L'otto per mille alla Chiesa Cattolica. Le ragioni. I contrari (spesso ideologicamente tali). Vero che la Sgrena...?

di Luca Alessandrini

Abbiamo letto che la Sgrena avrebbe invitato a non dare
l'otto per mille alla Chiesa Cattolica Italiana. La signora
Sgrena é ovviamente libera di pensare e di fare quello che
vuole, ma gli altri sono liberi di esprimere le loro
valutazioni.

I casi sono due: o la notizia é vera o la notizia é falsa,
magari originata da un aspetto che evidenzieremo avanti.

Se la notizia fosse vera sarebbe, al minimo, la più grande
prova di ingratitudine oltre che di veramente scarsa
sensibilità. In questo caso ci sarebbe da dire "povera
donna" e proseguire con Dante "Non ti curar ecc. ecc."

E' possibile, e ci auguriamo, che la notizia sia falsa, o
quantomeno non esatta. E' infatti girata la notizia che
l'associazione di donne scrittrici e giornaliste
Controparola (di cui fanno parte Dacia Maraini, Elena
Gianini Belotti, Giuliana Sgrena, Chiara Valentini, Lia
Levi) ha invitato a non devolvere l'8 per mille alla Chiesa
Cattolica.

Per la verità fosse solo questa l'origine della voce girata,
e quindi l'appello negativo della Sgrena fosse indiretto,
beh - ferma restando ogni sua opinione - dichiarare almeno
di non voler entrare, né a favore né contro, nell'argomento
sarebbe stato non opportuno ma indispensabile.

Comunque sia la signora Sgrena non ne esce bene, da
qualsiasi parte si guardi la vicenda.

Legga, e chi la pensa come lei, quanto segue.
Luca Alessandrini

Otto per mille: la storia

Con il primo gennaio 1990 entra in vigore quella modalità
del nuovo sistema di sostegno
economico alla Chiesa che oramai viene chiamata otto per
mille. Eliminati i contributi diretti dello
Stato, viene introdotta una forma di contribuzione definita
attraverso le scelte dei cittadini. Ogni
anno, infatti, l’otto per mille del gettito complessivo
dell’Irpef è destinato a scopi sociali, religiosi e
umanitari. Spetta proprio ai cittadini determinarne la
destinazione, scegliendo tra Stato, Chiesa
Cattolica e altre confessioni religiose.
(...) A decorrere dall’anno finanziario 1990 una quota pari
all’otto per mille dell’imposta sul
reddito delle persone fisiche, liquidata dagli uffici sulla
base delle dichiarazioni annuali, è
destinata, in parte, a scopi di interesse o di carattere
umanitario a diretta gestione statale e, in
parte, a scopi di carattere religioso a diretta gestione
della Chiesa cattolica.

Le destinazioni di cui al comma precedente vengono stabilite
sulla base delle scelte
espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione annuale
dei redditi. In caso di scelte non
espresse da parte dei contribuenti, la destinazione si
stabilisce in proporzione alle scelte espresse.
(...) [art.47 legge 222/85]

Il sistema prevede un periodo di tempo pari a tre anni per
contare le scelte espresse dai
contribuenti (Tab.1, pag.4). In attesa di conoscerle in
dettaglio, e di operare in base a queste la
relativa suddivisione dell’otto per mille, lo Stato anticipa
ogni anno alla Chiesa Cattolica una
somma, successivamente precisata tramite conguaglio nel
momento in cui le scelte saranno note. Per i primi tre anni
l’anticipo dello Stato alla Chiesa
Cattolica è stato di 210 milioni di euro
(pari a 406 miliardi di lire). Esso rappresentava in pratica
la somma versata alla C.E.I. nel 1989,
ultimo anno in cui erano stati in vigore la congrua per
alcune categorie di sacerdoti (399 miliardi di
lire per parroci, vescovi e canonici) e il contributo per la
nuova edilizia di culto (7 miliardi di lire).

Nel 1993 invece l’acconto otto per mille è stato pari alla
quota attribuita dai cittadini alla Chiesa
Cattolica nel maggio del 1990. Nel 1994 è stata pari a
quella del 1991 e così via. Nel 1996 sono

iniziati i primi conguagli ordinari, mentre i conguagli
relativi al triennio 1990-1992 sono stati
restituiti in modalità rateizzata sul periodo 1996-1999
(Tab.2, pag.4).

Ogni anno, durante l’Assemblea Generale della C.E.I., i
vescovi determinano la
suddivisione dei fondi otto per mille destinati alla Chiesa
Cattolica per le tre finalità previste dalla
legge: sostentamento del clero, esigenze di culto della
popolazione, interventi caritativi in Italia e

nei Paesi del Terzo Mondo.

La Chiesa Cattolica interviene in Italia sia nel campo del
culto che della carità in due forme:

(1) con le quote trasferite dalla C.E.I. annualmente alle
diocesi, e destinate ad attività locali;

(2) con
le quote destinate ad attività di rilievo nazionale,
riservate alla Presidenza della C.E.I.

