Le tasse e i cappelletti

di Mario Segni

Ho passato una giornata a
Milano, e, in anticipo su un appuntamento, ho fatto una
passeggiata nel centralissimo Corso Venezia. Passo davanti a
un negozio di alimentari, getto un’occhiata e faccio un
salto. Un chilo di cappelletti, un tipo di tortellini fatti
a mano, costa 48 ,€uro. Sì, avete capito bene, quarantotto
€uro al chilo, quasi centomila lire.

Dopo lo stupore mi viene in mente un pensiero strano, che
probabilmente gli unici che possono comprare un chilo di
cappelletti sono anche gli unici che si avvantaggeranno del
cambiamento delle aliquote di cui sta parlando il Governo,
visto che le tasse diminuiranno solo per redditi molto alti.
Pensiero grossolano, da profano e non da economista, lo so.
Ma dietro questo pensiero ne viene un altro, forse un tanto
più approfondito. Ma una riforma fiscale oggi non dovrebbe
guardare soprattutto al ceto medio, e in particolare a
quella fascia più bassa del ceto medio che si avvicina alla
soglia di povertà? Perché il grande problema italiano, e noi
l’abbiamo sempre detto, si chiama oggi la crisi del ceto
medio, il suo impoverimento, e la conseguenza che la forbice
tra alti redditi e fasce basse si allarga sempre più.
Mario Segni



GdS 30 X 04  www.gazzettadisondrio.it

Mario Segni
Giustizia