EST MODUS IN REBUS, MA VALE PER TUTTI, MAGISTRATI COMPRESI 374

374 giorni dopo! - Non si ferma la guerriglia con le esortazioni - Misura nelle cose, ovvero della "serenità"

374 GIORNI
DOPO!



A Napoli otto poliziotti, compreso un vicequestore, sono stati
arrestati su mandato emesso dalla Magistratura perché ritenuti
responsabili di abusi durante la repressione di quella specie di
rivolta che c'era stata a Napoli per il Global Forum il 17 marzo
dello scorso anno, una sorta di aperitivo rispetto ai fatti di
Genova. La motivazione dell'arresto: potrebbe esserci
inquinamento delle prove.

Posto che la cosa abbia un senso giuridico non risponde
certamento al senso comune, anzi al buon senso comune. Tra quel
giorno e il giorno dell'arresto sono trascorsi qualcosa come
374
giorni, diconsi trecentosettantaquattro giorni!

Lo hanno ripetuto in tanti, autorevoli, anche di altre parti
politiche.


NON SI FERMA LA
GUERRIGLIA CON LE ESORTAZIONI


Allora ci furono un centinaio di feriti fra le Forze
dell'Ordine. Non sono stati certo i poliziotti a prendersela con
i carabinieri e i carabinieri a prendersela con i poliziotti.
Qualcuno li ha ben feriti.

L'uomo della strada ha un solo commento: quelli fuori e i
poliziotti arrestati!

Hanno detto tutti che se ci sono stati abusi vanno perseguiti,
senza distinzioni. D'accordo, ma ci permettiamo di fare una
piccola aggiunta, perché non si può pensare che dovendo fermare
chi opera con strategia e modi da vera e propria guerriglia
urbana, si possa rispondere solo con le esortazioni e gli
inviti. Nè si può pensare che i poliziotti siano gente con i
nervi di acciaio, che imperturbabili assistano al ferimento dei
colleghi, che guardino con sprezzo i sassi e tutto il resto che
vien tirato loro addosso.

Torna la frase detta da un famoso giornalista, di sinistra, a
proposito del carabiniere di Genova che ha sparato a Giuliani:
ha sparato perché non voleva una medaglia d'oro alla memoria...


MISURA NELLE
COSE, OVVERO DELLA "SERENITA'"


Est modus in rebus, ci vuole misura nelle cose.

D'accordo, ma anche da parte della Magistratura, anzi, per
essere precisi, dai magistrati, dato che  queste decisioni
é uno che le prende.

Non é accettabile il commento del Presidente dell'Associazione
Nazionale Magistrati che in TV ha detto "Tanto più é delicata
l'indagine tanto pi§ é necessario che i magistrati vengano
lasciati lavorare serenamente".
Anche le Forze dell'Ordine debbono essere lasciate lavorare
serenamente
. Immaginiamoci con quale spirito i poliziotti di
Napoli proseguiranno ora il loro difficile lavoro in una città
difficile, avendo a che fare con gente di ogni risma, dalla
delinquenza organizzata ai guerriglieri urbani, che non usa il
fioretto di sicuro, sapendo che alla prima occasione, magari
anche al primo errore, ci sarà il rischio di finire arrestati.

Fosse avvenuto nei giorni successivi all'evento avremmo anche
potuto pensare che con la documentazione acquisita i magistrati
avevano non solo il diritto ma anche il dovere di procedere per
evitare inquinamento nelle prove (fuga o reiterazione, le altre
due condizioni per un arresto, non sono ovviamente neppure da
prendere in considerazione).

374 giorni dopo NO.

E allora la serenità di cui parla il Presidente dell'ANG non
l'ha turbata affatto chi ha giustamente reagito ma chi ha
disposto quest'arresto.

POLIZIOTTI ARRESTATI, "GUERRIGLIERI" NO. Non lo digeriamo.
Amarilli

GdS 28 IV 02

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Amarilli
Giustizia