Le imprese lombarde in “BYTE”

di Ernesto Vergani

Chi è collegato ad
Internet e usa la posta elettronica? Il 59,2% delle imprese
lombarde, soprattutto quelle grandi (sul totale delle
imprese con più di 100 addetti il 98,9%) e che operano nel
settore del terziario alle imprese (il 79,4%). Chi ha
un’attività web col sito o con vendita o acquisti on-line?
Il 28 % del totale delle imprese, quota che cresce tra
quelle con più di 100 addetti (82,4%) e quelle che operano
nel settore del terziario alle imprese (il 55,8%). Ma anche
tra chi lo usa delle imprese più grandi ha a disposizione
una postazione Internet ogni 5 addetti (per 6 imprese su 10)
e anche l’e-mail è una ogni 5 (per oltre il 50% delle
imprese). Milano primeggia sia su Internet con il 63,5%
delle imprese connesse, sia per attività web (il 32,6%).
Mentre la zona Bergamo-Brescia è al terzo posto in entrambi
gli aspetti (rispettivamente con il 57,2%, il 25,1% e il
4,7%). L’area ad elevata vocazione agricola di
Mantova-Cremona-Lodi-Pavia è al secondo posto per
collegamento Internet (58,4%) ma all’ultimo per attività web
(16,3%). E l’area di Como-Lecco-Sondrio-Varese è seconda per
quanto riguarda l’attività web (32,6%) e ultima per i
collegamenti ad Internet (3,7%. Ma perché ci si “collega”
alla Rete? Per la ricerca di informazioni (45,5%) e per
comunicare (posta elettronica 43,5%), poco per acquistare o
vendere (9,2%).

Il progetto E-dapt. E’ emerso nel corso del Convegno
“L’e-business nel sistema economico lombardo: come superare
il digital divide attraverso la diffusione delle conoscenze
e l’attività formativa”, tenutosi oggi presso la Camera di
Commercio di Milano, dove è stata presentata la ricerca
realizzata da Formaper - azienda speciale della Camera di
commercio di Milano, ISTUD e Scuola Superiore CTSP di Milano
che hanno fotografano l’ICT su un campione di circa 2.700
imprese lombarde nell’ambito del progetto “E-dapt:
l'e-business e i processi di adattamento delle imprese e dei
lavoratori”.


“Le novità del progetto sono sostanzialmente due - commenta
Luigi Serio, Responsabile Progetti e Rapporti Istituzionali
dell’ISTUD - Istituto Studi Direzionali - da un lato questa
è la prima vera survey complessiva sullo stato dell’arte
dell’informatizzazione in Lombardia, dall’altro lato è il
primo tentativo di mettere in relazione i dati relativi agli
investimenti in tecnologia con quelli relativi al
cambiamento prodotto nei ruoli e nelle competenze dei
lavoratori”. Aggiunge Renato Borghi, Presidente Formaper,
azienda speciale Camera di Commercio di Milano: “I risultati
evidenziano un buon livello generale di consapevolezza delle
potenzialità offerte dalle nuove tecnologie Ict da parte del
sistema imprenditoriale lombardo; tuttavia, per la crescita
di un’economia sempre più innovativa, grazie anche alla
diffusione di strumenti informatici e telematici, può
contribuire una spinta istituzionale e un miglior
coordinamento di tutti i soggetti interessati”. Spiega Raul
Longo, Consigliere Delegato della Scuola Superiore CTSP di
Milano: “La ricerca evidenzia la diffusione di Internet nel
settore distributivo e fa emergere la tendenza crescente
delle imprese commerciali ad un utilizzo delle opportunità
che consentono di sviluppare le relazioni con i clienti, le
strategie di marketing e di fidelizzazione attraverso la
qualificazione dei servizi pre e post vendita”. “Dai
risultati delle ricerche - conclude Mario Unnia, Presidente
Steering Committee Progetto - emerge che nell'area milanese
e lombarda, che in questo campo mostra un'eccellenza
rispetto alla situazione nazionale, esiste un digital divide
a diversi livelli che deve e può essere colmato. La domanda
che va posta è la seguente: è interesse superare questo
digital divide? Sull'interesse generale non dovrebbero
esserci dubbi: è un'esigenza sociale, economica, politica.
Ignorare, o peggio, ostacolare questo obiettivo costituisce
un rischio che il paese non può correre”.


