Assemblea 2005 di Confcooperative Lombardia. "Sussidiarietà e solidarietà. - il contributo delle cooperative alla crescita della società lombarda"
“Oggi qui vorremmo evidenziare come la cooperazione non sia
solo strumento per promuovere la partecipazione del privato
alla gestione di funzioni e servizi pubblici, ma possa, per
la sua particolare natura, garantire la contestuale
realizzazione degli obiettivi di solidarietà che
costituiscono la premessa perché una nuova forma di
ordinamento basata sulla sussidiarietà possa avere
successo”.
Questo in sintesi il messaggio che il presidente di
Confcooperative Lombardia Maurizio Ottolini ha voluto
indirizzare alle Istituzioni, nel corso dell’assemblea
regionale celebrata il 10 giugno u.s. e dedicata, appunto,
ai temi della sussidiarietà e della solidarietà.
Confcooperative Lombardia, che attualmente conta 2.981
cooperative aderenti, si è presentata all’assemblea annuale
come una organizzazione in crescita sotto il profilo dei
soci, degli occupati e del fatturato. I dati economici
confermano questo trend: 410mila soci, oltre 52mila occupati
(+7% rispetto all’anno precedente) e un fatturato pari a
circa 5 miliardi di euro.
I dati sopra esposti sono ancor più significativi a fronte
di una contrazione della produzione e dell’economia che sta
vivendo il nostro Paese, evidenziata da Ottolini in taluni
passi della sua relazione.
Ottolini ha inoltro espresso apprezzamento per
l’approvazione da parte della giunta regionale sul finire
della scorsa legislatura del progetto di legge sulla
sussidiarietà, del quale Confcooperative Lombardia ha
condiviso molti contenuti (in particolare, la cooperazione
come soggetto della sussidiarietà orizzontale e il
riconoscimento del ruolo del partenariato), ribadendo però
che il principio di sussidiarietà debba primariamente essere
accolto nel nuovo statuto regionale e trovare concreta
attuazione.
Ottolini ha proseguito ricordando il contributo delle
cooperative di tutti i settori alla crescita dell’economia
lombarda e la loro capacità di rispondere ai bisogni delle
comunità locali, in particolare sul tema dell’accesso alla
casa e al lavoro delle fasce più deboli. “In un’epoca
caratterizzata dalle delocalizzazioni di molte aziende – ha
affermato Ottolini – rivendichiamo con forza in ogni sede la
ricchezza rappresentata dall’impresa cooperativa per il
tessuto territoriale sul quale essa è indissolubilmente
radicata, nel quale abitano e lavorano i suoi soci e del
quale riceve e valorizza le produzioni”.
Infine, ha sottolineato il ruolo fondamentale che può
esercitare il sistema camerale per un equilibrato sviluppo
delle imprese cooperative e la sinergia instaurata con le
banche di credito cooperative per il funzionamento della
legge regionale 21/03.
Hanno offerto il loro contributo al dibattito il prof.
Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università Cattolica, Raffaele
Cattaneo, sottosegretario alla Presidenza della Regione
Lombardia, Alessandro Azzi, presidente della Federazione
Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo, il
vicepresidente di Unioncamere Lombardia Angelo Belloli, il
consigliere regionale Maria Grazia Fabrizio e il segretario
generale di Confcooperative Vincenzo Mannino.
“Tornare a sottolineare – ha affermato Ornaghi - le ragioni
della rinnovata forza delle cooperative, ma per vedere come
la forza della loro tradizione disegna la crescita sociale e
politica della Lombardia”. Questo l’invito del prof. Ornaghi
che ha evidenziato come la ripresa delle cooperative sia
accompagnata da elementi di innovazione. Ornaghi ha poi
posto l’accento sull’esigenza e sulla necessità di
formazione della classe dirigente, in particolare dei
giovani, e sulla capacità della cooperazione di produrre
ricchezza e di socializzarla. “Le cooperative – ha concluso
Ornaghi – introducono elementi di socialità già nella
produzione della ricchezza e non solo della distribuzione”,
invitando le cooperative ad affacciarsi in nuovi ambiti
economici.
Cattaneo, nel suo intervento ha richiamato i termini
alleanza e responsabilità: “Alleanza con il mondo
cooperativo per la radice comune culturale e sociale, dalla
quale nasca una ripresa economica” e “responsabilità della
Regione a praticare la sussidierietà”. Cattaneo ha poi
rinnovato il ruolo e la funzione del partenariato e i due
impegni prioritari della giunta regionale: “dare speranza a
chi vuole investire” e “non lasciare indietro nessuno”.
Maria Grazia Fabrizio ha ribadito l’attualità dei valori
della cooperazione, in particolare quello della
partecipazione, che possono aiutare il Paese ad uscire dalla
difficile congiuntura economica. Da ultimo ha auspicato una
piena declinazione e una sostanziale attuazione del
principio di sussidiarietà verticale.
In chiusura il segretario generale Mannino, ricordando che
la cooperazione esce da una stagione di importanti riforme
(diritto societario e nuova fiscalità per le cooperative),
ha ripreso quattro temi emersi nel corso dei lavori
assembleari: lo statuto regionale, la sussidiarietà, il
mercato, la concertazione. Mannino ha infatti auspicato nel
futuro statuto regionale una formulazione piena ed esplicita
del riconoscimento della funzione economica e sociale della
cooperazione, nonché una “pratica della sussidiarietà”,
affinché non rimanga solo una enunciazione di principio. Sul
tema del mercato, Mannino ha sottolineato la necessità di
regole, da un lato che favoriscano la modernizzazione e
l’efficienza, dall’altro che tutelino le condizioni di
lavoro evitando le gare al ribasso. Infine, in merito alla
concertazione, il segretario generale ha sottolineato come
sia necessaria la condivisione e la corresponsabilità degli
obiettivi tra gli organi di governo e le parti sociali.
Tra le autorità presenti in platea, il segretario regionale
della CISL Giorgi, don Raffaello Ciccone, responsabile della
pastorale per il lavoro della diocesi di Milano, il
presidente di Legacoop Lombardia Galardi e i dirigenti della
DG Industria PMI e Cooperazione della Regione Lombardia.
CS
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