Fumo e fumatori al rogo

di Amarilli

LEGGE

Non é ancora legge, ma il Senato, approvando il 17 ottobre
scorso con largo consenso l'art. 50 del DDL 1271 dal titolo
"Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica
amministrazione", ne ha posto le premesse. Non c'é stato, come
previsto, il voto sull'intero provvedimento solo perché,
nonostante la larghissima maggioranza, é venuto a mancare il
numero legale. Chissà che non sia per il fatto che un bel po' di
senatori magari erano fuori aula per fumarsi una sigaretta in
santa pace, prima del veto legislativo... Prossimamante comunque
ci sarà questo via libera con passaggio alla Camera.



Cosa si vieta?


Il fumo in tutti i locali pubblici, salvo gli spazi che verranno
riservati ai fumatori. Ecco i punti salienti dell'articolo 50
"incriminato":

"(Tutela della salute dei non fumatori)

1. È vietato fumare nei locali chiusi, ad eccezione di:

a) quelli privati non aperti ad utenti o al pubblico;

b) quelli riservati ai fumatori e come tali contrassegnati.

2. Gli esercizi e i luoghi di lavoro di cui al comma 1, lettera
b), devono essere dotati di impianti per la ventilazione ed il
ricambio di aria regolarmente funzionanti. Al fine di garantire
i livelli essenziali del diritto alla salute, le caratteristiche
tecniche degli impianti per la ventilazione ed il ricambio di
aria sono definite, entro centottanta giorni dalla data di
pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale, con
regolamento, da emanare ai sensi dell’articolo 17, comma 1,
della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni,
su proposta del Ministro della salute. Con lo stesso regolamento
sono definiti i locali riservati ai fumatori nonché i modelli
dei cartelli connessi all’attuazione delle disposizioni di cui
al presente articolo.

3. Negli esercizi di ristorazione, ai sensi del comma 1, lettera
b), devono essere adibiti ai non fumatori uno o più locali di
superficie prevalente nell’ambito della residua superficie di
somministrazione rispetto alla superficie complessiva di
somministrazione dell’esercizio".

(In base al comma 4 c'é la possibilità di individuare eventuali
ulteriori luoghi chiusi nei quali sia consentito fumare),



ROGO

La combustione di quei
cilindretti di carta leggera contenenti foglie di tabacco
essiccate, regalo di Monsieur Nicot al rientro dalle Americhe,
pare si stia accompagnando alla combustione, sia pure
metaforica, dei fumatori in un grande rogo collettivo, sempre
metaforico, al cui confronto quello del Savonarola appare
l'accensione di un cerino.

Giuste le ragioni, giuste le motivazioni, giusti i provvedimenti
ma meno ideologia e meno enfatizzazione, oltre a tutto
controproducenti.

Vediamo dunque quanti sono i condannati al rogo.



QUANTI I
CONDANNATI?


Fuma il 26,6% degli italiani; meno le donne e più gli uomini
visto che il dato sale al 31,1%. Quelli che non devono
preoccuparsi delle fiamme sotto la pianta dei piedi, e poi in
tutto il corpo, sono il 58,3%, i virtuosi, quelli che non hanno
versato, al contrario degli altri, milioni e milioni di lire
allo Stato italiano, dato che il pi§ nel prezzo delle sigarette
é costituito dalle imposte.

Quante
sigarette?


Vediamo cosa é scaturito da un'indagine della Doxa.

Il 2,6% può essere definito un criminale visto che di sigarette
ne accende più di 25 ogni giorno. Delinquentelli il 12,3% che ne
fuma tra 15 e 24 e soltanto un po' scavezzacolli l'11,5% che sta
sotto le 15 sigarette al giorno.


PENTITI
ECC.


I pentiti, coloro che hanno smesso, sono il 15,2% degli italiani

Dall'anno scorso c'é stata una diminuzione del 2,3%, dal 28,9%
al 26,6%, calo forte nei maschi, dal 34,8% al 31,1% , e minore
nelle donne, 23,6% al 22,3%. Il maggior numero di pentiti lo si
trova fra quelli che fumano di meno, non tra gli incalliti.
Inoltre fra i giovani di 16/24 anni scesi dal 37,6% a 31,2%, e
un po' meno per le coetanee, dal 30,4% al 26,9%.

Se oltre i 45 anni fuma il 31,3% degli uomini e il 21,2% delle
donne) sopra i 64 anni i ci si spaventa un po': fuma il 16,6%
degli uomini e il 10,5% delle donne. C'é però l'inghippo, nel
senso che quelli che continuano a fumare fumano di più, 21,5
sigarette gli uomini e 12,3 le donne contro una media generale
di 19,2 per gli uomini e 13,1 per le donne.

Senza riportare altri dati una valutazione complessiva sul grado
di istruzione di chi fuma. Di più i più istruiti, di meno i meno
istruiti.

Grossomodo l'iniziazione, in media, si aggira intorno ai 18
anni.
Amarilli



GdS 8 XI 02 -
www.gazzettadisondrio.it

Amarilli
Giustizia