Otto per mille: i dati (1)

I dati ufficiali comunicati dal Ministero delle Finanze
sugli esiti delle scelte per la
destinazione dell’otto per mille sono aggiornati all’anno
2001 e si riferiscono al comportamento dei
cittadini italiani contribuenti come persone fisiche.


Tab.1 Scelte per la Chiesa Cattolica nella firma otto per
mille
(Fonte: Comunicazioni dello Stato a C.E.I.)

Chiesa Cattolica
(%)

1990 76,17%

1991 81,43%

1992 84,92%

1993 85,76%

1994 83,60%

1995 83,68%

1996 82,56%

1997 81,58%

1998 83,30%

1999 86,58%

2000 87,17%

2001 87,25%


Tab.2 Quota dell'otto per mille assegnata alla Chiesa
Cattolica per anno

(Fonte: Comunicazioni dello Stato a C.E.I.)

Anno
Fondi assegnati
alla C.E.I.
(milioni di euro)


Anticipo relativo

all’anno in corso

(a)

Conguagli e ratei

relativi a tre o più

anni prima

(b)

1990 210 210 --

1991 210 210 --

1992 210 210 --

1993 303 303 --

1994 363 363 --

1995 449 449 --

1996 751 491 260

1997 714 476 238

1998 686 494 192

1999 756 539 217

2000 642 555 87

2001 763 630 133

2002 908 724 184

2003 1.016 788 228

2004 937 783 154

Otto per mille: i dati (2)

Nella successiva tabella sono contenuti i dati della
ripartizione dei fondi assegnati secondo
le tre destinazioni previste dalla legge 222/85.

Davvero rilevante è stato il complesso degli interventi che
si sono potuti realizzare dal 1990
ad oggi a vantaggio della Chiesa Cattolica e del Paese.
All’attenzione per il clero italiano, che ha
assicurato alla totalità dei suoi componenti un trattamento
dignitoso sia durante l’esercizio del
ministero pastorale sia in presenza di condizioni
d’invecchiamento e di malattia cronica, si sono
accompagnate opere e provvidenze nel settore
cultuale/pastorale e nel campo caritativo che
dovrebbero esser meglio fatte conoscere nel loro numero,
nella loro qualità, nella loro capillare
diffusione sul territorio, nei segni evangelici che hanno
offerto, nei germi che hanno seminato
d’aggregazione e di socializzazione, nell’apporto che hanno
dato all’occupazione e allo sviluppo,

nella tutela che hanno garantito ad un gran patrimonio
storico-culturale e artistico, nella solidarietà
che hanno testimoniato ai Paesi del terzo mondo per la
promozione del loro sviluppo.


Tab.3 La ripartizione dei fondi otto per mille assegnati
alla Chiesa Cattolica dal 1990 al 2004
(Fonte: Rendiconto ann uale C.E.I. allo Stato, per gli anni
1990-2003; Assegnazioni assemblea C.E.I. per il 2004)

(milioni di euro) 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997
1998 1999 2000

Assegnazioni totali 210 210 210 303 363 449 751 714 686 755
643

A. Esigenze di culto e pastorale 38 56 58 72 86 147 319 327
302 368 233

A.1 Alle diocesi (culto e pastorale) 18 23 23 31 33 46 118
118 118 118 118

A.2 Edilizia di culto 15 23 26 30 38 65 74 77 73 76 54

A.3 Iniziative di rilievo nazionale 4 9 9 10 15 36 74 80 69
111 58

A.4 Tutela beni culturali ecclesiastici - - - - - - 52 52 41
62 3

B. Interventi caritativi 27 45 48 54 65 101 146 146 135 137
126

B.1 Alle diocesi (per la carità) 10 15 15 21 21 31 68 68 68
68 65

B.2 Terzo Mondo 15 26 28 30 39 65 72 72 62 65 54

B.3 Iniziative di rilievo nazionale 2 4 4 3 5 5 5 5 4 4 7

C. Sostentamento del clero 145 108 103 177 212 201 287 241
249 250 284

(milioni di euro) 2001 2002 2003 2004

Assegnazioni totali 763 910 1.016 952

A. Esigenze di culto e pastorale 324 412 452 442

A.1 Alle diocesi (culto e pastorale) 134 150 150 150

A.2 Edilizia di culto 83 120 130 130

A.3 Iniziative di rilievo nazionale 80 92 122 92

A.4 Tutela beni culturali ecclesiastici 26 50 50 70

B. Interventi caritativi 149 175 185 190

B.1 Alle diocesi (per la carità) 69 75 75 80

B.2 Terzo Mondo 65 70 80 80

B.3 Iniziative di rilievo nazionale 16 30 30 30

C. Sostentamento del clero 290 308 330 320

Nota: A causa degli arrotondamenti, la somma dei singoli
dati può risultare diversa dai totali scritti.

Nel 2002, è stato costituito un fondo di riserva pari a 15
milioni di euro. Nel 2003, è stato costituito un fondo di
riserva pari a 50 milioni di euro.

Queste riserve saranno destinate, per la maggior parte, ad
essere utilizzate in futuro per le esigenze di culto e
pastorale e per gli interventi caritativi.