Il progetto “E-dapt: l'e-business e i processi di
adattamento delle imprese e dei lavoratori", finanziato
dalla Comunità Europea, dal Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali e dalla Regione Lombardia, nell'ambito
dell'Iniziativa Comunitaria Equal, è realizzato da ISTUD -
Istituto Studi Direzionali, Formaper - azienda speciale
Camera di Commercio di Milano, Scuola Superiore del
Commercio, del Turismo, dei Servizi e delle Professioni,
Assoservizi, Intesa Formazione, Poliedra e Probest Service.
Iniziato nel 2001 si concluderà nel febbraio 2005.
E’articolato in più parti: la ricerca quantitativa “Livello
di informatizzazione e prospettive di sviluppo nelle aziende
lombarde”, condotta su 2.741 aziende, svolta da Formaper,
ISTUD e Scuola Superiore CTSP, che ha lo scopo di indagare
il livello attuale d’informatizzazione e le prospettive di
sviluppo dell’informatica nelle imprese in Lombardia; una
serie di ricerche qualitative, svolte da ISTUD, Formaper –
azienda speciale della Camera di Commercio di Milano,
Poliedra, Probest, Impemba e Associati, Banca Intesa, volte
a indagare i più significativi cambiamenti intercorsi nei
ruoli e nelle competenze professionali per effetto dello
sviluppo dell’informatica e dei sistemi informativi
all’interno delle imprese; la progettazione e realizzazione
di programmi formativi innovativi nei metodi e nei
contenuti, sulla base delle indicazioni emerse dalle
ricerche.


Alcuni dati tratti dalla ricerca “Net ecomy: innovare e
competere nell’era del web.
Stato dell’arte e prospettive di sviluppo nel sistema
economico lombardo”


L’e-business nelle imprese lombarde. Delle 158.000 imprese
lombarde con più di 3 addetti, solo il 59,2% ha un
collegamento ad internet e di questi il 47,8% ha un’attività
web (il 28,3% del totale delle imprese). Tra quelli che non
hanno attività web (il 52,2%) solo il 42,9% intende avviarne
una nel prossimo futuro. L’accesso ad Internet aumenta in
base anche alla dimensione dell’impresa: sul totale delle
imprese con più di 100 addetti il 98,9% ha accesso a
internet (50/99 addetti il 92,6%, 10/49 addetti l’86,7%, 3/9
addetti il 49,3%). Direttamente proporzionale anche chi ha
attività web: (per le imprese con oltre 100 addetti l’82,4%,
50/99 addetti il 56,4%, 10/49 addetti il 53,5%, 3/9 addetti
il 18,4%). L’accesso a Internet è presente nella maggioranza
delle imprese che operano nel terziario alle imprese (il
79,4% sul totale delle imprese) e nella manifattura (65%) e
in poco più della metà delle imprese commerciali (52,3%) e
edili (51%). E’ invece più raro nel terziario alle persone
(44,4%), nel primario (40,5%) e negli alberghi (36,1%). I
settori più orientati all’ICT, con riferimento alle attività
web, sono quello del terziario alle imprese (55,8%) e quello
manifatturiero (32,8%). Meno interessate le aziende
commerciali (14,7%) e il settore agricolo (15,7%) anche se
quest’ultimo è intenzionato nell’avvio (6,4%). Milano
primeggia sia per diffusione di Internet che per
collegamenti web (il 63,5% ha accesso a Internet, il 32,6%
ha attività web e il 5,2% avvierà attività web). Mentre la
zona Bergamo-Brescia è al terzo posto (rispettivamente con
il 57,2%, il 25,1% e il 4,7%). L’area ad elevata vocazione
agricola di Mantova-Cremona-Lodi-Pavia è al secondo posto
per collegamento Internet (58,4%) ma all’ultimo per attività
web (16,3%). E l’area di Como-Lecco-Sondrio-Varese è seconda
per quanto riguarda l’attività web (32,6%) e ultima per i
collegamenti ad Internet (3,7%). Come forma giuridica le
società cooperative hanno la maggiore diffusione di Internet
e delle attività web (rispettivamente 90% e 55,9%), seguono
quelle di capitale (81,5% e 50,3), ultime le ditte
individuali (42,7% e 10,2%). Ma quali sono le aree
funzionali all’interno di un azienda più interessate all’ICT?
L’amministrazione (44,9%), seguita da quella delle vendite e
relazioni con i clienti (26,3), all’ultimo posto quella
delle risorse umane (6,3%). Per quanto riguarda le imprese
con accesso alla Rete, le funzioni maggiormente valorizzate
risultano la ricerca di informazioni (45,5%) e la posta
elettronica (43,5%), seguite dall’e-banking che il 37,5%
delle imprese considera molto importante. Ancora limitata è
invece l’importanza attribuita all’uso di Internet per gli
acquisti e le vendite (9,2%), i rapporti con la Pubblica
Amministrazione (considerato molto importante dal 12,2%
delle aziende) e il collegamento Intranet (15,9%). Emerge la
tendenza ad affidare all’esterno la realizzazione e gestione
dell’attività web (il 64,5% delle imprese con la connessione
Internet), pur prevalendo ancora la preferenza per gli
Internet Service Provider (39,3% delle imprese con attività
web). Gli ostacoli all’avvio dell’attività web sono
prevalentemente legati alla presenza di altre priorità
(46,8%), alla carenza delle competenze interne (23,4%) e
alla difficoltà a valutare i benefici di tale iniziativa
(22,1). Anche se un buon 19,5% attribuisce il problema alla
sicurezza dei dati e ai costi (19,4%).


