idea che all'estero vi è dell'Italia, la cosa è assolutamente improponibile.

Ed allora, se il Berlusca desse le dimissioni, chi potrebbe contestarlo?

A questo punto, oltre alle conseguenza dirette, quali problemi in borsa, amministrazione dello Stato in panne per due o tre mesi, ecc. ecc. si porrebbe per gli elettori una scelta: o si rielegge il Berlusca CONTRO la magistratura, oppure lo si silura ed allora via a Veltroni ed al PD.

In questo caso, poco male, per lo Stato (con la S maiuscola), salvo il fatto che sarebbe evidente come la magistratura avrebbe potuto influenzare la scelta del Sovrano che - seconda la dizione degli amici elvetici - è il Popolo.

Ma nel secondo cosa, sarebbe un grosso guaio.

Se Berlusconi venisse rieletto (il che sarebbe tutt'altro che improbabile) come la mettiamo con i giudici?

Vi sarebbe la prova che il Sovrano NON si fida di loro!!!

Od almeno che se ne infischia delle loro inchieste o condanne.

L'Italia può correre un rischio simile? Possiamo correre il rischio di delegittimare completamente la magistratura (che non a caso ho sino ad ora scritto in minuscolo)?

Agli amici di sinistra ricordo che il Governo Prodi, con tutti i suoi limiti e le sue crisi, cadde - di fatto - per l'ennesima inchiesta giudiziaria. Che tirando in ballo nientemeno che il Ministro della Giustizia (che non fu minimamente difeso dai colleghi, causa la subalternità della sinistra alla magistratura) decise di andarsene sbattendo la porta.

Badate, carissimi amici, che non sto dicendo che Mastella o Berlusca non siano colpevoli di qualcosa.

Sto solo ponendo il problema della continua interferenza di un qualsiasi procuratore che emette avvisi di garanzia (che da noi sono quasi una condanna) contro questo o quel politico.

Se poi il politico è importante si rischia, ogni volta lo scontro.

Ma torniamo al caso Berlusca.

Può il nostro Premier fidarsi dei giudici di Milano?

Penso di appartenere a quel 60% (almeno) di Italiani che credono di NO.

Mi spiego: ritengo un 60% perché vi metto tutto il PdL + Lega ma anche un 10% almeno di Non Berlusconiani di sinistra che però diffidano assai della magistratura.

Ne conosco parecchi.

Un carissimo amico, con grande esperienza politica, uomo di sinistra, mi ha detto più volte "... mai potrò dimenticare e giustificare che, con il 1° governo Berlusconi, Di Pietro gli abbia inviato un Avviso di Garanzia il giorno stesso che il ns Capo del Governo presiedeva un summit internazionale contro la criminalità ... Di Pietro, così facendo ha messo alla berlina non Berlusconi ma l'Italia ...".

E facendo in modo che l'Avviso giungesse prima al Corriere che al Berlusca. Il quale che lo lesse sul grande quotidiano milanese, a Napoli, prima di presiedere la riunione, aggiungo io.

Può fidarsi dei giudici di Milano, il nostro Premier, dopo simili fatterelli?

Lascio ad ognuno la responsabilità della risposta.

Ricordo solo che, all'estero, abituati ad un'altra politica ed ad altri rapporti tra Giustizia e Governo, il Premier è di TUTTI, non solo di quelli che l'hanno votato.

Per cui un Premier condannato significa che l'Italia ha scelto un delinquente.

Il che, in un Paese che è considerato, non del tutto a torto, la culla delle mafie, si può immaginare quale immagine trasmetta.

Chiudo ricordando che il giudice ricusato dai difensori del Berlusca, ha firmato più volte documenti contro di lui.

Sul tema giustizia, passi. Ma ha firmato pure sul tema Procreazione Assistita.

Quindi la ns giudice è APERTAMENTE un'avversaria politica del Berlusca.

Ma è un giudice, direte voi, un giudice amministra la giustizia! Mai si farebbe condizionare dalle sue idee politiche.

Mai sentito parlare, tanto per fare un nome, del processo a Socrate? O dei giudici rivoluzionari a Parigi, durante il Terrore?

Ricordiamolo bene: i giudici sono uomini (o donne) come TUTTI gli altri. Il fatto di portare la toga NON li pone sopra la natura umana.

Dovrebbe forse; sarebbe augurabile, certo. Ma un uomo (o donna) resta tale. Con tutte le sue debolezze ed i suoi limiti.