Nel 2004 da queste riserve sono stati utilizzati 5 milioni
di euro per le iniziative di culto e pastorale e 10 milioni
di euro per le iniziative di carità.

Otto per mille: esigenze di culto della popolazione
A.1 - Diocesi italiane (per culto e pastorale)

Con l’otto per mille le diocesi italiane hanno potuto dare
risposta a tante esigenze pastorali
dei nostri quartieri, città e paesi. Esigenze relative, ad
esempio, alle problematiche familiari, alla
realizzazione di strutture educative e ricreative per
ragazzi e per iniziative di cultura religiosa. Ma

anche interventi per la formazione dei sacerdoti, per le
scuole di formazione teologica per laici,
catechisti ed insegnanti di religione, per aiutare le
parrocchie ed i monasteri di clausura in
condizioni di straordinaria necessità, tenendo conto che le
attività pastorali si fanno sempre più
articolate e si proiet tano maggiormente in prospettiva
evangelizzatrice e missionaria.

Fondi 8xmille
in milioni di Euro

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
2002 2003 2004

Alle diocesi

(culto e pastorale) 18 23 23 31 33 46 118 118 118 118 118
134 150 150 150

Ogni anno la metà dei fondi attribuiti dai vescovi per
questa finalità viene ripartita in parti
uguali per tutte le 227 diocesi, mentre la metà che rimane
viene suddivisa tra esse secondo il
numero di abitanti di ciascuna diocesi.

L’espressione «esigenze di culto della popolazione»
comprende molti settori di attività.
Ecco alcuni esempi: esercizio del culto (spese per
l’edilizia di culto, ivi comprese quelle per i nuovi
centri parrocchiali o per il loro restauro, gli arredi
sacri, ecc.); esercizio della cura delle anime
(sostegno ad attività pastorali, facoltà teologiche e
istituti di scienze religiose, parrocchie in
condizioni di necessità straordinarie, iniziative a favore
del clero anziano e malato, mezzi di
comunicazione sociale ecc.); formazione del clero e dei
religiosi; scopi missionari; catechesi ed
educazione cristiana (oratori e patronati, associazioni e
movimenti, ecc.); inoltre, talune diocesi

hanno inserito altre destinazioni specifiche: organizzazione
del sinodo diocesano, sostegno ai campi
scuola formativi per ragazzi e adolescenti, il sostegno ai
consultori familiari, i centri accoglienza e
di ascolto, la formazione degli operatori, ecc. nonché le
iniziative pluriennali diocesane.

Analizzando le spese delle diocesi per il culto e pastorale
nelle voci più rilevanti, si nota che
a livello nazionale in media il 32% dei fondi è destinato
agli interventi per l’esercizio del culto, il
42% per l’esercizio della cura delle anime, il 10% per la
formazione del clero e dei religiosi, l’1%
per scopi missionari, il 5% per la catechesi e l’educazione
cristiana e il 10% per le altre destinazioni
e le iniziative pluriennali diocesane.

Otto per mille: esigenze di culto della popolazione
A.2 - Edilizia di culto

L’intervento della C.E.I. riservato alla costruzione di
nuove strutture religiose costituisce
una risposta puntuale della comunità ecclesiale al fenomeno
dell’espansione dei centri urbani.

L’edificio di culto, con le opere annesse, è il cuore delle
comunità nascenti, centro di aggregazione
sociale, promotore non soltanto di attività pastorali ma
anche assistenziali, culturali e caritative.

Fondi 8xmille
in milioni di Euro

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
2002 2003 2004

Edilizia di culto 15 23 26 30 38 65 74 77 73 76 54 83 120
130 130

I progetti nascono in sede diocesana dalla convergenza di
tre soggetti: la diocesi, la
comunità parrocchiale destinataria ed i progettisti. Quindi
vengono sottoposti all’esame della

Commissione C.E.I. per la nuova edilizia, che procede alle
proprie osservazioni e propone il
finanziamento.

Nel corso del 2004 i fondi assegnati dalla C.E.I. per le
strutture religiose in Italia sono stati
130 milioni di euro. Nel corso dello scorso anno sono state
approvate ed ammesse al finanziamento
239 pratiche relative agli interventi edilizi a favore delle
parrocchie. I contributi della C.E.I.
vengono destinati in via prioritaria a strutture di servizio
religioso di natura parrocchiale o
interparrocchiale. Per struttura si intende la chiesa
parrocchiale o sussidiaria, la casa canonica, le
opere di ministero pastorale (aule di catechismo). Non sono
ammessi al finanziamento diretto degli

organi centrali della C.E.I.: aule scolastiche, impianti
cine-teatrali e sportivi, palestre, impianti di
sicurezza, di ristoro, sistemazioni esterne (giardini,
parcheggi), né lavori di ristrutturazione o
manutenzione ordinaria e straordinaria. Tutto ciò resta a
carico della comunità parrocchiale o della

diocesi.

Come è noto la Conferenza Episcopale non finanzia
interamente l’opera per un principio ecclesiologico ed educativo. Si ritiene, infatti, che il
concorso delle energie locali sia espressione di
partecipazione e corresponsabilità. La C.E.I., quindi,
interviene con un contributo massimo del 75%
della spesa preventivata nel limite di parametri approvati
annualmente dal Consiglio Episcopale
Permanente.

