La Corea in 14 (11 più l'arbitro che vale 3) batte l'Italia in 11 (e poi in 10 con Totti fuori a torto)

Il (1°) commento delle ore 16 del 18 giugno

Questi mondiali per l'Italia sono stati all'insegna da
un lato della sfortuna, dall'altro, con esito decisivo,
delle scandalose direzioni di gara, o per guardalinee o
per l'arbitro (vedi l'ineffabile giacchetta nera dell'Equador).

Non basta questo.

C'é che l'Italia non conta niente nel mondo calcistico
internazionale. Qui da noi, vedi Lega, si litiga di
brutto senza riuscire a darsi una guida. Ci si
auto-imbroda che il nostro é il più bello campionato del
mondo, ma evidentemente i giornalisti non guardano
quelli altrui.

E poi si dimentica che per vincere una partita ci sono
due modi: o segnare un gol più degli altri o prenderne
uno in meno. Noi con la Croazia e con la Corea abbiamo
scelto questa seconda ipotesi e abbiamo pagato.

Per intanto:

Carraro a casa.

Trapattoni a casa.

Alla guida della Nazionale mettiamo l'allenatore del
Chievo.

Alla guida della Federcalcio mettiamo il Presidente del
Chievo.

E se il mondo del calcio non capisce queste cose ci
pensino gli sponsor a farle capire!
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GdS 18 VI 02

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Amarilli
Giustizia