La storia è zeppa, letteralmente piena, di giudici di parte, influenzati, che hanno emesso sentenze "politiche". Chiunque abbia un minimo di conoscenza della storia mondiale lo sa.

Del resto, suvvia ammettiamolo, un giudice non è Gesù Cristo. Perché dovrebbe essere diverso dagli altri esseri umani?

In Italia, in nome della "caccia al politico della casta" (caccia del tutto teorica, in realtà non è cambiato nulla, lo dicono tutti ...), ci siamo dimenticati di queste banalissime verità.

Del resto, vogliamo fare una prova?

Quale politico di sn (o dx) si sentirebbe del tutto tranquillo ad essere inquisito da un procuratore o da un giudice che, sul piano politico, è APERTAMENTE è contro di lui?

Allora forse uno stop per rasserenare gli animi e per trovare una soluzione onde uscire da un simile ginepraio, che rischia di mettere in crisi lo Stato, sarebbe augurabile.

Con buona pace di Di Pietro, il ns Poliziotto d'Italia, come lo chiama, con malcelata ironia, il mio amico di sn di cui sopra.

Una soluzione?

Guardiamo ai paesi anglosassoni: la Giuria.

Non sarà la panacea universale.

Ma una Giuria discute e difficilmente una Giuria potrà essere formata TUTTA da filo Berlusca o da avversari dello stesso (oppure filo od anti Prodi, il problema non cambia).

Allora il Sovrano (vero) si riprenderà i suoi poteri sacrosanti, oggi usurpati forse anche dalla "casta" politica ma certo anche dalla "casta" dei magistrati (che - contrariamente ai politici - ve lo rammento, NON sono eletti).

Temo però che difficilmente la casta giudiziaria che- non dimentichiamolo - in Italia è l'unico potere dello Stato che giudica se stesso, senza controllo né politico né democratico, ceda la posizione di grandissimo potere che ha conquistato a partire dagli anni '90.

Nemo Canetta

PS. Leggo un articolo che riporta lo schema delle "avventure" giudiziarie del Berlusca.

Ho insegnato per 20 anni matematica. Mi piacciono statistiche e percentuali.

Totale procedimenti: 21

In corso: 2

Amnistiati: 2

Prescritti: 3

Assoluzioni: 7

Archiviati prima di giungere al processo

Per insussistenza del fatto: 7

Facciamo qualche percentuale.

In corso: 9,5

Amnistiati: 9,5

Prescritti: 14,3

Assoluzioni: 33,3

Archiviati prima di giungere al processo

per insussistenza del fatto: 33,3

Mi pare che, nonostante la dozzina di volumi di quel giacobino dallo sguardo gelido di Travaglio, risulti che nei 2/3 dei procedimenti il Berlusca non avesse nulla da rimproverarsi.

Da notare che in questo 66,6% vi sono i reati più gravi (strage, associazione mafiosa, traffico di droga ..).

E' pur vero che resta un 23,8% in cui (forse) se l'è cavata causa tira in lunga et similia.

A questo punto però, carissimi amici, vorrei porre qualche domanda.

- Se i giudici avessero portato avanti 21 inchieste in 14 anni su Pirelli, FIAT, Parmalat (!!), Cirio, Olivetti, ecc. ecc. , chi si sentirebbe di affermare che non avrebbero trovato più o meno le stesse magagne di Mediaset e di altre proprietà del Berlusca? Il caso Parmalat è indicativo. La magistratura ha iniziato l'interesse DOPO il crak. Ma Grillo (con tutto il suo folklore) aveva denunciato la situazione mesi prima. Però nessuno si era mosso.

- Non vi pare, cari amici, che 21 inchieste in 14 anni, una media di 3 ogni 2 anni, siano un segno di un "pochino" di accanimento, da parte dei magistrati, sul Berlusca?

- Ancora. Ci avete fatto caso che il Berlusca iniziò ad avere guai DOPO che si pronunciò per Fini come Sindaco di Roma e sopratutto DOPO la sua "discesa in campo"? Prima era sempre lui ma restava nell'ombra, come tutti i nostri "potenti" economici. E veniva perciò lasciato in pace. Come sono lasciati in pace gli altri.

- Qualcuno ha fatto il calcolo di quanto sono costate agli italiani tutte queste inchieste? Potete immaginare: centinaia di uomini impiegati, milioni di pagine di dossier, migliaia di ore di lavoro. Siamo certi che ne valesse la pena?

Nemo Canetta

Nemo Canetta
Giustizia