Un discorso a parte merita il capitolo case canoniche del
Mezzogiorno d’Italia, per le quali
la C.E.I., considerando le particolari condizioni
socio-economiche che caratterizzano gran parte del
Mezzogiorno, ha deliberato negli anni 1996-1999 e 2001-2004
uno stanziamento speciale e si è
impegnata con un contributo più elevato (85% della spesa
prevista). Le opere finanziate in questo
capitolo sono in corso di realizzazione.

Otto per mille: esigenze di culto della popolazione
A.3 - Iniziative di rilievo nazionale (1/2)

Sono tre le voci di ripartizione dei fondi per le iniziative
di rilievo nazionale: per le opere di
culto e pastorale di rilievo nazionale, per il Fondo
catechesi ed educazione cristiana e per i Tribunali
ecclesiastici regionali. Di seguito viene evidenziato il
dettaglio delle tre voci che costituiscono il
totale complessivo delle iniziative di rilievo nazionale per
il culto e la pastorale in Italia.

Fondi 8xmille
in milioni di Euro

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
2002 2003 2004

Totale iniziative di
rilievo nazionale

4 9 9 10 15 36 74 80 69 111 58 80 92 122 92

Opere di culto e pastorale di rilievo nazionale

In Italia vi sono opere e iniziative pastorali di lunga
tradizione e di varia configurazione
giuridica animate dal clero secolare, dalle famiglie
religiose o da un prezioso volontariato laicale,

che non possono essere dimenticate e domandano talvolta
interventi anche economici, per favorirne
il costante aggiornamento e renderne il servizio più
concreto e qualificato.

Fondi 8xmille
in milioni di Euro

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
2002 2003 2004

Opere di rilievo
nazionale

4 9 9 10 15 36 23 23 25 30 21 29 36 36 36

La C.E.I. riserva ogni anno una quota dei fondi provenienti
dall’otto per mille per il
finanziamento di opere di culto e pastorale di rilievo
nazionale. Tra le molte opere sostenute per
rispondere alle esigenze di culto della popolazione
troviamo: Attività di promozione
dell’ecumenismo e della pace (CeDoMEI, Comunità di S.
Egidio, Segretariato Attività
Ecumeniche), attività di promozione pastorale per i
detenuti, attività di formazione dei giovani

lavoratori (GiOC), animazione delle strutture di
collegamento della vita consacrata (Conferenza
Italiana Superiori Maggiori, Conferenza Italiana Istituti
Secolari), promozione di studi storicoecclesiastici
(Coord. Storici Religiosi, Rivista di Storia della Chiesa in
Italia) e della musica sacra
(Ass. Italiana S. Cecilia, Fed. Italiana Pueri Cantores),
promozione di studi sulla storia della liturgia
(Centro Azione Liturgica, Ass. professori e cultori della
liturgia), valorizzazione e promozione dei
musei religiosi e delle opere artistiche (AMEI, UCAI),
censimento e custodia del patrimonio
bibliografico ecclesiastico (ABEI, Pro Civitate Christiana),
promozione delle attività educative e
formative per i giovani (Forum Oratori Italiani), promozione
della salvaguardia del creato
(Fondazione Lanza), ricerca e informazione sulle sette (GRIS),
promozione delle attività
dell’apostolato biblico (Fed. Biblica Cattolica, Ass.
Biblica Italiana), informazione sulle attività
missionarie nel terzo mondo (MISNA), animazione degli
ambienti socio-sanitari (ACOS),
promozione della responsabilità educativa (AGE, UCIIM),
sostegno di associazioni per la
promozione delle famiglie (Fondazione Beltrame Quattrocchi,
Forum delle Associazioni Familiari),
promozione di associazioni nel campo dei mass-media (ACEC,
AIART, COE, COPERCOM, FISC,
FederGat, UCSI), studi giuridici e morali (CESEN, ATISM),
sostegno ai monasteri femminili di
clausura particolarmente bisognosi.

Otto per mille: esigenze di culto della popolazione

A.3 - Iniziative di rilievo nazionale (2/2)


Fondo catechesi ed educazione cristiana

Il Fondo catechesi ed educazione cristiana ha lo scopo di
assicurare un nucleo di risorse
volte a sostenere con sussidi la formazione catechetica e la
sperimentazione educativa, nonché
iniziative e proposte per contribuire alla matura formazione
religiosa delle persone. Si propone
quindi di essere strumento stabile per la realizzazione
delle finalità formative promosse
dall’Episcopato italiano a servizio dell’annuncio della fede
nella complessa società attuale.

Fondi 8xmille
in milioni di Euro

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
2002 2003 2004

Fondo catechesi
ed educazione
cristiana

-- -- -- -- -- -- 46 52 41 67 25 46 50 50 50

Le risorse-base del fondo sono state costituite nel
quadriennio 1996-1999, usufruendo del
flusso dei conguagli rateizzati relativi al triennio
1990-1992. Successivamente si è provveduto al
mantenimento delle risorse del fondo.