Livello di informatizzazione delle imprese lombarde con più
di 50 addetti: alcune evidenze di sintesi. Per quanto
riguarda il livello d’informatizzazione nelle aziende
lombarde con un numero d’addetti superiore a 50, 6 su 10
affermano di avere massimo 1 postazione internet ogni 5
addetti, mentre oltre il 50% possiede massimo 1 casella di
posta ogni 5 addetti. Circa Intranet, se il 60% ne possiede
una rete, tuttavia un terzo delle aziende (33,5%) dichiara
di non averne né di prevederne per il prossimo biennio e il
40,1% dichiara che max. 1 addetto su 5 accede alla Intranet.
Nel 22% dei casi gli addetti che usano la intranet sono più
di 3 su 5. Il 41,1% delle imprese non ritiene di dover
acquisire ulteriori competenze in campo ICT, a fronte di un
37,4% che invece ne manifesta la necessità: le competenze di
cui si sente maggiormente bisogno sono inerenti all'uso di
software applicativi e l'applicazione e all'uso di database.


L’e-business nell’artigianato lombardo. Il 51,5% delle
imprese artigiane è collegato a Internet ed è
l’amministrazione l’area aziendale più interessata (24,5%).
Considerano rilevante l’uso della Rete come fonte di
informazioni (20,8%) e per la posta elettronica (17,2%). Ha
invece un’attività web il 36,8% delle imprese artigiane, il
7,9% intende avviarla, il 54,4% non ne possiede e non ha
intenzione in futuro di avviarne. Solo lo 0,8 ne ha avviato
una ma è stata interrotta. Internet viene usato quasi
esclusivamente per “comunicare”: che si esiste e che cosa si
fa (75,2%), per promuovere l’azienda, i prodotti e i servizi
(69,4%), per ampliare geograficamente il mercato (66,6%).
Poco perché si vuole creare un nuovo canale di vendita
(39,8%). Ecco perché il 60,3% delle attività web avviate da
imprese artigiane è rappresentato da siti vetrina e solo il
16% da siti commerciali. Hanno deciso di non avere
un’attività web perché non serve (media dei voti 6,8 in un
range 1-10), perché hanno altre priorità (5,1), perché costa
troppo e mancano le competenze interne (3,8). Ma potrebbero
cambiare opinione se ci fosse una richiesta da parte dei
clienti (media voti 5,1) e dei fornitori (4,7) ma anche
l’ingresso in un nuovo mercato (4,4) e lo sviluppo
dell’e-commerce (4,5).

In dettaglio i settori commercio… Nonostante il 48% delle
imprese lombarde del settore del commercio non possieda un
collegamento ad Internet sembra siano dotate degli elementi
che costituiscono la premessa all’avvio di una qualche
attività web: una presenza di pc e di postazioni con accesso
a Internet (numero medio di PC per addetto 0,7) un buon
livello di conoscenza informatica (il 70% delle aziende ha
più del 60% degli addetti che posseggono competenze
informatiche di base), connessioni internet veloci (58%),
l’utilizzo di un server (86%). Positivo anche se l’attività
web di fatto è stata attivata, tra le imprese con
collegamento ad internet, solo da circa il 28% delle imprese
e appena il 6,7% intende avviarla. Ben il 63,5% non intende
investire in tale direzione. E se si usa lo si fa per
promuovere l’azienda, i suoi prodotti ei suoi servizi (su
scala 1-10: media 9,49).

… e alberghi/ristoranti. Per quanto riguarda le imprese
alberghiere e di ristorazione sono quelle di piccola
dimensione ad avere un numero di PC per addetto più elevato
(media 0,3). Il 57% delle aziende ha più del 60% degli
addetti che posseggono competenze informatiche di base. Ma
anche connessioni ad internet veloci (40%) e l’utilizzo di
server (55%). L’attività web è attiva nel 43,4% delle
imprese alberghiere e di ristorazione, lo 0,1% no ma intende
avviarla e il 56,5% no e non intende neanche averla. E se si
usa lo so fa per comunicare che si esiste e cosa si fa (su
scala 1-10: media 8,42). Sia il settore del commercio che
quello alberghiero e di ristorazione sono inoltre critici
verso l’avvio di attività web. Motivazione? Perché non serve
(su scala 1-10: media 7,20), perché ci sono altre priorità
(media 6,40), per assenza di competenze interne (media 4,90)
e perché costa troppo rispetto ai vantaggi (media 4,10).

Offerta di servizi per l’e-business. In Lombardia al 31
dicembre 2003 risultano attive 18.670 imprese operanti nel
settore della produzione e commercio di macchine per ufficio
e servizi informatici, di cui 17.048 nell’informatica e
attività connesse. Di queste il 57,9% è in provincia di
Milano (10.801) e il 33,1% a Milano città (6.173 ). In
aumento costante dal 1999, del 26% in 5 anni. Se dividiamo
per attività le imprese notiamo che al primo posto ci sono
quelle che si occupano dell’elaborazione elettronica dei
dati con il 38,4% (6.554), seguite da quelle che realizzano
software con il 35,7% (6.094). La crescita dal ’99 al ’03
riguarda quelle che realizzano software con un aumento in 5
anni del 39,6% e quelle che si occupano della manutenzione
delle apparecchiature informatiche che crescono in 5 ani del
21,7%.
Ernesto Vergani



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Ernesto Vergani
Giustizia