Tribunali ecclesiastici regionali
Nell’ambito della pastorale matrimoniale e familiare assume
delicato rilievo il problema dei
matrimoni ritenuti nulli e sottoposti perciò al giudizio
della Chiesa. Nel 2004 la C.E.I. ha stanziato 6

milioni di euro per concorrere al funzionamento dei 19
Tribunali ecclesiastici italiani. E’ stata così
ribadita la scelta, fatta per la prima volta nel 1998, di
alleggerire l’onere dei costi processuali, da
taluni ritenuti onerosi, che rischiava di scoraggiare
qualche fedele dall’intraprendere un processo

canonico per la dichiarazione di nullità matrimoniale.

Fondi 8xmille
in milioni di Euro

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
2002 2003 2004

Tribunali
ecclesiastici
regionali

La conseguenza più significativa di questa innovazione
riguarda l’onere che deve sostenere
chiunque inizia o interviene in un processo di nullità di
matrimonio. Infatti chi intraprende il
processo (parte attrice) oggi deve sostenere un costo di
soli 450 euro per i due gradi di giudizio che
si svolgono presso i Tribunali regionali italiani, e ha
diritto alla consulenza e all’assistenza gratuita
di un patrono stabile, professionista retribuito dal
Tribunale (cosa diversa dall’assegnazione di un
avvocato d’ufficio ai non abbienti). Chi è chiamato in
giudizio (parte convenuta), contribuisce con
225 euro se si costituisce con un proprio avvocato di
fiducia.

Otto per mille: esigenze di culto della popolazione

A.4 - Beni culturali e artistici ecclesiastici


I fondi destinati a questa finalità hanno l’obiettivo di
aiutare le diocesi italiane a promuovere
iniziative che abbiano come scopo la conoscenza, la tutela e
conservazione dei beni culturali
ecclesiastici, in special modo quelli legati al culto, e
stimolare la collaborazione tra le diocesi e gli
enti pubblici al fine di agevolare la tutela e la
valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico.

Fondi 8xmille
in milioni di Euro

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
2002 2003 2004

Beni culturali ed artistici

In Italia circa il 70% del patrimonio artistico è di
carattere religioso. Su circa 95.000 chiese,
ben 85.000 sono ritenute un bene culturale così come 1.535
monasteri, 3.000 complessi
monumentali, 5.500 biblioteche, 26.000 archivi, 700
collezioni e musei ecclesiastici e migliaia di
opere pittoriche e scultoree.

Varie le finalità dei contributi: inventario informatizzato
dei beni artistici e storici; dotazione
di impianti di sicurezza; sostegno agli archivi, alle
biblioteche e ai musei diocesani; restauro e
consolidamento statico dei beni architettonici; restauro
degli organi a canne di interesse storico;
iniziative per la custodia, tutela e valorizzazione dei beni
culturali ecclesiastici promosse dalle
diocesi mediante volontari associati.

In particolare nell’esercizio 2003 sono stati assegnati: 2,8
milioni di euro per la dotazione di
560 impianti di sicurezza; 7,5 milioni di euro per la
conservazione e consultazione di 177 archivi,
173 biblioteche diocesane, la promozione di 160 musei
diocesani e 17 archivi e 59 biblioteche di
Istituti di vita consacrata; e 119 mila euro per le
iniziative relative alla custodia, tutela e
valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici promosse
dalle diocesi mediante volontari associati
(accolte le domande di 10 associazioni). Sono in via di
erogazione 47,8 milioni di euro per il
restauro e consolidamento statico di 404 edifici di culto e
1,2 milioni di euro per il restauro di 75
organi a canne di interesse storico ed artistico.

Tra gli edifici monumentali più rappresentativi finanziati
lo scorso anno per il restauro figurano: la basilica
delle Grazie e relativo Battistero in Gorizia, la chiesa di
San Francesco alla Garbatella in Roma, chiesa concattedrale
di
Santa Maria in Matelica, la cattedrale di San Clemente in
Velletri, la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo in Sessa
Aurunca, la cattedrale di San Marco Argentano, la basilica
di San Giovanni Battista in Vittoria.

Tra le chiese: la chiesa madre di San Giovanni Apostolo in
Sortino, la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea
Apostolo in Mason Vicentino, la chiesa parrocchiale di San
Maurizio Martire in Riva Ligure (Imperia), la chiesa di San
Filippo Neri in Spoleto, la chiesa parrocchiale di San
Michele Arcangelo in Celle Ligure (Savona), la chiesa
parrocchiale di San Mercurio in Serra Capriola (Foggia), la
chiesa di San Domenico in Cassano all’Jonio, la pieve di
San Pietro in Messa di Pennabilli (Pesaro Urbino), la chiesa
di San Martino in Riparotta di Rimini, la chiesa
parrocchiale di Santa Caterina d’Alessandria in Pisa, la
chiesa dell’Immacolata in Oria (Brindisi), la chiesa di
Santa
Maria Maddalena al Sacro Sepolcro in Milano, la chiesa madre
di San Bernardino in Bernalda, la chiesa di San Matteo
al Carmine in Lucera (Foggia), la chiesa parrocchiale di San
Nicola e del Sacro Cuore in Capraia Isola, la chiesa del
Suffragio in Forlì, la chiesa parrocchiale di San Clemente
in Reggello (Firenze), la chiesa parrocchiale di San Bartolo
in
Cesena, la chiesa di Santa Maria del Carmine in San Marco
de’Cavoti (Benevento), la chiesa parrocchiale di San Pietro
Martire in Ascoli Piceno, la chiesa della Santissima Trinità
in Genoano (Roma), la chiesa cattedrale di San Nicolò di

Bari in Nicosia. L’elenco potrebbe continuare con altri 375
edifici.

Otto per mille: interventi caritativi

B.1 - Diocesi italiane (per la carità)


Gli interventi di carità realizzati nelle nostre diocesi non
solo danno risposte immediate e
concrete alle tante domande di aiuto provenienti dalle
numerose situazioni di povertà materiali e
spirituali, ma sono anche esempi di solidarietà capaci di
educare i membri della comunità cristiana
ad amarsi l’un l’altro come Gesù Cristo ci ha amati.

Fondi 8xmille
in milioni di Euro

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
2002 2003 2004

Alle diocesi
(per la carità)

10 15 15 21 21 31 68 68 68 68 65 69 75 75 80

Come per le esigenze di culto e pastorale delle diocesi,
ogni anno la metà dei fondi attribuiti
dai vescovi per questa finalità viene ripartita in parti
uguali per tutte le 227 diocesi, mentre la metà
che rimane viene suddivisa tra esse secondo il numero di
abitanti di ciascuna diocesi.

I fondi permettono la realizzazione di moltissime
iniziative, sorte dall’impulso della carità
cristiana e animate da sacerdoti, religiosi, religiose e
volontari laici, nelle diocesi, nelle parrocchie,
associazioni ed altri enti che danno una risposta efficace
alle tante emergenze relative alle vecchie e
nuove povertà.

Ecco di seguito alcuni esempi significativi: Nella diocesi
di Milano, la Caritas promuove
l’assistenza agli anziani soli, attraverso l’azione di
volontari che li visitano regolarmente presso il
loro domicilio per abbattere il muro della solitudine, per
assisterli nelle necessità quotidiane, per la
preghiera e per l’animazione di attività ricreative. Nella
diocesi di Fiesole, i fondi otto per mille
sono arrivati all’Unione familiare di Santa Maria
dell’Accoglienza, che coinvolge un gruppo di
famiglie che aprono la loro casa a chi più ne ha bisogno:
ragazze madri, ex carcerati, portatori di
handicap, drogati, immigrati. A Ragusa la Caritas ha avviato
un progetto di formazione per
immigrati. I ragazzi, provenienti per lo più dall’Africa, in
aula imparano tecniche agricole e in
campagna, grazie alla collaborazione con una cooperativa di
Comiso, le applicano. Così, tornando

al loro paese, essi avranno una possibilità di ricostruirsi
una vita ed un futuro attraverso un lavoro
dignitoso. A Termoli i fondi sono arrivati alla mensa “Gesù
e Maria”, una mensa per i poveri aperta 

365 giorni all’anno per testimoniare il Vangelo della
Carità.

A Roma, i volontari della Caritas che collaborano con
l’Ostello di via Marsala. Sono per lo più studenti
universitari, che durante la settimana portano
assistenza notturna ai barboni della città.

Portare una coperta, una bevanda calda è spesso il primo
passo per recuperare persone che hanno
fatto della strada la loro casa. A Castellace, nella diocesi
di Oppido Mamertina - Palmi, don Bruno e
suor Alessandra accolgono i malati terminali di AIDS
provenienti da tutta Italia. La finalità della
casa di accoglienza non può essere quella di vincere la
malattia, bensì di dare ai malati la possibilità
di vivere in modo dignitoso, di essere curati, di impegnarsi
nel lavoro e di non sentirsi più soli e
abbandonati.

Otto per mille: interventi caritativi

B.2 - Terzo Mondo (1/2)


Tutti gli interventi finanziati dalla C.E.I. hanno lo scopo
di promuovere lo sviluppo integrale
delle persone e delle comunità dei Paesi del Terzo Mondo,
valorizzando le iniziative delle Chiese
locali a favore delle proprie popolazioni.

Fondi 8xmille
in milioni di Euro

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
2002 2003 2004

Terzo Mondo 15 26 28 30 39 65 72 72 62 65 54 65 70 80 80

Sono finora 6.275 i progetti approvati e finanziati dalla
C.E.I. attraverso l’apposito Comitato
per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo.

Come detto già in molte occasioni, i progetti finanziati con
l’otto per mille nei Paesi in via di
sviluppo del cosiddetto “Terzo Mondo” promuovono la
formazione in tutti gli ambiti:
dall’alfabetizzazione alla formazione professionale in campo
sanitario, agricolo-ambientale,
economico, cooperativo e delle comunicazioni sociali; non si
trascura il sostegno alle associazioni
locali per l’acquisizione di competenze gestionali, né si
tiene in minor considerazione la formazione
universitaria e la promozione della donna.

Oltre al sostegno dato a questa tipologia di progetti
prioritari occorre ricordare anche alcuni
interventi consistenti per le emergenze che possono sorgere
nelle stesse aree che il Comitato segue
(l’entità degli stanziamenti può variare nel caso di grave
calamità nazionale rispetto a interventi più

mirati su emergenze locali). Ecco di seguito alcuni tra i
progetti maggiormente significativi che il
Comitato sta attuando.

In ambito scolastico:

- Programma di riqualificazione del personale docente per la
scuola elementare rurale del terzo
millennio in Messico; formazione degli insegnanti in Perù,
Eritrea e nel Salvador; abilitazione e
aggiornamento per insegnanti in India; implementazione
biblioteca e corsi di laurea breve in
Sud Africa; borse di studio universitario in Angola e Kenya;
alfabetizzazione bambini
sordomuti in Nigeria; rafforzamento delle competenze di
assistenza per l'educazione di studenti
meno privilegiati in Uganda; formazione dei formatori e
sostegno alla formazione socioeducativa

nella Rep. Dem. del Congo; sostegno alle scuole della
Regione del Tamil Nadu in
India; programma di educazione primaria di base nell’africa
subsahariana.

In ambito sanitario:

- Progetto casa e scuola di salute: protezione per minori e
adolescenti portatori di handicap in
Brasile; progetto per la protezione della vita della madre e
la prevenzione della trasmissione del
virus HIV al neonato in Tanzania, in Mozambico e in Uganda;
l’equipaggiamento di un centro

ospedaliero di ginecologia ed ostetricia nella Costa
d’Avorio; in Mali la costruzione e
l’equipaggiamento dell’ospedale/maternità a Sevare (Mopti) e
day hospital, centro dialisi e
poliambulatori a Bamako; l’equipaggiamento per l'ospedale
San Daniele Comboni in Brasile;
l’avvio di una scuola di formazione per infermiere in India;
formazione di operatori sanitari per
la chirurgia ortopedica pediatrica e la riabilitazione in
Rwanda.

Otto per mille: interventi caritativi

B.2 - Terzo Mondo (2/2)


Nel settore della promozione umana:

- Sviluppo e rafforzamento della società civile in Rwanda;
educazione alla partecipazione sociale
in Colombia; centro polivalente di formazione professionale
in Mozambico e Benin; centro per

l'accoglienza e la formazione dei ragazzi di strada e
coscentizzazione per la lotta all'aids in
Etiopia; formazione e promozione della donna, prevenzione
alle deviazioni della strada e punto
salute con laboratori medici in Honduras; formazione al
lavoro e avvio di un'impresa sociale in

Albania; formazione in informatica di giovani tribali in
India; centro per il reinserimento di
adolescenti e giovani a rischio delinquenziale in Bolivia;
"Restiamo a Betlemme": formazione
personale docente, tecnici informatici, lotta all'uso di
alcool e droghe in Palestina;

equipaggiamenti per la radio Catedral in Brasile e
televisivo in Argentina; formazione per
giovani agricoltori delle comunità rurali in Brasile.

Tra le emergenze alle quali la C.E.I. ha potuto dar risposta
nel 2004 ricordiamo:

- Haiti emergenza alluvione e ciclone (3.500.000 Euro)

- Angola emergenza ricostruzione (3.000.000 Euro)

- Madagascar emergenza ciclone (2.000.000 Euro)

- Argentina emergenza socio-economica (2.000.000 Euro)

- Bangladesh emergenza alluvione (1.000.000 Euro)

- Liberia emergenza scuola (200.000 Euro)

- Timor Est emergenza alimentare (100.000 Euro)

- Rep. Dem. del Congo emergenza sanitaria (100.000 Euro)

Otto per mille: interventi caritativi

B.3 - Iniziative di rilievo nazionale


Anche sul versante della carità le necessità a cui la Chiesa
Cattolica fa fronte in Italia sono
aumentate: le urgenze si moltiplicano, aprendo nuovi fronti
soprattutto nella linea di un’efficace
intervento per la lotta contro le «nuove povertà»
(disoccupazione, vittime dell’usura, immigrati,
emarginati, anziani abbandonati, ecc.). A queste si
affiancano tutte quelle iniziative per fronteggiare
le emergenze dovute alle calamità naturali.

Fondi 8xmille
in milioni di Euro

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
2002 2003 2004

Iniziative di rilievo
nazionale

2 4 4 3 5 5 5 5 4 4 7 16 30 30 30

La C.E.I. ha stanziato fondi per: la Caritas italiana, la
Fondazione Migrantes, i Centri di
aiuto alla vita, i centri d’accoglienza di studenti
stranieri, il coordinamento nazionale delle comunità

terapeutiche per tossicodipendenti, le organizzazioni di
volontariato internazionale, i centri sociali e
ricreativi per giovani, i centri di soccorso e assistenza ai
poveri e ai barboni, per il sostegno a
giovani disadattate, i centri sociali per marittimi e per il
sostegno ai volontari in campo sanitario.

Alcuni esempi di opere sostenute sono: Interventi per
emergenze in Italia (Caritas), progetti
di integrazione sociale contro la tratta delle donne
straniere (Migrantes), accoglienza e assistenza
degli anziani, dei senza tetto e dei disabili (Caritas,
Comunità di S. Egidio), sensibilizzazione ed

educazione alla cooperazione e allo sviluppo (FOCSIV),
assistenza e accoglienza dei minori
disagiati e abbandonati (Comunità di S. Egidio), disagio e
marginalità umana (Caritas, CNCA),
formazione cristiana dei non vedenti e dei non udenti
(Centro Braille S. Giacomo, Movimento

Apostolico Ciechi, Movimento Apostolico Sordi), progetti di
accoglienza dei profughi (Migrantes),
raccolta e distribuzione di generi alimentari (Fondazione
Banco Alimentare), promozione di centri

antiusura (Fondazioni Antiusura), recupero dei
tossicodipendenti (Compagnia delle Opere, CEIS,
Fed. Italiana Comunità Terapeutiche, Fondazione San
Patrignano), sostegno a associazioni e centri

in difesa della vita (Centri per la regolazione naturale
della fertilità, Consultori familiari di
ispirazione cristiana, Movimento per la vita italiano),
accoglienza persone disagiate (Nomadelfia),

formazione dei giovani disoccupati all’autoimprenditorialità
e alla cooperazione (Progetto
Policoro).

Il criterio per l’ammissibilità delle domande è il «rilievo
nazionale oggettivo» e le persone
giuridiche richiedenti devono essere, di norma,
canonicamente riconosciute e soggette alla
giurisdizione dei vescovi.

Otto per mille: sostentamento del clero

C.1 - Sostentamento del clero diocesano


I sacerdoti a servizio delle diocesi sono circa 39.000 in
tutta Italia. Diffondono l’annuncio
del Vangelo, celebrano i sacramenti, si dedicano agli altri
portando carità, conforto e speranza. Sono

quotidianamente al fianco di chi ha bisogno. Promovendo
pace, amore e fratellanza i sacerdoti
educano i ragazzi, offrono assistenza spirituale e concreta
alle famiglie in difficoltà, agli ammalati,
agli anziani soli, ai poveri e agli emarginati. Circa 600
sacerdoti diocesani operano invece come
missionari nei paesi poveri del mondo. Dal 1990 il
sostentamento di tutti loro è affidato ai fedeli.

Fondi 8xmille
in milioni di Euro

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
2002 2003 2004

Sostentamento
del clero

145 108 103 177 212 201 287 241 249 250 284 290 308 330 320

Nel 2004, sono stati stanziati 320 milioni di euro per il
sostentamento del clero al servizio
delle diocesi e i fondi per l’assistenza domestica. In
particolare, nel 2003 sono stati 39.264 i

sacerdoti secolari e religiosi a servizio delle 227 diocesi
italiane: 36.041 hanno esercitato il
ministero attivo, tra i quali circa 600 sono stati impegnati
nelle missioni nei paesi del Terzo Mondo
come “Fidei Donum”, mentre 3.223 sacerdoti, per ragioni di
età o di salute, sono stati in previdenza

integrativa.Nel consuntivo relativo al 2003, il fabbisogno complessivo
annuo per il loro sostentamento è
ammontato a 503.999.202,81 euro lordi, comprensivi delle
integrazioni nette mensili ai sacerdoti
(12 all’anno), delle imposte Irpef, dei contributi
previdenziali e assistenziali e del premio per

l’assicurazione sanitaria.

A coprire il fabbisogno annuo provvedono: per il 23% in
prima battuta gli stessi sacerdoti,
grazie agli stipendi da loro percepiti (per esempio quali
insegnanti di religione o per il servizio
pastorale nelle carceri e negli ospedali); per il 10% le
remunerazioni percepite dagli enti presso cui

prestano servizio pastorale (parrocchie e diocesi). Il resto
è coperto per il 7% dalle rendite degli
Istituti diocesani per il sostentamento del clero, per il
60% l’Istituto Centrale Sostentamento Clero
attraverso le offerte deducibili per il sostentamento del
clero e con una parte dei fondi derivanti
dall’8xmille. Nel 2003 le fonti di finanziamento sono state:

Totale (milioni di euro) 503,9 100%

Remunerazioni proprie dei sacerdoti 117,5 23%

Parrocchie ed enti ecclesiastici 50,5 10%

Redditi degli Istituti diocesani 36,5 7%

Offerte per il sostentamento 19,0 4%

Quota dall’otto per mille 280,4 56%

Ricordiamo che in base al calcolo effettuato sulle aliquote
in vigore nel 2004, un sacerdote
appena ordinato ha diritto ad una integrazione netta mensile
di 799,26 euro, mentre un vescovo ai
limiti della pensione a 1.224,02 euro netti mensili. La
perequazione, alla base dell’attuale sistema

per il sostentamento dei sacerdoti, assicura a tutti i
sacerdoti che vivono nelle stesse condizioni gli stessi
mezzi economici necessari per una vita dignitos


Il numero verde é 800 348 348




GdS 20 VI  www.gazzettadisondrio.it

Luca Alessandrini
Giustizia